La capacità del PD di tafaziare raggiunge vette inesplorate ed inaccessibili per qualsiasi altro rassemblement politico di qualsivoglia natura. Sono sempre stati una spanna sopra gli altri, il PD sta alle lotte interne come Bubka stava al salto con l'asta. Su un altro livello. Ma almeno fino ad ora le lotte intestine del PD erano comprensibili pienamente. Erano sinistri, non sono riusciti a vincere un'elezione che fosse una, le riunioni in Direzione saranno state una bolgia Dantesca. Me le immagino come il Conte Ugolino in cui uno dice all'altro "ti rosicchio i capelli". Disperati, contro il plastificato caimano di Arcore, non ci capivano nulla, e litigavano nel loro girone infernale. Oggi, qualcuno dovrebbe spiegar loro che si trovano in paradiso. Hanno il 40.8% di consensi, il secondo movimento è distaccato di 20 punti percentuali, e si sta per alleare con un estremista britannico, mettendo un' ipoteca ad un'ulteriore perdita di consensi. Il terzo partito si segnala ultimamente per un'iniziativa politica che ha visto il suo apice nella fidanzatina trovata a Dudù. In altre parole, il PD non è solo il primo partito Italiano di gran lunga, ma non ha neanche concorrenza.
Generalmente, questo stato di beatitudine fa male a chi è messo troppo bene. Alla lunga, si implode per troppo benessere, come l'impero romano. Ma ALLA LUNGA. I Romani ci hanno messo secoli per portare allo scoperto i tarli dell'eccessivo benessere. Il PD litiga ferocemente a tre settimane da un trionfo senza precedenti nella storia d'Italia. Campo libero, tabula rasa dell'opposizione. Che facciamo? Litighiamo tra di noi. Magari è una strategia di sopravvivenza, magari fanno così per tenere alta l'attenzione. Ma questo comporterebbe una visione strategica mefistofelica della classe dirigente under 40. E se vedo la Moretti, la Boschi, la Madia, ma anche Renzi, a tutto penso tranne che a Mefistofele.
Il PD ha avuto un surplus di voti mostruoso da gente come me, che ho riconosciuto in questo partito l'unica parvenza di una lontana possibilità di un tenue segnale di politica vagamente seria. Nonostante Mineo, Fassina, i giovani turchi e compagnia cantando.
Generalmente, questo stato di beatitudine fa male a chi è messo troppo bene. Alla lunga, si implode per troppo benessere, come l'impero romano. Ma ALLA LUNGA. I Romani ci hanno messo secoli per portare allo scoperto i tarli dell'eccessivo benessere. Il PD litiga ferocemente a tre settimane da un trionfo senza precedenti nella storia d'Italia. Campo libero, tabula rasa dell'opposizione. Che facciamo? Litighiamo tra di noi. Magari è una strategia di sopravvivenza, magari fanno così per tenere alta l'attenzione. Ma questo comporterebbe una visione strategica mefistofelica della classe dirigente under 40. E se vedo la Moretti, la Boschi, la Madia, ma anche Renzi, a tutto penso tranne che a Mefistofele.
Il PD ha avuto un surplus di voti mostruoso da gente come me, che ho riconosciuto in questo partito l'unica parvenza di una lontana possibilità di un tenue segnale di politica vagamente seria. Nonostante Mineo, Fassina, i giovani turchi e compagnia cantando.
Li ho votati, perché non c'era alternativa seria. Prova ne sia Farage e la fidanzatina di Dudù.
E questi, imperterriti, continuano a litigare. Orsini, neoeletto presidente, dichiara che il comportamento di alcuni senatori è stato da sciacalli. Forse vogliono arrivare al 50% e le stanno provando tutte, tanto di dietro c'è terra bruciata. Chissà, forse sono dei geni, gli under 40, e non li capisco...
