Guitars

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Saturday, November 9, 2013

Ieri Maurizio Crozza ha tessuto le lodi di Papa Francesco. Sono d'accordo sulla persona. Non posso essere d'accordo invece sul contrasto con "la Chiesa di prima", "un disastro", "completamente a terra", "scandali", "pedofilia", "corruzione". Innanzitutto, bisogna riconoscere a Papa Benedetto XVI l'inizio del cambio di rotta, e, soprattutto, l'intuizione che non avrebbe avuto le forze per fare ciò che doveva fare, e che ora Francesco sta continuando con grande vigore. In secondo luogo, se Francesco si volesse mettere in rottura con la Chiesa di prima, perché avrebbe scritto la prima enciclica su impostazione di Benedetto XVI?
Gli entusiasmi verso Papa Francesco certamente fanno piacere ad un cattolico, ma non devono nascondere l'epocale cambiamento del mondo che tende al confinamento di Dio a "sentimento individuale", e questo non lo si nota da quanto Francesco riempie Piazza San Pietro ogni domenica, ma da quanto si riempiono le Chiese ogni domenica.
La battaglia che il Papa deve condurre con tutta la Chiesa è molto più profonda di un abbraccio ad un povero (meraviglioso), ad un malato (meraviglioso) o dell'uso della Renault 4. Queste sono ottimi indizi che siamo in mano ad una persona credibile. Ma visto dall'esterno, un giovane che vede questo Papa riconosce in Cristo la "via, la verità, la vita"? Viene spinto ad approfondire il significato dell'essere cristiano, oppure si limita ad un superficiale (e micidiale) "Aò, a'nvedi che ffigo 'sto Papa...."?

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