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Friday, April 25, 2014

Una risposta @LordUdiebort

Confesso che nella estrema sintesi del tweet contestato non ho espresso bene il mio parere.
Il punto centrale di tutta la mia battaglia è che in Italia abbiamo -ANCORA, non per molto- un asset che vale oro, che è l'R&D tecnologica di Agrate. Gente che ha portato avanti la tecnologia ai livelli più alti, e che oggi, causa assenza di progetti di altissimo livello, inizia ad essere un po' in retroguardia. Questo è un asset che l'Italia ha e che sta perdendo. Senza questo asset, non possiamo neanche lontanamente parlare di produzione. Non c'è nulla da produrre. Questo asset va mantenuto e rinforzato a tutti i costi. Questo è prioritario.

Sul fatto della produzione a Singapore, confesso di essere stato superficiale nella rapidità del tweet. Però è un dato essenziale di cui tener conto. Anche quando tutti noi siamo stati assunti (io nel 1998) con i fondi della Regione Sicilia, questi sono serviti a colmare un gap che c'è ed è incolmabile, se non con qualche forma di "doping". Ma questo è proprio il doping che l'UE è disposta a dare, soprattutto (ne accennava Zanonato) alle zone obiettivo, tra cui c'è Catania. Ed è un gap in cui il costo del lavoro è un elemento secondario. Parliamo di costi delle materie prime, dell'energia (quest'aspetto è fondamentale: in un processo di fabbricazione di silicio si usano forni che arrivano ad oltre 1000 C, ed a Singapore l'energia costa molto meno), della legislazione statale che a Singapore strafavorisce la produzione ed in Italia la ostacola.

Quindi, in quel mio tweet molto superficiale, volevo dire solo la prima parte del discorso:

1)Se la politica è completamente cieca, faccia pure la produzione a Singapore, ma non molli l'R&D di Agrate (e lo dice uno che sta a Catania, ma è nato come "costola di Agrate").

poi c'è la seconda parte del discorso, nella quale ti dò pienamente ragione

2)Una politica un po' lungimirante non può prescindere dalla produzione (ed a Catania c'è un grossissimo capitale umano in tal senso) e DEVE IMPEGNARSI, con i fondi H2020, a colmare quel gap col Far East.

Ti dico di più: Micron, a Catania, è solo un sito di testing e R&D di prodotto. Produzione non ce n'è per nulla. Da anni continuavo a dire (in tempi non sospetti) che senza una produzione noi eravamo in forte rischio, perché tutto l'alto valore aggiunto viene solo se c'è produzione, cioè investimenti per cui il costo del lavoro diventi un fattore trascurabile.

E poi è successo l'inevitabile. Che, senza una forte presenza produttiva, Micron ha fatto ciò che ha fatto. Ed anche io sono stato travolto.

C'è un ultimo piccolo particolare, e Zanonato lo accennava nella risposta. Il pubblico non può PAGARE TUTTO (ma deve favorire, deve sovvenzionare!) per investire nella microelettronica. Ma per fare COSA? Al momento, in Italia, sembrano mancare le idee. Eppure basterebbe vedere cosa fanno gli altri (intendo Intel, Micron, Samsung, Hynix, Toshiba, per capirlo) e buttarsi in quel settore. Secondo me, è solo un problema di coraggio.

Wednesday, April 16, 2014

IL #casomicron e la microelettronica: una battaglia banale.

Perché mi sono buttato a capofitto, con tutti i social networks possibili, a bombardare (ovviamente inascoltato) il buon Matteo Renzi sull'argomento microelettronica?

Cominciamo da un link:

http://www.digikey.com/supply-chain-hq/us/en/articles/buying-conditions/expect-balanced-supply-conditions-for-semiconductors/1613

e da questa figura in esso contenuta:



Questi dati mostrano in maniera inequivocabile che la microelettronica è un settore vincente. Da qui il fatto che l'Europa ha dichiarato che la microelettronica è una "key enabling technology", cioè un settore strategico per far crescere l'intera economia del nostro continente. In un periodo di difficoltà, di crisi mondiale che dura da anni, e che ha messo KO l'Italia (o meglio, ha messo allo scoperto tutte le criticità del "sistema Italia"), noi quindi abbiamo la certezza che, se ci si butta nella microelettronica, non si scommette su un brocco, ma su un cavallo vincente.


