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Tuesday, December 31, 2013

Storiella REALE ITALIANA di fine anno, con lieto fine (forse) nel 2014

Questo racconto si intitola: "Viva l'Italia"

La sera del 20 dicembre mia moglie riceve un "atto giudiziario", da ritirare presso la posta a partire da sabato 21 dicembre alle ore 10:30. Non è bello ricevere degli atti giudiziari, soprattutto per chi fa della legalità e del rispetto delle regole (una su tutte, il pagamento del canone RAI che mi toccherà eseguire puntualmente con la faccia itterica tra un paio di settimane) uno stile di vita inderogabile.
"Che sarà mai? Una multa? Un eccesso di velocità? Ma non è possibile." Arriva il Sabato e mia moglie si mette in coda alle 10:00 per ritirare l'atto giudiziario. Ad un certo punto la coda con la lettera P si ferma. Una signora, spazientita, si rivolge all'impiegata delle Poste di Misterbianco e dice "Ma quando muovete questa fila?". Risposta "Non ci sono pacchi o ricevute per voi, sono 'in giro' " (sic). Erano le 10:45. 45 minuti di fila persa. Presentiamo reclamo via WEB, ancora oggi ignorato.
Arriva il lunedì, e mia moglie va a fare la coda per la seconda volta. Ritira il pacco. Era una contestazione del comune di Misterbianco per non aver pagato l'ICI nel 2008. Chiamiamo il commercialista, abbastanza irritati. Ma io, cercando su internet, vedo che l'ICI nel 2008, essendo prima casa, non la dovevamo pagare. "Secondo me, non dobbiamo pagarla, deve essere un errore del Comune."
Mia moglie vede che la contestazione riguarda la sua metà. Quindi, ci aspettiamo lo stesso avviso per me. Nel frattempo, dico io, prima di andare dal commercialista, facciamo un salto all'ufficio tributi del comune e ci facciamo spiegare. Ci andiamo venerdì 27, ovviamente chiuso... e vabbè. Nel frattempo, venerdì 27 ricevo anch'io l'atto giudiziario. Sabato mattina mi metto in fila alle 10:00 come mia moglie, una settimana prima. Dopo 1 ora di attesa, arriva il mio turno e mi dicono "La sua posta non c'è,  è in giro". Abbastanza alterato faccio notare che è la seconda volta che succede, la prima con mia moglie la settimana prima. "Se non c'è, comunicatelo per tempo, non fate perdere tempo alle persone!" Faccio il secondo reclamo via WEB, ovviamente ignorato, sul sito delle Poste Italiane, segnalando l'inefficienza organizzativa. Ma comunque, io ero più tranquillo, perché sapevo di cosa si trattava. "Vabbè, ci vado lunedì sera".
Lunedì mattina, invece, con mia moglie, andiamo all'ufficio tributi. L'impiegata ci comunica "Effettivamente, se si tratta di una prima casa, è un errore, ma perché non abbiamo ricevuto la comunicazione dal commercialista". "Allora?" Chiediamo noi. "Allora ora posso sistemare le cose per la Signora, perché ha la contestazione." Mia moglie, lunedì mattina, dopo 10 giorni, chiude le sue peripezie. Ed io? "Scusi" chiedo all'impiegata dell'ufficio tributi "ma non può sistemare la pratica anche per me? Non ha ricevuto la comunicazione dal commercialista, ma sono nelle stesse condizioni di mia moglie." Risposta. "Eh, no, perché per annullare l'atto di contestazione devo ricevere da lei la lettera che il comune le ha mandato, per annullarla". Kafkiano. A me non rimane quindi che andare per la seconda volta alla posta, e poi andare all'ufficio tributi per fare un atto che già so che deve essere fatto.
Lunedì sera vado alla posta alle ore 18:00. La posta chiude alle 19.15, faccio un breve calcolo dello scorrimento della fila P, e concludo. "Ci arrivo ampiamente". Peccato che al numero P215 due signore si fermino davanti allo sportello per mezz'ora. Alle 19:15 rimaniamo 5 persone alle quali ci viene detto "dobbiamo chiudere". Al che io, con viva e vibrante insoddisfazione, faccio notare al responsabile che è la seconda coda di un'ora che perdo inutilmente. Ed ecco la soluzione "all'Italiana". "Mi vede in faccia? Le scrivo il mio nome, e domani le prometto che non le faccio fare la fila". L'indomani (stamattina) vado all'ufficio postale, e chiedo del signor XY, il quale, effettivamente, non mi ha fatto fare nessuna fila, e mi ha dato la contestazione.

Sono uscito tra i vaffanculo degli altri, che mi hanno dato del "raccomandato", il solito "amico di"...
Adesso non mi rimane che andare a fare l'ultima ora di coda per chiudere questa cosa TOTALMENTE INUTILE, ma che avrà rovinato a me e mia moglie 7 mezze giornate di vacanze. INUTILMENTE.

Storiella logica, con lieto fine.

Questo racconto si intitola "Viva la logica".

Il dirigente dell'ufficio tributi di un paese della Sicilia si accorge che due contribuenti, guarda caso marito e moglie, non hanno pagato l'ICI del 2008. PRIMA di far partire la contestazione scritta di insolvenza, dice all'impiegato "Controlla che non sia una prima casa." L'impiegato controlla e si accerta che è una prima casa, e lo comunica al dirigente. Il problema era che non avevano ricevuto la comunicazione dal commercialista della coppia. Caso risolto. La coppia non saprà mai che il comune voleva contestare un'insolvenza di tasse.

