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Sunday, May 28, 2017

Vaccini. Popolo come i figli.





La diatriba sui vaccini in Italia mi ricorda per molti aspetti il rapporto con mio figlio. Io sarei padre, dovrei dare delle direttive, eppure mio figlio mi contesta su ogni cosa. "Perché dovrei fare così? Tu cosa ne sai più di me?"
Un tempo i figli non si permettevano neanche di discutere le "direttive" dei genitori. Poi è arrivato il 68, il fantastico meraviglioso 68 in cui le manifestazioni studentesche hanno chiesto la "liberazione" dalla tirannia dei baroni e dei professoroni con gli occhiali, a fronte di un maggior "dialogo". Ecco, "il dialogo". La psicologia moderna afferma con forza che per educare bene occorre dialogare. Ma il dialogo, come punto di partenza, deve avere un concetto ben chiaro. C'è chi spiega, e chi ascolta, ed al limite chiede se non è convinto.
Oggi il "dialogo" a scopi educativi si è trasformato in quella che gli Anglo-Sassoni chiamano un "free-forum" in cui ognuno dice ciò che pensa e rivendica pari dignità (e fin qui, al limite) ed autorevolezza nell'esprimere le proprie opinioni.
Quello che dico, lo si può vedere palesemente su internet, ma è vita di tutti i giorni con mio figlio. "Clash Royale non più di 20 minuti al giorno." "Uffa, papà, ma perché? I miei compagnetti non hanno limite all'uso di clash royale". "Perché i videogiochi sono come delle droghe. Sai cosa sono le droghe?" "No." "Siediti e ti spiego". Al termine di tutti i pippotti su dipendenza mentale patologica che può scaturire in episodi di violenza da astinenza, l'erede si mostra razionalmente convinto. Dopodiché quando gli tolgo di forza il telefono, inizia a sbraitare sul "padre padrone" "Agli ordini, signor Capitano" ed atti di ribellione del genere. Il punto è che non riconosce la figura del padre come "persona informata dei fatti". Colpa anche mia, sarà pure, ma in parte è colpa dell'ambiente generale in cui la contestazione "a priori" ed il riconoscere i propri ruoli divendenta sempre più difficile.
Di fronte a questo caos gerarchico, in cui i figli si mettono alla pari con i genitori nelle disquisizioni, quando non sanno minimamente ciò di cui parlano, i genitori si sostituiscono agli insegnanti attuando un vero e proprio mobbing scolastico "facciamo così, organizziamo questo, l'attività va svolta così", i cittadini che non capiscono una beneamata mazza di politica e si candidano a governare città grandi o anche il Paese intero, prendendo pure un mare di consensi, in tutto questo caos, internet è la benzina sul fuoco.

Ora, da padre io mi devo chiedere, e lo faccio giorno per giorno, istante per istante, se devo dare "carta bianca" agli istinti di mio figlio, o continuare a tirare le redini. Ovviamente, carta bianca non se ne parla minimamente, quindi le "istanze di libertà" rivendicate da mio figlio possono andare a farsi benedire, fino a quando non dimostra di avere la responsabilità per gestire le proprie situazioni con razionalità e non con il "lasciami in pace". Perché io so benissimo che se lo "lasciassi in pace", lui giocherebbe 20, 30 minuti, un'ora, due ore, cinque ore col telefonino, inebetendosi totalmente. Questa cosa non è un mio sospetto. E' una mia certezza, che nasce dal ricordo di quello che ero io, bambino, più tutta una serie di letture sulla dipendenza, più le notizie di ragazzi MORTI DI OVERDOSE DA GIOCO. 17 ore consecutive a giocare, ed il sistema nervoso è andato in tilt. Ora, di tutto questo, mio figlio non capisce nulla, anche se gliene ho parlato in coscienza. Ma se dimostra di fregarsene, io devo dare la stretta.

Andiamo adesso ai vaccini. Il problema che si pongono i governanti è lo stesso dei genitori. Hanno delle informazioni ufficiali, che derivano dalla scienza medica, sanno benissimo cosa succederebbe se nessuno si vaccinasse (leggi pandemie), vedono che il trend della popolazione è quello di evitare i vaccini, e devono porsi gli stessi problemi che mi pongo io con mio figlio. Fosse giudizioso, ascoltasse i genitori, avrei bisogno di togliergli il telefonino? No. Saprei che giocherebbe 20 minuti al giorno, poi farebbe regolarmente i compiti, il pianoforte ed i suoi giochi non ebetizzanti. Ma mio figlio riceve input esterni in cui i compagnetti giocano molto di più, ed ovviamente se la prende col padre cattivo. Non è che pensa che siano i compagnetti a sbagliare, col telefonino sempre in mano. No. E' il papà cattivo. Sono i governanti cattivi che impongono i vaccini. Non è che è la popolazione cogliona che sta tendendo pericolosissimamente a non vaccinarsi. No. Sono i governanti cattivi e collusi con le case farmaceutiche.
Di fronte a questa isteria collettiva e delirio di onniscienza, si può reagire in due modi. Il primo, rendendo i vaccini obbligatori (cioè non far giocare a Clash Royale più di 20 minuti al giorno). Ovviamente la reazione della popolazione è "ma è necessaria una cosa del genere? non è una coercizione insensata?". Probabilmente lo è. Probabilmente mio figlio potrebbe anche giocare 25, 30 minuti, un'ora al giorno a clash royale. Ma poi c'è un feedback a tutto ciò. Ed il feedback chiaro è che lasciar fare agli Italiani webeti significherebbe una devaccinazione totale, così i nostri figli avranno solo metalli leggeri, e saranno soggetti a tutte le malattie del mondo. LA SCIENZA SA BENISSIMO, E LO HA DETTO IN TUTTI I MODI, ED E' ROBA DA MEDIOEVO SOLO IL PARLARNE, che la conseguenza sarebbe un aumento esponenziale delle malattie esantematiche, di tutte le malattie virali di questo mondo. I casi aumenterebbero, ed a quel punto i genitori dovrebbero PAGARE DI TASCA PROPRIA LE CURE, perchè il Servizio Sanitario Nazionale farebbe esplodere i costi. A quel punto, l'unica soluzione, a quel punto non discutibile neanche dai più talebani, sarebbe una sola: il vaccino obbligatorio.

E' solo questione di tempi vs intelligenza media della popolazione. Se la popolazione è più testarda, ci saranno "effetti Fedeli" (la multa invece dell'impedire l'accesso, idiozia), al limite si potrà vincere la battaglia e impedire al padre (il governo) di adottare il provvedimento più drastico. A quel punto il figlio giocherebbe a clash royale 5 ore al giorno, cioè ci sarebbero decine di migliaia, centinaia di migliaia di malattie infettive da mancanza di vaccino, ed il papà cosa dovrà fare? Non 20 minuti al giorno, ma telefono tolto e senza discussione.

Cioè, vaccini obbligatori senza minchiate alla Fedeli.

E' logico. Non si scappa.

P.S. Al momento, mio figlio non può toccare il telefono per fare videogiochi.