Quando un'azienda prova a sviluppare una nuova tecnologia, dopo aver consolidato le varie singole "parti costruttive" (un contatto particolare, una pista di metal, una resistenza), si passa a costruire un "dispositivo di prova". Tutte quelle parti costruttive vengono messe insieme in qualcosa che deve funzionare. Questo dispositivo di prova lo chiamiamo, appunto, "test chip". All'interno di un wafer di silicio vi possono essere più test chip diversi. Ma supponiamo di scegliere un solo test chip. Dentro un wafer possiamo avere un migliaio di test chip, formalmente identici l'uno all'altro. Un wafer, dopo che il dispositivo viene lavorato, appare quindi, schematicamente, così:
Ovviamente, la speranza di chi lavora nella nuova tecnologia è che tutti questi dispositivi funzionino. La resa sarebbe al 100%. Ma, soprattutto nella prima fase dello sviluppo tecnologico, non è affatto così. In linea di principio, non è da escludere che NESSUNO di questi dispositivi funzioni. Ma comunque, in generale, durante le prime fasi della tecnologia, la resa (percentuale di dispositivi funzionanti sul totale dei dispositivi) è molto bassa. Ed i motivi per cui i dispositivi non funzionano sono tantissimi. Generalmente vengono raggruppati in "Classi di scarto" (binning). Se abbiamo mille dispositivi in un wafer, ad esempio, 305 funzionano bene (quindi la resa è del 30.5%), 695 falliscono. Se consideriamo i motivi dei fallimenti, le "classi di scarto", appunto, scopriremo che 259 falliscono perché non si accendono neanche, 140 perché due elementi consecutivi, che dovrebbero essere indipendenti, in realtà sono in corto, 127 perché un dispositivo non scrive correttamente, 56 perché non cancella correttamente, 34 perché il dispositivo è lento, 20 perché il dispositivo consuma troppa corrente quando non è operativo, 18 elementi per difetti sulle metallizzazioni, 14 per contatti chiusi, 12 per resistenze sbagliate, e così via. Quindi, di quei fallimenti si fa un grafico di PERCENTUALI di fallimento.
Se un manager responsabile del progetto si dedicasse innanzitutto a sistemare il difetto 1 (percentuale di scarto 0,6%) qualsiasi membro della squadra di lavoro direbbe "Ma cosa stai facendo? Lavoriamo sull'accensione che è al 37%, che mi frega di sistemare il difetto 1 che mi toglie lo 0.6%?". Lo capisce anche un bambino. Poi però si scopre che il responsabile del progetto ha un premio di incentivo proprio sul difetto 1, che è molto più alto del premio per portare la tecnologia in produzione. D'altra parte, lavorare sul difetto 1 è molto più semplice che lavorare allo sviluppo di una tecnologia, e quindi il responsabile del progetto prende due piccioni con una fava: fa un lavoro più facile e prende più soldi. Ma la tecnologia non andrà mai in produzione.
E' ovvio che qualsiasi azienda seria chiamerebbe il responsabile del progetto la prima volta, e glielo direbbe: "Dov'è l'innalzamento delle rese?" Se quello parlasse del difetto 1, verrebbe buttato fuori in due secondi. Se dice "Ci stiamo lavorando" viene lasciato per un mese, dopodiché se continua a lavorare sul difetto 1 viene buttato fuori dopo un mese. Ma viene buttato fuori. In un'azienda seria.
L'Italia di oggi NON è un'azienda seria. Le classi di scarto principali si chiamano Debito Pubblico, Corruzione, Evasione Fiscale, Criminalità Organizzata, Mezzogiorno Moribondo, Cristallizzazione dei centri di potere, cose che drenano centinaia di miliardi l'anno ed impediscono la crescita. Ma il responsabile del progetto Italia continua a dire all'azienda, cioè a noi elettori, che il problema è l'immigrazione.
E noi Italiani, invece di dargli un bel calcio nelle terga facendolo volare di 10 metri, gli diciamo "BRAVO. Continua così, anzi ti portiamo il premio di incentivo dal 17% al 34%."
Secondo voi, un'azienda del genere, che ha un Consiglio di Amministrazione (il popolo Italiano) del genere, a cosa è destinata?
Meditate, gente, meditate.
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