Il post che segue racconta invece come sono andati i fatti nella realtà, non nella logica.

Saturday, December 28, 2013

Sempre sull'argomento M5S - FASCIO.

http://www.corriere.it/politica/13_dicembre_28/grillo-minacce-morte-politici-sel-scelta-civica-sua-pagina-facebook-913234b6-6fe3-11e3-9ff7-0d2561b96aeb.shtml

Io non credo alle affermazioni dogmatiche del tipo "La storia si ripete"... "Sappiamo come vanno a finire certe cose". Però mi limito a constatare che abbiamo dei precedenti inquietanti. Non ci sono le condizioni per una dittatura, in Italia. Interverrebbe l'Europa con le sue truppe finanziarie a soffocare ogni forma di dittatura. Ma ci sono tante condizioni perché esploda un'intolleranza generalizzata. Che non confluisca in una dittatura, ma nel caos. Occorre che avvenga un nuovo delitto Matteotti, per capire che queste forme di comunicazione sono da limitare d'autorità? O meglio, più che Matteotti, queste minacce mi sanno tanto di Calabresi, per cui qualcuno possa tenere, non nel suo giornale, ma nel suo blog, posizioni simili a quelle di Lotta Continua.

Questi metodi non mi piacciono. Grillo può sguazzare più o meno impunemente, con le sue parole, tra il ruolo del garante che "convoglia" in modo legale la situazione incendiaria, ed il ruolo dell'incendiario stesso. E fluttua pericolosamente tra salvatore del mondo e sobillatore.

Certo, a smascherare questo gioco dovrebbero essere i parlamentari. Coloro che continuano impunemente a fare porcate su porcate, stile il "SalvaRoma", alimentando così le ragioni del sobillatore.

FACCIA DI BRONZO

Sento (e vedo, è anche relativamente giovane) un brillante deputato di Forza Italia che ad omnibus su La7 elenca alcuni dei problemi per ammodernare il paese: "riduzione del cuneo fiscale, sburocratizzazione, digitalizzazione", e che il governo ha fatto finora (vero, peraltro), solo 4 annunci, periodicamente.

Di Forza Italia.

E nessuno che gli dica "Ma perché dovrebbe essere credibile chi lo ha detto e NON fatto per 20 anni?" E' troppo sgarbato, giornalisticamente parlando?
Questo tizio qui avrà sì e no la mia età, forse è più giovane di me, riguardandolo. Quando il leader di FI ha promesso la rivoluzione liberale eravamo ventenni. Cosa può spingere un quarantenne ad imbattersi in un'organizzazione palesemente ideologicamente fraudolenta? Le mie ipotesi portano alle famose "3i": "imbecillità", "idolatria", "interesse".

Thursday, December 26, 2013

MICRON ITALIA. IL LINK

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-8b7e9ffe-d054-4875-89af-c8eb30333613.html

Swinging Bach - Bobby McFerrin

41:20 - 46:10  Bach Adagio from F minor concerto BWV1056. Extraordinary.

http://www.youtube.com/watch?v=JFoCU28n8uE


PER LA PRIMA VOLTA, MICRON ITALIA AL TG1!

Oggi per la prima volta ho sentito parlare di Micron Italia al TG1. Ovviamente se ne parlava a proposito della grave crisi della Lombardia, per cui si parlava solo di Agrate Brianza.

Ma è un inizio.

Cerchiamo di svegliarci a Catania.

Fino ad ora il chiasso all'esterno lo hanno fatto solo i nostri colleghi di Agrate...

Bobby McFerrin sings with German crowd.

When in Italy we are able of doing this, our public debt will be better rated.

http://www.youtube.com/watch?v=RHcEFk1i3b4


Tuesday, December 24, 2013

A comparison: "I'm through with love"

ELLA

http://www.youtube.com/watch?v=3YDQ2YArYRo

MARILYN

http://www.youtube.com/watch?v=tPZGM165PIg

No doubt that Ella Fitzgerald is the greatest singer ever. And also in this performance, one can simply be astonished by the perfect interpretation. But right in this case, of course I'm strongly biased by having Marilyn in my mind, left by Tony Curtis in "Some like it hot". So when I hear it sung by Ella, my reaction is "great, as usual", but when I hear Marilyn singing "I've stocked my heart with icy frigid air", my reaction is "No, my dear, don't do that: keep on loving and give mankind another chance! Give ME another chance!".

My preference goes to Marilyn.


