Un paio di giorni fa ho messo su facebook un post in cui mi dichiaravo totalmente d'accordo con Matteo Renzi sul fatto che il sindacato non ha il diritto a trattare col governo.
Confermo appieno il mio parere totalmente favorevole a Renzi: ciò che ha detto non fa una grinza in linea di principio. Si ascoltano tutti, ma non si tratta con nessuno, SE NON COL PARLAMENTO, che sta al di sopra del governo e ne decide le sorti.
Questo dice la nostra costituzione, e questo Renzi ha affermato, lasciando di sasso la triplice sindacale, che, nella persona di Susanna Camusso, si è dichiarata sconcertata dell'atteggiamento del governo. Ma se il sindacato può mettere il becco nelle decisioni, così dovrebbe poter fare confindustria, così dovrebbe fare confcommercio. Un'altra cosa. Sarò grato a chi mi spiega il perché i sindacati sono CGIL, CISL e UIL, e la UGL, ad esempio, non ha diritto a stare in quel tavolo. Ora, quest'ultima, è una domanda di principio che mi ha sempre lasciato perplesso. Ma per fortuna il "drizzone" dato da Renzi ha retrocesso la mia domanda da una questione di principio, ad un "vabbè, fatti loro". Come deve essere.
Ora, se una riforma deve passare dalle forche caudine di sindacato, confindustria, confcommercio, confesercenti, confvattelappesca, si capisce benissimo che l' "AND" logico di interessi diversissimi e spesso contrastanti (bastano già sindacato e confindustria) è l'insieme nullo. E conseguentemente nessuna riforma seria può mai essere fatta. Ed infatti nessuna riforma seria è stata fatta fino ad ora.
Pubblicato quel post, ovviamente ho ricevuto molte critiche da amici e colleghi, sindacalisti e non. Dalle accuse di "non riflettere", a quelle "facevi più figura se non lo pubblicavi", al "tu sei stato salvato dalle trattative sindacali".
E' chiaro che quando uno mette "sull'agone di internet" (brutta bestia) le proprie idee, si espone alle critiche. Ci sta tutto. Ma ci sta anche che si possa rispondere.
Ed urge una risposta dettagliata ai miei colleghi ed amici, i quali scambiano per "mancanza di riflessione o rispetto" le mie osservazioni.
Il fatto che io sia stato salvato dalle trattative sindacali, non significa che la trattativa sindacale sia impostata MALISSIMO, perché tutto il sistema è impostato malissimo.
Per fare un esempio, se un maestro di scuola richiede un tema ai bambini "chi vorresti che morisse tra papà e mamma?", i bambini sono tenuti a svolgere il compito. Se io dico che è assurdo svolgere un compito del genere, non me la sto prendendo con i bambini, ma col maestro che dà il compito del genere.
Ora, tutta la trattativa sindacale che ho seguito (per interposta persona, fatta dai colleghi sindacalisti, che hanno dato veramente tutto) è stata un'immensa pantomima in cui ci sono le parti in gioco, di azienda, CHE DECIDE TUTTO E SA BENISSIMO COSA DEVE OTTENERE, governo, che media facendo ammuina per mezzo di un funzionario ministeriale, e lavoratori. Le riunioni al MISE, racontateci da un collega via Whatsapp/Facebook in tempo reale, quelle sì che erano surreali. "Vabbè, ci riaggiorniamo tra 2 settimane.", dichiara il funzionario. La riunione è finita. Nulla di fatto. Per svolgere tutta questa pantomima, ci sono 75 giorni di tempo, al termine dei quali si traggono le somme. E' sempre così. Sono venuti a Catania i sindacalisti nazionali di FIOM, FIM, UILM ed UGLM. Uno di loro ci ha spiegato, tra il dissenso generalizzato, che la trattativa sarebbe stata condotta in un certo modo, che di tutto ciò che si sarebbe ottenuto, una parte consistente la si ottiene nell'ultima mezz'ora del settantacinquesimo giorno, e poi il tutto viene ratificato (ed approvato) dai lavoratori. E sempre la stessa persona (quanto sono grato a questa persona, che mi ha aperto gli occhi!) ci disse in assemblea "gli accordi vengono quasi sempre firmati". Nel caso nostro, era evidente il perché: quando ST si impegna riprendersi 170 persone, quando Micron si impegna a riprenderne 85, piuttosto che il "tutti i 419 a casa" meglio "piuttosto". Quando i numeri sono questi (molto spannometricamente):
