Guitars

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Tuesday, March 31, 2015

Perché "tangenti"? (Post surreale)





Quando, in ambito corruttivo, sentiamo parlare di "tangente", viene in mente qualcosa di delicato, di quanta parte di un totale "tocca" ("tango-is-tetigi-tactum-tangere"="io tocco") alle persone che partecipano ad una spesa o ad un guadagno.  Io mi sono sempre figurato la tangente come un qualcosa che "di striscio", appena appena, delicatamente, senza lasciar traccia, "tocca"  l'intero sistema di realizzazione di un'opera.
Ma quando la corruzione assurge, come in Italia, a sistema endemico per la realizzazione di qualsiasi progetto, secondo me è corretto non usare più il termine "tangente" (che dà l'idea di qualcosa di illecito ma di raffinato) ma "secante", perché penetra con forza in ogni attività, non la tocca di striscio per non farsi notare.

E allora usiamo i termini corretti. Non "tangente", ma "secante". Non tocca, ma sega, taglia. Mi piacerebbe sentire un titolo "Arrestato per corruzione l'Onorevole xy. Queste erano le secanti che prendeva".

Secante, la corruzione in Italia non è un graffio di fioretto, ma un fendente che penetra gli organi vitali, ferendo, talvolta a morte, le attività del nostro Paese.

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