Tuesday, December 17, 2013

Music Tip

http://www.godvine.com/What-a-Choir-of-Silent-Monks-Does-Will-Make-You-Laugh-2484.html

M5S

Tante cose del M5S mi ricordano i gloriosi fasti del fascismo. E non tutte negative. Ma bisogna stare molto attenti, perché la Storia ce lo ha già insegnato. Le derive populiste in Italia sono pericolose. E le condizioni ci sono tutte.
1) Una situazione economica drammatica, sostenuta da un immobilismo pluridecennale, tipico della politica ingessata italiana.
2) L'individuazione di qualche colpevole palese. Alcuni addirittura coincidenti. "Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'occidente"  disse la buonanima il 10 giugno del 1940. Oggi Grillo interviene contro l'Europa che strangola l'Italia. "Il debito pubblico? Chi se ne frega? Non lo paghiamo!"
3) I parlamentari giovani ed entusiasti. "Giovinezza giovinezza, primavera di bellezza".
4) Le manifestazioni pacchiane ed isolate con cui questi irriducibili parlamentari mostrano "di essere diversi". Alcune di queste sono assolutamente positive. La restituzione dei 2 milioni di rimborsi con la proposta di creazione di un fondo imprese... è bello, fa scena, ma certo è un'improvvisata all'italiana, di ciò che fa la fiammata e di cui poi non resta nulla, perché è un'azione isolata in un contesto devastante. Come seme sulla roccia. Ma fa scena.
5) Le analogie di coloro che dovrebbero reagire a questo 25% di voti, e stanno drammaticamente nel loro Aventino a far nulla. Vedremo Renzi...
6) Viste dalla parte M5S, i primi 5 punti rafforzano i loro convincimenti. Ciò che me li fa accomunare più ai fascisti che ai salvatori della patria è il tono volgare del loro capo, e l'atteggiamento epurativo di chi "non ci sta". E quindi liste di proscrizione sui giornalisti, e quindi epiteti da querela nei confronti di avversari politici, violenza verbale inaudita.

Il tutto, in un contesto in cui non si capisce minimamente la struttura del movimento e non si intravedono minimamente le regole democratiche nelle quali costoro si muovono.

Per me, sono un pericolo. E va separato questo atteggiamento, da denunciare, dalla "democrazia della rete". Non ne sono i tenutari ed unici interpreti. Sono solo i primi a proporlo.

Gli altri, ahimè, sono una triste certezza. Ma ciò non è sufficiente per mettersi tra le fauci di questi pericolosi sovversivi.

Saturday, December 14, 2013

Non c'è un nuovo Maradona? Chissà perché.....

Tra i "falchetti"della Santanchè sembra che non sia stato trovato il nuovo Maradona, che, opportunamente "preparato", guidi la Forza Italia del futuro. Posso azzardare tre spiegazioni?

1)Torno al discorso del Volano. I "coup de theatre" stile predellino sono fuochi di paglia. Con una cena col re in cui i paggetti selezionati arrivano in ritardo perché avevano la palestra, si organizza solo un omaggio al re, non ci si focalizza sul futuro. E sulle facce di quei ragazzi Lombroso si sarebbe scatenato. Io mi scatenerei su quello che usciva dalla loro bocca.

2)Quali sono i criteri di selezione che dovrebbero portare a trovare il nuovo Maradona? Breve inciso. Uno come Maradona non si seleziona. Uno come Maradona si trova per caso, senza alcun criterio. Si può selezionare un Baggio, un Pirlo, non un Maradona.... Ma nel merito, se il criterio di selezione è l'affiliazione e la fedeltà al capo, al massimo puoi selezionare -con tutto il rispetto- un Pasquale Bruno, un Montero, bene che ti vada. Cioè persone bravine a svolgere un compito. Non Maradona. Che comunque non si seleziona

3)Dopo quello che NON ha fatto Berlusconi, in senso liberale, per 20 anni, la selezione dei ragazzi che vedono come il salvatore un impostore (non nel senso giuridico, ma politico) è evidente che è una selezione al ribasso, di nuove generazioni che, invece di prendere il futuro nelle proprie mani, si affida al messia, divinandolo. Un genio che sa prendere il futuro nelle proprie mani, non può essere là dentro. Insomma, non c'è neanche possibilità di trovare un nuovo Berlusconi là dentro.

Friday, December 13, 2013

"Il y aura une révolution"

Se arrestano quest'arzillo anziano, ci sarà una rivoluzione in Italia.
Sarebbe un bel colpo di grazia alla già scarsa considerazione che ho dell'Italia. Nel 2013 hanno chiuso 93 imprese al giorno, si sono persi in 5 anni di crisi centinaia di migliaia di posti di lavoro, la disoccupazione giovanile è ai massimi storici, e gli Italiani dovrebbero sollevarsi per un anziano piuttosto vispo, condannato in via definitiva per frode fiscale?
E lo va a dire alla Francia.

Sarebbe bene che qualcuno lo blocchi, ma non per fare la rivoluzione: per evitare che, oltre a tutta la crisi, da fuori ci prendano per i fondelli.

Monday, December 9, 2013

Rubinstein plays Gershwin's 2nd prelude

http://www.youtube.com/watch?v=BMom1VCQWDA


Dilemma nel PD.

"Creare i contrappesi al nuovo segretario". Parola di Guglielmo Epifani.

Ora il problema è se il PD, a Renzi, i contrappesi li creerà o li romperà.

Sunday, December 8, 2013

Ultime propaggini di PCI

La vittoria stracciante di Renzi segna la fine del PCI.
O quasi.
Milioni di persone che avevano votato Bersani, hanno cambiato il loro voto.
Io non riesco ad esultare per questo "trionfo della democrazia". Mi perdoneranno gli elettori del PD, ma un ribaltamento di questa portata rispetto all'anno scorso mi sa tanto di truppe cammellate dirette bene dai soliti dirigenti di sezione. Mi sa tanto di "contrordine compagni", come ultima propaggine del modo di fare comunista...

