Guitars

Guitars

Tuesday, April 11, 2017

"Why should I?" // PARTE I




Non esito a definire la mia esperienza con Micron come la più traumatica, ma anche la più istruttiva della mia vita.
Come le migliori esperienze, quelle che fanno crescere di più, nasce da un contrasto. Tutto ciò che fa crescere, in fondo, nasce da un contrasto. Là dove c'è armonia totale, benessere, ricchezza, solidità, generalmente non si è portati a riflettere su ciò che ci circonda. La riflessione, la profonda riflessione, nasce quando si è catapultati in realtà assolutamente diverse da quelle che siamo abituati a fronteggiare nella vita di tutti i giorni.
Con Micron questa cosa è stata evidente. Una mentalità Italiana basata sulla ricerca della stabilità, sull'aspetto sociale, sul fatto che se qualcuno è in difficolta cerchiamo una soluzione per evitare che vi siano persone che vengano completamente tagliate fuori da una realtà lavorativa.
Diciamo una mentalità di fortissimo stampo socialista. Perché questa è la nostra storia, questo è l'humus culturale in cui cresciamo. In questo contesto nasce la forza del sindacato in Italia. Una forza che è arrivata spesso a dettare le leggi di riforma.
Dall'altra parte, persone che noi abbiamo definito dei tagliagole, ma che sono nate e cresciute in un ambiente del tutto diverso, in cui è essenziale CAVARSELA DA SOLI, sostentarsi senza l'aiuto di nessuno, e combattere per la sopravvivenza.
La mentalità americana, quella che io definisco "dell'America profonda" (l'ambiente che ho incontrato nelle coste era più aperto, leggermente diverso), è semplice: "sopravvivo se so fare, e sono in competizione con gli altri. Se non arrivo primo, perdo." Quindi, tutte le azioni attuate dagli Americani hanno un solo fine: soldi. Far soldi per sostenersi. E NON PERDERE SOLDI INUTILMENTE. Poi, altra legge del mercato fondamentale, è impossibile mantenersi rimanendo stabili. Occorre crescere. E crescere più del mercato. Pena la morte. Per "morte" non significa necessariamente la distruzione di tutto ciò che si fa. Semplicemente, se non ci si sostenta con la crescita continua oltre il mercato, si viene acquisiti. A quel punto, altri decideranno al posto di quelli che un tempo erano i capi. Questo è successo a noi Italiani, di Agrate, Napoli e Catania, e le conseguenze sono state sotto gli occhi di tutti. Altri, i nuovi padroni, quelli che hanno messo i soldi, hanno deciso cose che un tempo si decidevano ad Agrate. Tutte le decisioni di Agrate (alcune discutibili, altre giuste) avevano come faro illuminante ed indiscutibile una sola cosa: non far perdere posti di lavoro dove c'era sofferenza. Quindi, innanzitutto, in Italia. Essendo stati comprati dagli Americani, il paradigma è stato totalmente ribaltato. Non più la difesa del lavoro, ma il business sostenibile. Senza aiuti di Stato, senza alcun vincolo di mantenimento occupazionale. Solo gli interessi dell'azienda. Che non era più Italiana, ma Americana. Quindi, gli interessi non erano più quelli Italiani, ma quelli Americani di Boise (Idaho).

Ho avuto modo di conoscere e comprendere abbastanza bene il modo di ragionare del management di Micron. Differentemente da quanto potrebbe sembrare, anche ai più alti livelli, non si fanno integrali di volume o equazioni differenziali a più variabili per prendere le decisioni. Al massimo, le quattro operazioni. Addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione. Basandosi su alcuni punti chiave:

1)"Is it consistent with my core-business?" (E' coerente con il centro dei miei affari?)
2)"Can I afford it? Can I risk it" (Me lo posso permettere? Posso rischiare?)
3)"Where is the convenience for us?" (In cosa è la convenienza per noi? Qual è il ritorno?)
4)"Do not spread sensitive information" (non diffondere informazioni riservate)


In questi quattro punti, è praticamente assente il lavoratore.

(...continua...)