Ho visto sui social commenti piuttosto superficiali sui 28 (+1 aggiungo io) colleghi ancora non ricollocati.
Gli autori ignorano il tweet di Matteo Renzi, che qui ripropongo:
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Renzi a Catania il 28 novembre 2014
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e quindi trattasi di un impegno del capo del governo, che può risolvere come meglio crede, anche non impegnando il governo, ma DEVE RISOLVERE.
Comunque, a beneficio di chi non conosce nel dettaglio il #casomicron, riassumo a memoria, e quindi grossolanamente, la vicenda, che presenta caratteri di unicità in Italia. Volutamente non commento. Solo fatti.
1) Grandissima parte dei lavoratori coinvolti siamo stati assunti in ST, tra gli anni '90 ed i primi anni del 2000.
2) Negli anni '90 ST spinse moltissimo verso la R&D tecnologica e di prodotto di dispositivi di memorie, soprattutto Flash NOR, in alleanza strategica con Nokia.
3) Agli inizi del 2000 vi fu un cambiamento notevole delle condizioni di mercato, per cui la scelta delle NOR si rivelò perdente. Si trattava quindi di decidere se dirottare la R&D verso le NAND (architettura vincente), rinunciare definitivamente alle memorie, oppure avviare un lento phase-out, continuando a vendere i prodotti, ormai diventati maturi. ST scelse di rinunciare definitivamente alle memorie, facendo una scissione per scorporo di ramo d'azienda (FMG-Flash Memory Group). In Joint Venture con l'equivalente ramo di Intel NOR, venne creata la Numonyx (partecipata 48% ST, 45% Intel ed il restante 7% da una finanziaria americana, Francisco Partners, per evitare che vi fossero soggetti aventi la maggioranza assoluta dell'azienda). Era Aprile del 2008.
4) Come conseguenza del punto 3, molti lavoratori di ST -tra cui il sottoscritto- ci trovammo fuori da ST. A tal proposito giova ricordare alcuni punti essenziali (parlo per me, ma son convinto che quello che scrivo vale certamente per tantissimi dei lavoratori coinvolti. Ovviamente, diverso è il caso di dirigenti, alti livelli ecc...ecc...)
4.1 Ai lavoratori di ST non venne chiesto alcun parere, circa la possibilità di scegliere se restare in ST o affrontare questa nuova avventura. Ci venne detto che stavamo per affrontare una nuova avventura.
4.2 Ai lavoratori di ST, a fronte di questa "non scelta", non venne concesso alcun incentivo, ne' una tantum, ne' salariare, per il passaggio di azienda che stavamo facendo.
5) La creazione di Numonyx doveva servire a fare una compagnia snella ed agile, nel settore delle memorie, che potesse giocarsi la partita indipendentemente da ST, che aveva altro tipo di interessi. Nelle previsioni, Numonyx doveva attestarsi attorno ai 3B$ di fatturato, e poi eventualmente crescere, con le giuste condizioni del mercato. Questo ci venne detto ufficialmente.
6) La crisi mondiale del 2008 fece sì che Numonyx non fosse in condizione di crescere e competere in un settore altamente "battagliero" come quello delle memorie, e nell'aprile del 2010 Numonyx venne acquistata da Micron per la cifra di 1.27B$ in azioni date ad Intel, ST e Cisco Partners.
Ora però c'è da aggiungere una cosa molto importante. Molti lavoratori transitarono indietro da Micron ad ST, perché trovarono una ricollocazione nell'azienda di origine. Generalmente, dirigenti e quadri. Gran parte dei lavoratori, coloro che non potevamo capire le intenzioni di Micron, queste possibilità di rientro non le abbiamo mai avute, sia perché non avevamo certezze, sia perché non abbiamo mai avuto proposte da ST, e molti perché tali proposte non potevano neanche cercarsele.
Questa è la storia nuda e cruda SENZA COMMENTO da parte mia. Chiunque, quindi, lasci sui social commenti (assolutamente legittimi) poco "informati" nei confronti di quei 28 colleghi, o chiunque si chieda perché ST entri in questa faccenda, farebbe bene a documentarsi, per parlare con cognizione di causa.
E' una storia unica, in cui ci siamo ritrovati sull'ottovolante SENZA AVERLO MAI CHIESTO. Ed anche se vi sono delle esigenze aziendali, sulle quali mi astengo rigorosamente da ogni giudizio, sapere che dei 419 siamo stati sistemati in 390, mentre 28 (+1) stanno soffrendo la condizione di precarietà da più di un anno, questo umanamente è ingiusto.
Si può obiettare: "sai quante ingiustizie ci sono nel mondo?"A costoro rispondo in due modi:
1) Questa è un'ingiustizia che mi ha toccato direttamente, e su questa io ho il dovere di agire. Perché sono miei colleghi, persone a me vicine.
2) Quando sono ingiustizie facilmente risolvibili, non si può tacere.
Renzi si è espresso? Risolva. Personalmente, non mi interessa neanche se vengono coinvolte o meno le due aziende.
Sorprendimi, Matteo, casi da risolvere ne avete tanti e gravi, ma di 28 ce n'è uno...
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