Detto questo, quasi 2 milioni di voti (vedremo quanti saranno alla fine), sono un mandato forte. Auguri

Not that fast, but...

http://video.corriere.it/blitz-corpi-speciali-israeliani-6-secondi-bloccano-rapitore/38f089ec-5e6d-11e3-aee7-1683485977a2

I wouldn't demand to Italian government to act like Israeli special corps, in 6 seconds, but after several years of crisis, of dramatic reduction of production, stupid labor laws, justice problems, I would expect some action...


CONTRAPPESI???????

http://www.lastampa.it/2013/12/08/italia/speciali/primarie/2013/pd/il-bilancio-di-epifani-ora-il-pd-trovi-contrappesi-al-leader-forte-SDLXGgYQwb2KGdJp4YMC7J/pagina.html

I contrappesi all'interno del PD? Ma stiamo parlando della costituzione, delle istituzioni o di un partito? La confusione tra istituzioni e direzioni è micidiale. Epifani è l'epigono del pantano italiano.
Se n milioni di persone voteranno Renzi, avrà pure il diritto di indirizzare il PD dove vuole?

Contrappesi... ma mi faccia il piacere!

Saturday, December 7, 2013

Cultura di destra e cultura di sinistra. Parte III - LA TRAGEDIA -

Il cigno nero di cui parla Taleb è l'evento imprevisto che sconvolge il corso degli eventi, che non si applica a tutte le regole sulle quali i grandi studiosi di discipline scientifiche, sociali, economiche sono abituati a pontificare. Poi si verificano eventi assolutamente "IMPOSSIBILI", stando alla letteratura, alla scienza di qualsiasi disciplina, e bisogna riadattare il tutto in base a questi eventi impossibili. E si creeranno delle discipline molto modificate, i grandi studiosi pontificheranno sulle norma modificate, finché apparirà un nuovo cigno nero che sconvolgerà il tutto, e così via. Il libro di Taleb è molto destrutturante per chi è convinto di "conoscere come vanno certe cose". Un esempio eclatante di cigno nero è stato l'attentato dell'11 settembre. Che sarebbe stato evitato se ci fossero stati i controlli adeguati. Ma i controlli adeguati sono stati una reazione all'attacco.
Silvio Berlusconi è un cigno nero. La delegittimazione della politica negli anni '90 era ampiamente prevedibile, era solo questione di capire chi avrebbe dato la spallata. E' stata la magistratura. Ciò che era assolutamente imprevedibile è che un imprenditore, peraltro legatissimo a doppio filo con la politica (come qualsiasi imprenditore che voglia far qualcosa in Italia), vista la mala parata, facesse un bell'exploit per evitare che la gioiosa macchina da guerra facilitasse in pochi mesi quello che poi sarebbe accaduto 19 anni dopo. Cioè, una condanna in cassazione per reati fiscali.

Mani Pulite è stata una tragedia nazionale. Perché facendo strame della politica corrotta, ha lasciato campo libero a chiunque. I più "svegli" si sono infilati, e sono diventati classe dirigente. Com'è stata fatta Forza Italia? Improvvisata, con un metodo di vendita, quello sì, consolidato, con un leader spumeggiante, appariscente e mattatore, e SENZA UNA MISSION, se non quella: "i comunisti, mai".

Analizziamo la storia del centro-dx degli ultimi 20 anni. Un gruppo di nostalgici, in un partito che arrivava a poche percentuali, ha avuto l'occasione di arrivare al potere. E, come un branco di 40enni repressi da quando sono nati, che si trovano davanti la possibilità di avere una relazione con Catherine Zeta Jones, non hanno capito nulla e ci si sono buttati a capofitto, anche con la benevolenza del cigno nero che aveva una sola mission chiara: farsi i fatti propri, pena la galera. E vediamo come si sono "ammorbiditi" i vari Gasparri, Matteoli, La Russa...
E poi la mignottocrazia (termine meraviglioso) denunciata da Guzzanti, e poi la corruzione di Scilipoti, Razzi, Di Gregorio. Insomma, quello che comunemente viene chiamato centro-destra, che è stato (e, nonostante tutto, è ancora) un considerevole contenitore di voti (1/3 della popolazione certamente, ancora oggi), come "attività umana" è stato un raggruppamento attorno ai soldi del Re Sole, che si è rivelato un Re Sola, ed oggi è un Re Solo. Se lo analizziamo con distacco, le caratteristiche di questo raggruppamento sono state:
1)Mission: "I comunisti, mai!" (ovvero "salvare la pellaccia")
2)Leadership accentratrice, egoista, egotista, vanesia, affetta da delirio di onnipotenza, che si è accerchiata di emerite nullità compiacenti, o colluse con gli interessi del capo.
3)Com'è nata e come si è sviluppata la classe dirigente, più nelle alcove che nei circoli di dibattiti culturali, per non parlare delle scuole ed università. All'improvviso, come dei parvenu. Tutto il contrario del paradigma del volano. Ti può capitare Tremonti come Scilipoti, la Zanicchi come Verdini, altro che lavoro lento e costante, formazione universitaria parallela alla politica... un exploit, come Grillo. Vuoto di dentro, ma appariscente.

Tutt'e tre sono l'esatto opposto di quello che serve per creare una cosa "grande" e "duratura".

