Il cigno nero di cui parla Taleb è l'evento imprevisto che sconvolge il corso degli eventi, che non si applica a tutte le regole sulle quali i grandi studiosi di discipline scientifiche, sociali, economiche sono abituati a pontificare. Poi si verificano eventi assolutamente "IMPOSSIBILI", stando alla letteratura, alla scienza di qualsiasi disciplina, e bisogna riadattare il tutto in base a questi eventi impossibili. E si creeranno delle discipline molto modificate, i grandi studiosi pontificheranno sulle norma modificate, finché apparirà un nuovo cigno nero che sconvolgerà il tutto, e così via. Il libro di Taleb è molto destrutturante per chi è convinto di "conoscere come vanno certe cose". Un esempio eclatante di cigno nero è stato l'attentato dell'11 settembre. Che sarebbe stato evitato se ci fossero stati i controlli adeguati. Ma i controlli adeguati sono stati una reazione all'attacco.
Silvio Berlusconi è un cigno nero. La delegittimazione della politica negli anni '90 era ampiamente prevedibile, era solo questione di capire chi avrebbe dato la spallata. E' stata la magistratura. Ciò che era assolutamente imprevedibile è che un imprenditore, peraltro legatissimo a doppio filo con la politica (come qualsiasi imprenditore che voglia far qualcosa in Italia), vista la mala parata, facesse un bell'exploit per evitare che la gioiosa macchina da guerra facilitasse in pochi mesi quello che poi sarebbe accaduto 19 anni dopo. Cioè, una condanna in cassazione per reati fiscali.
Mani Pulite è stata una tragedia nazionale. Perché facendo strame della politica corrotta, ha lasciato campo libero a chiunque. I più "svegli" si sono infilati, e sono diventati classe dirigente. Com'è stata fatta Forza Italia? Improvvisata, con un metodo di vendita, quello sì, consolidato, con un leader spumeggiante, appariscente e mattatore, e SENZA UNA MISSION, se non quella: "i comunisti, mai".
Analizziamo la storia del centro-dx degli ultimi 20 anni. Un gruppo di nostalgici, in un partito che arrivava a poche percentuali, ha avuto l'occasione di arrivare al potere. E, come un branco di 40enni repressi da quando sono nati, che si trovano davanti la possibilità di avere una relazione con Catherine Zeta Jones, non hanno capito nulla e ci si sono buttati a capofitto, anche con la benevolenza del cigno nero che aveva una sola mission chiara: farsi i fatti propri, pena la galera. E vediamo come si sono "ammorbiditi" i vari Gasparri, Matteoli, La Russa...
E poi la mignottocrazia (termine meraviglioso) denunciata da Guzzanti, e poi la corruzione di Scilipoti, Razzi, Di Gregorio. Insomma, quello che comunemente viene chiamato centro-destra, che è stato (e, nonostante tutto, è ancora) un considerevole contenitore di voti (1/3 della popolazione certamente, ancora oggi), come "attività umana" è stato un raggruppamento attorno ai soldi del Re Sole, che si è rivelato un Re Sola, ed oggi è un Re Solo. Se lo analizziamo con distacco, le caratteristiche di questo raggruppamento sono state:
1)Mission: "I comunisti, mai!" (ovvero "salvare la pellaccia")
2)Leadership accentratrice, egoista, egotista, vanesia, affetta da delirio di onnipotenza, che si è accerchiata di emerite nullità compiacenti, o colluse con gli interessi del capo.
3)Com'è nata e come si è sviluppata la classe dirigente, più nelle alcove che nei circoli di dibattiti culturali, per non parlare delle scuole ed università. All'improvviso, come dei parvenu. Tutto il contrario del paradigma del volano. Ti può capitare Tremonti come Scilipoti, la Zanicchi come Verdini, altro che lavoro lento e costante, formazione universitaria parallela alla politica... un exploit, come Grillo. Vuoto di dentro, ma appariscente.
Tutt'e tre sono l'esatto opposto di quello che serve per creare una cosa "grande" e "duratura".
Una leadership seria, schiva ma determinata, costruisce il futuro della propria attività oltre la propria persona. Il centro-dx, per come è stato creato, per come è stato riempito, e per la mission che si è data ("I comunisti, mai", missione di facciata della vera missione "salvare il capo"), come mai poteva far fiorire una cultura di destra? Al limite, è fiorito Fiorito.
Se io ho come missione far fiorire la cultura di destra, APRO i dibattiti, ASCOLTO idee, faccio congressi. Non adunate alla "one man show".
Se invece lo scopo della creatura di Berlusconi è "devo salvaguardare i miei interessi", tutto ciò che distoglie da questo, le contestazioni interne (Casini, Fini, Alfano), va sedato e represso, e non culturalmente con pensatori di destra, ma con scherani alla Sallusti, alla Belpietro. Gente che non vada tanto per il sottile, ma che utilizzi il "metodo Boffo" con chiunque intralci la strada alla vera mission: "salvare il capo", perché difendendo lui difendo il mio piccolo particulare.
E tu +Antonio ti stupisci (e sei deluso) del perché una cosa siffatta non abbia scalfito il monopolio culturale della sinistra? Con una siffatta armata Brancaleone (o meglio, Brancaconigliette), catorcio culturale, bordello mercantile, paradigma della politica postribolare, io sarei rimasto sorpreso del contrario. Che c'entra la cultura, con Berlusconi?
Berlusconi ha avuto un'occasione storica, di fare della destra una cosa seria. Ne ha fatto un bivacco di manipoli. Destra e serietà, in Italia, sono difficili da coniugare.
(fine)
No comments:
Post a Comment