Guitars

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Monday, January 20, 2014

COSA RICORDERO` DI ABBADO

Della musica, ho ben presente alcune registrazioni che rimarranno storiche. Il "Barbiere di Siviglia", la versione di Jean-Pierre Ponnelle, che ironia della sorte ho rivisto proprio ieri, poche ore prima della morte di Abbado. Un cast eccelso, da Luigi Alva a Teresa Berganza, per non parlare della simpatia contagiosa di Figaro, il grande Herrmann Prey. Poi fece un'altra incisione, sempre per DG, con una scelta -discutibile, ma sempre di buon effetto- di affidare Figaro e Rosina ad un tenore -Domingo- ed un Soprano di coloratura -Kathleen Battle-.
Ho anche la Matthaus-Passion da lui diretta, che si caratterizza come un misto tra la direzione classica (per l'assenza degli strumenti d'epoca, che - diciamocela tutta - emanano un suono che da` fastidio), e l'agogica dei filologi, che sfronda l'esecuzione da quelle auree da pompa magna di Furtwangler, Klemperer e Richter. Quelle in cui il complesso si caratterizza come se fosse un esercito prussiano intento a far sfoggio di potenza teutonica. Ma devo anche ammettere che Klemperer (per la grande Ludwig) e Richter sono le mie incisioni preferite.
Ma il lascito piu` grande, secondo me (digiuno di lirica, come dice il mio caro amico Marco, ma io preferisco "allergico" o "diversamente competente"), l'ha dato negli ultimi anni con la sua parte sinfonica, l'integrale delle sinfonie di Beethoven in particolare, eseguite a Roma con i Berliner. Esecuzioni di altissimo livello, in cui si e` notata la simbiosi tra il direttore e l'orchestra, chiamata a reggere una tensione ed un rigore notevoli. Soprattutto nei tempi -spesso strettissimi- che richiedono uno spirito di gruppo che solo un grande direttore puo` dare. Un esempio su tutti: fine del terzo tempo ed attacco del quarto della VII sinfonia. Tempi uguali ed attacco a tempo senza interruzione. Fantastico. Come lui, nessuno. Neanche Kleiber (la cui VII sinfonia rimane comunque la migliore in assoluto). Quell'integrale ce l'ho in DVD, e periodicamente lo ascolto.
In generale, di Abbado ho sempre ammirato, nelle sue incisioni, la compostezza ed il suono nitido, che rispecchia pienamente la persona, limpida e mai eccessiva, asciutta nella sua grandezza, alla mano nei modi, nonostante il suo valore.
Questo per quanto riguarda gli aspetti tecnici che un dilettante appassionato riesce a cogliere.

Ma le cose che piu` mi rimarranno impresse, di Abbado, e che voglio sottolineare sono lo sguardo ed il sorriso, di una persona vera, che trasmette emozioni, calore, valori. Un Italiano di cui andar fieri, di quell'Italia buona sulla quale si deve contare per una rinascita.

Questo il mio ricordo, che cosi` si chiude, in quanto quello che sto per dire ora scende un po' alla polemica spicciola, ed il Maestro Abbado non c'entra nulla con questo. C'entro io, con certi
 becchini travestiti da giornalisti che hanno dato l'annuncio della morte di Abbado nel seguente modo : "Morto il Senatore a Vita Abbado"  ed il sommario "Aveva 80 anni ed era malato da tempo. Il 30 agosto scorso era stato nominato Senatore a Vita da Napolitano". Cari becchini de "Il Giornale" di Alessandro Sallusti, esiste modo e modo di dare le notizie. Il vostro miserando modo di dare la notizia della morte di un Senatore a Vita vi qualifica perfettamente. Non era dalla vostra parte politica, quella per cui siete prezzolati e fate titoli del genere. Quella che sarebbe anche la mia, se non fosse occupata da una persona indegna.

Ma, pur non capendo nulla di giornalismo (come voi), da un organo -pur fazioso e di partito come siete voi- mi aspetterei che quando si da` la notizia si faccia capire PERCHE' E' IMPORTANTE LA NOTIZIA, e perche' il mondo piange la scomparsa di Abbado. E non e` perche' fosse un Senatore a Vita. Non lo volete chiamare "Maestro", perche' e` stato ospite da Fazio? Dite semplicemente Il "direttore d'orchestra", il "musicista" Abbado.

Abbado ha dato emozioni a milioni di persone in tutto il mondo, non perche' e` stato nominato Senatore a vita il 30 agosto del 2013. Lo sguardo di Abbado era vivo come -indubbiamente- quello della persona che vi paga. La differenza tra i due, Milanesi entrambi, e` che lo sguardo di Abbado era quello VIVO di una persona PULITA che portava il sacro fuoco dell'arte dentro; quello del vostro padrone e` lo sguardo VIVO di un filibustiere che chiede consenso perche' sa come tirarsi fuori dai guai. Per voi e` poco. Per me e` la differenza tra il vivere ed il tirare a campare all'Italiana.

Per rendervi pan per focaccia, e` la differenza tra Abbado, Senatore a Vita, e Berlusconi, pregiudicato per frode fiscale.

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