Una leadership seria, schiva ma determinata, costruisce il futuro della propria attività oltre la propria persona. Il centro-dx, per come è stato creato, per come è stato riempito, e per la mission che si è data ("I comunisti, mai", missione di facciata della vera missione "salvare il capo"), come mai poteva far fiorire una cultura di destra? Al limite, è fiorito Fiorito.
Se io ho come missione far fiorire la cultura di destra, APRO i dibattiti, ASCOLTO idee, faccio congressi. Non adunate alla "one man show".
Se invece lo scopo della creatura di Berlusconi è "devo salvaguardare i miei interessi", tutto ciò che distoglie da questo, le contestazioni interne (Casini, Fini, Alfano), va sedato e represso, e non culturalmente con pensatori di destra, ma con scherani alla Sallusti, alla Belpietro. Gente che non vada tanto per il sottile, ma che utilizzi il "metodo Boffo" con chiunque intralci la strada alla vera mission: "salvare il capo", perché difendendo lui difendo il mio piccolo particulare.

E tu +Antonio ti stupisci (e sei deluso) del perché una cosa siffatta non abbia scalfito il monopolio culturale della sinistra? Con una siffatta armata Brancaleone (o meglio, Brancaconigliette), catorcio culturale, bordello mercantile, paradigma della politica postribolare,  io sarei rimasto sorpreso del contrario. Che c'entra la cultura, con Berlusconi?

Berlusconi ha avuto un'occasione storica, di fare della destra una cosa seria. Ne ha fatto un bivacco di manipoli. Destra e serietà, in Italia, sono difficili da coniugare.

                              (fine)

Scacchisti ad una mossa - I -

Quando nel 2006 venne approvata la legge elettorale, le due maggiori coalizioni erano oltre il 40%, per cui attribuire alla vincente, col 45% circa dei voti, un premio di maggioranza, si trattava di dare una percentuale piccola. Ora che le coalizioni sono scese sotto il 30%, è chiaro che il premio di maggioranza è incostituzionale.

Gaetano Quagliariello, su La7, spiega i criteri con cui si fa una legge elettorale destinata a durare e soprattutto indipendente dalla risposta dell'elettorato.

Ho capito che la legge elettorale attuale, più che incostituzionale, è quantistica. Costituzionale se i poli sono 2, incostituzionale se i poli sono 3. Non è colpa loro se gli elettori la rendono incostituzionale.

Italiani, brava gente.

Friday, December 6, 2013

Cultura di destra e cultura di sinistra. Parte II - IL VOLANO -

DIGRESSIONE
Lasciamo per un attimo il cigno nero d'Italia, ci torneremo in seguito.
Occorre citare un altro libro che mi ha colpito molto, "Good to Great" di Jim Collins, che suggerisco vivamente. Parla delle caratteristiche di alcune aziende che, a partire da un certo momento, hanno cominciato a fare profitti superiori alla media del loro segmento di mercato, per almeno un fattore 3, e per almeno 15 anni. Cioè, aziende che da "buone" aziende si sono trasformate in "grandi" aziende. Un gran bel libro, alcune cose non sono palesemente attuabili in Italia, ma alcuni principi valgono sempre.
Un principio molto interessante è il funzionamento del volano. Il volano è un disco di massa enorme, e conseguentemente momento d'inerzia enorme. L'energia che un volano puo` sprigionare e` proporzionale al suo momento d'inerzia, ma per ottenere che un volano di 10 tonnellate giri a 100 giri al minuto occorre compiere un certo lavoro. Supponiamo che un gruppo di uomini voglia portare un volano, da fermo, ad una certa velocità angolare. Lo sforzo da fare all'inizio è immenso, ed il risultato, sempre all'inizio, è quasi nullo. Il volano è fermo, e si inizia a muovere in modo impercettibile. Ogni tentativo di fare degli strappi, al fine di far muovere il volano, risulta inutile. Occorre un lavoro lento e costante, senza soste, senza scoraggiarsi. Ed il volano piano piano inizia a muoversi. Sempre col lavoro lento e costante, il volano acquista velocità. Ad un certo punto, il lavoro da compiere è sempre meno faticoso, invece dello sforzo continuo, quando il volano acquista velocità, servono delle spinte, sempre costanti, che fanno guadagnare sempre più energia. Quando il volano è avviato, ha un'energia enorme che può essere utilizzata. Gli effetti che si vedono rappresentano un qualcosa che funziona alla grande ed apparentemente con il minimo sforzo. Lo sforzo è minimo quando si vede la funzionalità al massimo. Ma il lavoro necessario per ottenere quell'apparente "facile funzionalità" è stato fatto molto prima, ed è stato enorme, faticoso, e -soprattutto- LUNGO e COSTANTE. Ma il risultato e` un funzionamento PERFETTO ED INARRESTABILE.
Questo vale per tutte le attività del genere umano. Se devono essere delle cose ben fatte e durature, devono avere un'incubazione lunga e costante, e generalmente nel periodo di "incubazione", esse sono poco visibili.
L'altra cosa che -nel libro di Collins- veniva menzionata, come comune a tutte le aziende che avevano fatto il salto di qualità "good to great", era il carattere dei CEO. Uno si aspetterebbe dei CEO trascinatori, grandi comunicatori, carismatici e brillanti, insomma, dei "mattatori". Nulla di tutto ciò. I leader di queste aziende sono generalmente persone introverse, schive, ma rigorosissime e con una feroce determinazione verso gli obiettivi da raggiungere. Gente che non lavora mettendo se stesso al centro della propria azione, ma l'azienda ed il lavoro che si svolge. Gente che si circonda di persone in gamba, persone adatte alla leadership, gente che prepara e non ha paura di mettere in discussione la propria leadership. Anzi, il grande manager non è quello che non viene mai messo in discussione, ma quello che riesce a creare grandi manager per ruoli superiori a quelli ricoperti nel momento.
Ovviamente, alla base di un'azienda che "spacca" sul mercato, ci deve essere una missione chiara ed un "core business" altrettanto chiaro: la missione non puo` che essere "Noi vogliamo essere i migliori al mondo nel..." e segue l'attivita` del core business. Vendere polli, fabbricare memorie, offrire servizi, ecc... ecc... .