Se entriamo nello specifico, però, al di là di una certa ironia che il Partito Unico d'Italia può ben tollerare, i motivi del litigio interno ci sono tutti, e sono tutti italianissimi. Nel PD è entrato un virus, una mutazione genetica, chiamata Matteo Renzi. E gli organismi lo hanno riconosciuto, hanno pure rilasciato gli anticorpi, ma questo è un virus che è in grado di fare una cosa che i sinistri non mutanti non sanno fare: sa comunicare con la gente. Io riesco a capirlo. Mentre per capire D'Alema occorreva la supponenza di Baricco, il livore di Nanni Moretti e la faziosità di Santoro, per capire dove vuole andare Renzi occorre semplicemente accendere il cervello, e non caricargli dentro Gbyte di BIOS di sinistra. Risultato? 40.8%. Renzi ha i modi spicci dalla parte sua. Devo arrivare a quell'obiettivo, e chiunque mi rompa le scatole con veti, letteratura giurisprudenziale comparata, distinguo e pause di riflessioni, me lo asfalto. E, per inciso, costoro sono gli stessi che con le loro masturbazioni mentali hanno sempre tenuto la sinistra immune da ogni possibilità di vittoria. Rodotà, Fassina, Cuperlo, Mineo, Chiti...
Ora, chi è di sinistra, mi rendo conto, vive un dilemma non da poco: tenere il concetto di "partito" con le sovrastrutture di apparato e di valori che lo hanno sempre schiacciato, o riconoscere che il bulletto di Firenze ha fatto fare il salto di qualità?
Non entro nel merito.
Credo di avere una grossa posizione di forza, che è una visione libera da tifo. Quello che sto vedendo con Renzi è, per la prima volta in vita mia, un leader piuttosto bullo che non si fa fermare facilmente dai "meccanici" della politica, che, invece di mettere olio negli ingranaggi, mettono mastice. Gli Italiani abbiamo notato per la prima volta uno che VUOLE GUIDARE invece che mediare. E, disperati come siamo, gli abbiamo dato un consenso plebiscitario.
Oltretutto, è pure riuscito a fare due cose "di sinistra": gli 80 euro, ed il decreto Poletti sulla penale alle aziende che abusano dei contratti a tempo indeterminato. Sarà poco, ma è meglio di nulla, no?
Ora, darebbe fastidio che questo tentativo, che molti giudichiamo L'ULTIMO VALIDO, venga messo nelle sabbie mobili da Rodotà, Zagrebelsky, Chiti, Mineo ecc...ecc... sulla riforma del senato, perché i polli non vogliono facilmente andare da soli a farsi infilzare dallo spiedo, questi son discorsi di lana caprina. Anzi, pippe italiane. Capisco lo zoccolo duro della sx, ma io, con quelli che hanno dato al PD la maggioranza schiacciante, sarei infastidito se questi discorsi di lana caprina riuscissero ad avere la meglio.
Meditate, gente, meditate.
Ora, chi è di sinistra, mi rendo conto, vive un dilemma non da poco: tenere il concetto di "partito" con le sovrastrutture di apparato e di valori che lo hanno sempre schiacciato, o riconoscere che il bulletto di Firenze ha fatto fare il salto di qualità?
Non entro nel merito.
Credo di avere una grossa posizione di forza, che è una visione libera da tifo. Quello che sto vedendo con Renzi è, per la prima volta in vita mia, un leader piuttosto bullo che non si fa fermare facilmente dai "meccanici" della politica, che, invece di mettere olio negli ingranaggi, mettono mastice. Gli Italiani abbiamo notato per la prima volta uno che VUOLE GUIDARE invece che mediare. E, disperati come siamo, gli abbiamo dato un consenso plebiscitario.
Oltretutto, è pure riuscito a fare due cose "di sinistra": gli 80 euro, ed il decreto Poletti sulla penale alle aziende che abusano dei contratti a tempo indeterminato. Sarà poco, ma è meglio di nulla, no?
Ora, darebbe fastidio che questo tentativo, che molti giudichiamo L'ULTIMO VALIDO, venga messo nelle sabbie mobili da Rodotà, Zagrebelsky, Chiti, Mineo ecc...ecc... sulla riforma del senato, perché i polli non vogliono facilmente andare da soli a farsi infilzare dallo spiedo, questi son discorsi di lana caprina. Anzi, pippe italiane. Capisco lo zoccolo duro della sx, ma io, con quelli che hanno dato al PD la maggioranza schiacciante, sarei infastidito se questi discorsi di lana caprina riuscissero ad avere la meglio.
Meditate, gente, meditate.
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