170+85 salvati
alcune decine che (soprattutto al Nord) se ne vanno, accettando le 28 mensilità
alcune decine che vengono rilocate in Italia
alcune decine che accettano di andare all'estero (Monaco o Boise)
alcune decine che ancora non hanno alternative alla mobilità
ecco, di fronte a questi numeri, di una vera e propria mattanza, i viaggi a Roma dei colleghi sindacalisti, i viaggi che abbiamo fatto (inutilmente) alcuni di noi da Catania a Roma per una manifestazione che poi è saltata, i viaggi dei colleghi di Agrate, Arzano ed Avezzano, tutta la fatica fatta dalla MASSA DEL LAVORATORI, più i colleghi che ci hanno supportato da ST, tutto questo ha effetto su POCHE UNITA' RISPETTO A QUELLO CHE LE DUE AZIENDE VOLEVANO OTTENERE FIN DALL'INIZIO. Soprattutto per quanto riguarda Micron (ST non so quanto sia stata pressata dal governo rispetto al numero che SAPEVA GIA' di riprendere), è ragionevole pensare che quegli 85 non facevano già parte di una strategia di recupero già scritta?
Ora, quando io rilevo che la fatica, i giorni di sciopero, i soldi persi, i cartelloni preparati, una battaglia fatta ALLA GRANDE da tutti noi lavoratori, supportati e guidati dai sindacalisti, tutto ciò ha effetto su pochissimi punti percentuali su tutta la vertenza, ho due tipi di reazione:
1)RIFAREI TUTTO, perché anche un collega in più salvato merita tutto il mio sudore
2)E' UN SISTEMA TOTALMENTE IMBECILLE, è quasi un gioco di ruolo in cui, a differenza dei risiko dove i tre dadi che attaccano e i tre dadi che difendono possono dare qualsiasi risultato, qui noi che difendiamo siamo totalmente in balia dell'atteggiamento dell'azienda. E' come se l'azienda avesse i dadi da 6 ad 11 ed i lavoratori i dadi da 1 a 6. E' come la scena del biliardo di Fantozzi "Questa è classe, coglionazzo!" "Questo è culo, coglionazzo!", e gli altri impiegati costretti a ridere col padrone, mentre la mamma fa il lavoro a maglia.
E se l'azienda avesse deciso A PRIORI di recuperarne 0, invece di 85, non ci sarebbe stata azione sindacale che potesse tenere.
L'azienda ha fatto bene i conti, sparando alto per poi fare la parte di chi viene incontro alle richieste dei lavoratori.
Tutto ciò è una recita, fatta sulla carne viva dei lavoratori, che sarebbe bene risparmiarsi. Sarebbe bene che TUTTO IL SISTEMA fosse diverso, che i sindacati avessero un ruolo più forte ed efficace.
Ora, dire tutto questo viene preso per "offesa ai lavoratori", "tradimento", "facile farlo dalla poltrona sapendo di essere recuperato".
Ma non è così.
Se ad una persona viene dato un obiettivo imbecille, è chiaro che la persona tiene al proprio lavoro, e non è bello sentirsi dire che il proprio lavoro è stupido. Ma se lo è, la critica non è al lavoratore, ma all'attività stupida.
In definitiva, io credo che se le trattative sindacali sono come quelle che ho vissuto io, beh, vanno cambiate dalla radice. Un'ultima cosa: le trattative, generalmente, non sono quelle che abbiamo vissuto noi di Micron. Noi di Micron avevamo un terzo attore, mai presente sul tavolo, ma essenziale, che si chiamava ST. Che si è sobbarcata circa il 50% della soluzione. Le trattative, generalmente, sono molto peggio! Vedasi capitolo Accenture di Palermo e Meridiana. O interviene il governo, oppure le aziende i conti se li fanno "a priori", per ottenere il risultato. I lavoratori, i sindacati, siamo marionette che spostano pochi punti percentuali di salvataggio.
E' il sistema che va cambiato. Non bisogna annullare il sindacato. Bisogna avere delle regole che permettano al sindacato di poter trattare seriamente. Come, secondo me, lo scriverò in un post successivo.
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