Riassumiamo, in sintesi, cio` che e` necessario perche' un'attivita` abbia successo:
1)Visione chiara di cosa si e`, e cosa si vuole ottenere (la "mission").
2)Una leadership adatta, di persone generalmente taciturne e ferocemente concentrate non su se' stesse, ma sull'obiettivo.
3)Un lavoro lento, costante ed inesorabile che spinga sempre in funzione della mission.

                                                                 (...continua...)

Thursday, December 5, 2013

Cultura di destra e cultura di sinistra. Parte I - IL CIGNO NERO -

Questa vuole essere una risposta al mio amico di tastiera +Antonio Iannizzotto .

Antonio lamenta che in 20 anni di Berlusconismo non un passo avanti e` stato fatto verso l'affermazione di una cultura di destra, a tal punto che il monopolio di sinistra, chiaramente dominante su tutti i campi all'inizio degli anni '90, oggi si e` ulteriormente rafforzato, tanto da "far schifo a se stessa", per quanto e` ingombrante. Si veda ad esempio

http://scalinatadiodessa.wordpress.com/2013/11/18/del-perche-luciana-littizzetto-e-piu-dannosa-di-emilio-fede-per-la-crescita-culturale-politica-e-spirituale-degli-italiani/

segnalatomi dalla mia amica +Eleonora Vasta. Ormai i sinistri sono talmente dilaganti, culturalmente, che si sparlano pure addosso. Comprensibile, laddove c'e` il monopolio, per forza di cose, dopo la noia, subentra la necessita` dell'autocritica, pena l'atrofia da autoreferenzialita`, e questo conduce poi alla spaccatura interna, cosa nella quale la sinistra, dal 1921, e` maestra indiscussa. D'altra parte, e` un dato di fatto che la destra ha opposto, in questi anni di egemonia, poca roba. A parte i lampi di genio stile tunnel Gran Sasso-CERN, ricordo poco o nulla della cultura di destra. Le persone piu` lucide (guarda caso, meridionali tutt'e due) della destra, +Pietrangelo Buttafuoco e Marcello Veneziani, hanno dirottato i loro talenti verso la narrazione, piu` che verso l'analisi politica. E non posso dar loro torto!

La destra, si diceva, poca roba.

Una delle poche cose che mi sono rimaste, leggendo i quaderni di Gramsci, e` stata la chiara visione strategica (e questa e` strategia, altro che scacchisti ad una mossa) di chi dice: "vuoi vincere la guerra? Impossessati della cultura." La sinistra nel '92 '93 '94 era pronta a raccogliere i frutti di un lavoro di svariati decenni, che era consistito nel piazzare nelle Universita` i professori a lenti rosse, nell'avere una corrente dominante nella magistratura, MD... cio` che si attendeva, semplicemente, e` che i partiti di governo, ormai totalmente incapaci di cogliere la propria essenza, e cioe` centri di potere svuotato e delegittimato dalla corruzione, collassassero sotto il loro stesso peso.

Cosi` fu (il collasso). I frutti sarebbero venuti di conseguenza, se non fosse stato per l'apparizione di un Cigno Nero (Bellissimo libro di Nassim Taleb suggeritomi dal mio collega Gianvito Garra). Il cigno nero d'Italia, Silvio Berlusconi.          (...continua...)

Wednesday, December 4, 2013

CCNL

La scorsa settimana ho ritirato il libretto del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale Lavoratori). E' un'opera notevole. Sono sicuro che c'è dentro il lavoro di molti avvocati, nonché il lavoro di decenni di lotte dei lavoratori.
Ma mi chiedo: una persona che vuole investire in Italia, si chiede "come devo fare?", ed inizia a leggere il CCNL, non ci prende per pazzi? Non è naturale attendersi un "Va bene, come non detto." da quei pazzi volenterosi che, nonostante tutto, decidessero di mettere i soldi in Italia? Se non alla seconda pagina, alla decima pagina di sicuro.

E resterebbero ancora decine e decine di pagine da leggere....

Tuesday, December 3, 2013

Il fegato...

Vedere la Biancofiore a "Porta a porta" che interrompe ogni secondo Formigoni per ripetere la versione della verità data dal capo fa schizzare le transaminasi. Però è un buon test sulla salute del fegato.

Sunday, December 1, 2013

No more war

I need to share this interview posted by a friend of mine.
As Pope John Paul II said "Mai più la guerra" "No more war"

(8/6/1945)
"I thought if everyone could see what I saw, we would never have war anymore"

INTERVIEWER. Can you describe the events of that morning?

TOMOYASU. I left home with my daughter, Masako. She was on her way to work. I was going to see a friend. An air-raid warning was issued. I told Masako I was going home. She said, “I’m going to the office.” I did chores and waited for the warning to be lifted.
I folded the bedding. I rearranged the closet. I cleaned the windows with a wet rag. There was a flash. My first thought was that it was the flash from a camera. That sounds ridiculous now. It pierced my eyes. My mind went blank. The glass from the windows was shattering all around me. It sounded like when my mother used to hush me to be quiet.
When I became conscious again, I realized I wasn’t standing. I had been thrown into a different room. The rag was still in my hand, but it was no longer wet. My only thought was to find my daughter. I looked outside the window and saw one of my neighbors standing almost naked. His skin was peeling off all over his body. It was hanging from his fingertips. I asked him what had happened. He was too exhausted to reply. He was looking in every direction, I can only assume for his family. I thought, I must go. I must go and find Masako.
I put my shoes on and took my air-raid hood with me. I made my way to the train station. So many people were marching toward me, away from the city. I smelled something similar to grilled squid. I must have been in shock, because the people looked like squid washing up on the shore.
I saw a young girl coming toward me. Her skin was melting down her. It was like wax. She was muttering, “Mother. Water. Mother. Water.” I thought she might be Masako. But she wasn’t. I didn’t give her any water. I am sorry that I didn’t. But I was trying to find my Masako.
I ran all the way to Hiroshima Station. It was full of people. Some of them were dead. Many of them were lying on the ground. They were calling for their mothers and asking for water. I went to Tokiwa Bridge. I had to cross the bridge to get to my daughter’s office.

INTERVIEWER. Did you see the mushroom cloud?

TOMOYASU. No, I didn’t see the cloud.

INTERVIEWER. You didn’t see the mushroom cloud?

TOMOYASU. I didn’t see the mushroom cloud. I was trying to find Masako.

INTERVIEWER. But the cloud spread over the city?

TOMOYASU. I was trying to find her. They told me I couldn’t go beyond the bridge. I thought she might be back home, so I turned around. I was at the Nikitsu Shrine when the black rain started falling from the sky. I wondered what it was.

INTERVIEWER. Can you describe the black rain?

TOMOYASU. I waited for her in the house. I opened the windows, even though there was no glass. I stayed awake all night waiting. But she didn’t come back. About 6:30 the next morning, Mr. Ishido came around. His daughter was working at the same office as my daughter. He called out asking for Masako’s house. I ran outside. I called, “It’s here, over here!” Mr. Ishido came up to me. He said, “Quick! Get some clothes and go for her. She is at the bank of the Ota River.”
I ran as fast as I could. Faster than I was able to run. When I reached the Tokiwa Bridge, there were soldiers lying on the ground. Around Hiroshima Station, I saw more people lying dead. There were more on the morning of the seventh than on the sixth. When I reached the riverbank, I couldn’t tell who was who. I kept looking for Masako. I heard someone crying, “Mother!” I recognized her voice. I found her in horrible condition. And she still appears in my dreams that way. She said, “It took you so long.”
I apologized to her. I told her, “I came as fast as I could.”
It was just the two of us. I didn’t know what to do. I was not a nurse. There were maggots in her wounds and a sticky yellow liquid. I tried to clean her up. But her skin was peeling off. The maggots were coming out all over. I couldn’t wipe them off, or I would wipe off her skin and muscle. I had to pick them out. She asked me what I was doing. I told her, “Oh, Masako. It’s nothing.” She nodded. Nine hours later, she died.

INTERVIEWER. You were holding her in your arms all that time?

TOMOYASU. Yes, I held her in my arms. She said, “I don’t want to die.” I told her, “You’re not going to die.” She said, “I promise I won’t die before we get home.” But she was in pain and she kept crying, “Mother.”

INTERVIEWER. It must be hard to talk about these things.

TOMOYASU. When I heard that your organization was recording testimonies, I knew I had to come. She died in my arms, saying, “I don’t want to die.” That is what death is like. It doesn’t matter what uniforms the soldiers are wearing. It doesn’t matter how good the weapons are. I thought if everyone could see what I saw, we would never have war anymore.

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(6/8/1945)
"Ho pensato che se tutti avessero visto quello che io ho visto non ci sarebbero state guerre, mai più"

GIORNALISTA: Può descrivere i fatti di quella mattina?

TOMOYASU: Uscii di casa con mia figlia Masako. Lei andava al lavoro. Io a trovare un’amica. Lanciarono un allarme attacco aereo. Dissi a Masako che andavo a casa. Lei disse: “Io vado in ufficio”. Feci un po’ di lavoretti e aspettai che cessasse l’allarme.
Rassettai i letti. Riordinai l’armadio. Ripulii le finestre con uno straccio bagnato. Ci fu un lampo. Il mio primo pensiero fu che fosse il flash di una macchina fotografica. Sembra così ridicolo adesso. Mi trapassò gli occhi. La mia mente sbiancò. Tutto intorno, i vetri delle finestre tremavano. Un rumore come quando mia madre mi faceva sst per zittirmi.
Quando rinvenni, mi resi conto di non essere in piedi. Ero stato scagliata in un’altra stanza. Lo straccio era ancora nella mia mano, ma non era più bagnato. Il mio unico pensiero era trovare mia figlia. Guardai fuori dalla finestra e vidi uno dei miei vicini, in piedi, quasi nudo. La pelle gli si stava staccando da tutto il corpo. Gli penzolava dalla punta delle dita. Gli chiesi che cosa era successo. Ma era troppo esausto per rispondermi. Guardava in tutte le direzioni, posso immaginare che cercasse i suoi cari. Pensai: Devo andare. Devo andare a trovare Masako.
Mi misi le scarpe e indossai il cappuccio protettivo per gli attacchi aerei. Andai verso la stazione. Incrociai tanta, tanta gente che si allontanava dal centro. Si sentiva un odore come di calamari alla griglia. Dovevo essere sotto shock, perché le persone mi sembravano calamari sbattuti dalle onde sulla riva.
Vidi una ragazzina venire verso di me. La pelle le colava giù, si stava sciogliendo. Sembrava cera. Mormorava: “Mamma. Acqua. Mamma. Acqua”. Pensai che poteva essere Masako. Ma non era lei. Non le diedi l’acqua. Mi rincresce di non avergliela data. Ma io stavo cercando la mia Masako.
Continuai a correre fino alla stazione di Hiroshima. Era piena di gente. Alcuni erano morti. Molti erano stesi a terra. Chiamavano le loro madri e chiedevano acqua. Andai al ponte Tokiwa. Dovevo attraversarlo per arrivare all’ufficio di mia figlia.

GIORNALISTA: Vide la nuvola a forma di fungo?

TOMOYASU: No, non la vidi.

GIORNALISTA: Non vide la nuvola?

TOMOYASU: No. Stavo cercando Masako.

GIORNALISTA: Ma la nuvola era stesa sopra la città.

TOMOYASU: Cercavo mia figlia. Mi dissero che non si poteva attraversare il ponte. Pensai che forse era tornata a casa, quindi tornai indietro. Ero al tempio di Nikitsu quando dal cielo cominciò a cadere la pioggia sporca. Mi domandai cosa poteva essere.

GIORNALISTA: Può descrivermi la pioggia sporca.

TOMOYASU: La aspettai a casa. Aprii le finestre anche se non c’erano vetri. L’aspettai sveglia per tutta la notte. Ma lei non tornava. Alla mattina, verso le 6.30, arrivò il signor Ishido. Sua figlia lavorava nello stesso ufficio della mia. Chiese gridando se c’era qualcuno a casa di Masako. Uscii di corsa, urlando: Qui, da questa parte!”. Il signor Ishido si avvicinò a me e mi disse: “Svelta! Prenda dei vestiti e vada da lei. E’ sulla riva del fiume Ota”.
Incominciai a correre. Più in fretta che potevo. Quando arrivai al ponte Tokiwa, c’erano dei soldati stesi a terra. Vicino alla stazione di Hiroshima vidi altre persone a terra, morte. Quando arrivai in riva al fiume, non riuscii a distinguerli l’uno dall’altro. Continuai a cercare Masako. Sentii qualcuno che gridava: “Mamma!”. Riconobbi la voce. La trovai in condizioni spaventose. E a volte, in sogno, la rivedo ancora così. Mi disse: “Quanto tempo ci hai messo…”
Le chiesi scusa: “Ho fatto più presto che ho potuto.”
Eravamo soltanto io e lei. Non sapevo che fare. Non ero un’infermiera. Nelle sue ferite c’erano dei vermi e un liquido giallo, appiccicoso. Non sapevo che fare. Cercai di pulirla. Ma come la toccavo, si staccava la pelle. E uscivano vermi dappertutto. Non li potevo strofinare via, perché avrei tolto anche la sua pelle, e i muscoli. Li dovevo prendere fra le dita. Mi domandò cosa stavo facendo. Le risposi: “Oh, niente”. Lei fece sì con la testa. Nove ore dopo morì.

GIORNALISTA: E in quelle ore la tenne sempre fra le braccia?

TOMOYASU: Sì, la tenevo fra le braccia. Lei mi diceva: “Non voglio morire” e io: “Non morirai”. Diceva: “Prometto che non morirò prima di arrivare a casa”. Ma soffriva, e continuava a piangere e a dire: “Mamma”.

GIORNALISTA: Dev’essere difficile per lei parlare di queste cose.

TOMOYASU: Quando ho sentito che la vostra organizzazione registrava le testimonianze, ho deciso che dovevo venire. Lei è morta fra le mie braccia dicendo: “Non voglio morire”. La morte è questo. Non conta la divisa che indossano i soldati. Non conta quanto sono buone le armi. Ho pensato che se tutti avessero visto quello che io ho visto non ci sarebbero state guerre, mai più.
These shadows were created by the great force of the nuclear weapon - Sometimes, there were shadows left of people, but no bodies found. This resulted from the extreme heat of the explosion which vaporized the bodies, leaving the shadows behind
These shadows were created by the great force of the nuclear weapon - Sometimes, there were shadows left of people, but no bodies found. This resulted from the extreme heat of the explosion which vaporized the bodies, leaving the shadows behind