Io mi sono impuntato sulla #microelettronica, perché mi sono trovato investito in pieno dal #casomicron. Ma la mia battaglia sulla #microelettronica, a differenza delle battaglie dei radicali, ad esempio, non è una battaglia di principi, che si possono condividere o contrastare. Nel caso della #microelettronica, non c'è nulla da condividere. Non si può essere "a favore", o "contro". E' una battaglia, la mia, banale. Non c'è da discutere se ho ragione o torto, è così. La microelettronica è un settore vincente, la Corea lo ha capito e vediamo i rate di crescita.

Io sono letteralmente allibito dall'inerzia della politica su questo settore. L'Italia ha problemi a fronteggiare gli interessi sul debito pubblico, ha una disoccupazione che è alle stelle, ha l'economia paralizzata, POSSIEDE ANCORA le competenze e gli asset per investire sulla microelettronica, ed ha risolto il #casomicron con la CIGS. Il momento è incredibilmente favorevole per investire. Stiamo crollando, l'Europa ce lo chiede, ci dice che quello è il settore, le industrie della microelettronica sono in Italia, Francia e Germania, e tu, Matteo Renzi, risolvi il #casomicron METTENDOMI IN CASSA INTEGRAZIONE?????
Dov'è la prospettiva? Perché non prendi il toro per le corna? La microelettronica può portare da svariati miliardi  a decine di miliardi l'anno, e tu non hai ancora detto una parola? Una sola parola?
E' come se io fossi nelle sabbie mobili, pronto per affogare, ho un ramo solido a disposizione, che posso benissimo afferrare, ed ancora mi giro i pollici restando fermo nelle sabbie mobili?

La microelettronica è nostra, ad Agrate, Arzano, Avezzano, Catania, Padova, Lecce, Palermo. C'è tanto produzione, quanto Ricerca e Sviluppo. CHE ASPETTA RENZI A CONVOCARE I MANAGER COINVOLTI, di ST, di Lfoundry, e dire "quali sono le idee? di cosa avete bisogno?" ed acchiappare a piene mani dai fondi europei di H2020? O, quanto meno, mettersi in testa che questa è una priorità. Nulla.

Cosa aspetti, Renzi? Non avrò pace fino a quando non avrò una risposta chiara ed esaustiva. Tu hai a disposizione la gallina dalle uova d'oro, e stai fermo a guardarla da lontano. Questo atteggiamento esige delle spiegazioni. Se l'Italia riuscisse ad intercettare anche il 5% del mercato globale, entrerebbero in Italia nei prossimi anni 20 Miliardi l'anno, che da sole coprono buona parte dei famosi "interessi sul debito pubblico". Non è immediato, ovviamente. Ma darcelo come obiettivo, non converrebbe?
Quali altri settori possono dare simili introiti potenziali?

Ma noi tra poco entreremo in cassa integrazione. Cassa integrazione in un settore da 350 Miliardi di Dollari l'anno, IN FORTE CRESCITA. E' roba da matti.

PROSPETTIVA, IO CHIEDO PROSPETTIVA. E, sulla microelettronica, agire subito, anzi, IERI! Aprire un tavolo permanente SERIO a livello nazionale per discutere di microelettronica. Le potenzialità sono enormi ed innegabili. Bisogna solo discutere su quali tecnologie puntare per il futuro. Fino ad ora questo tavolo ha partorito un topolino.

Tuesday, April 15, 2014

LA MICROELETTRONICA ITALIANA -2- SE CI FOSSERO I PROGETTI, SAREMMO IN GRADO?

Supponendo che il punto 1) dell'ultimo post fosse falso, cioe` supponendo che ci fossero i progetti chiari su cui investire, SIAMO IN GRADO GLI INGEGNERI ITALIANI di reggere all'urto, alla pressione di una sfida ai massimi livelli?

Io invito gli ingegneri progettisti a rispondere dal loro lato: si`, siamo in grado, no, non siamo in grado. Io non sono -purtroppo- in grado di rispondere dal punto di vista tecnico sulla progettazione di dispositivi. Nella mia carriera sono stato in contatto diretto con colleghi progettisti di memorie NOR e DRAM. Mi sembrano persone estremamente capaci tecnicamente, ma non posso giudicare -non avendone la competenze tecniche- se il nostro know-how si puo` scontrare alla pari con la progettazione dei dispositivi di punta oggi sul mercato. Invito fortemente a supportarmi in tal senso.

Io posso parlare di tecnologia, della lavorazione del silicio, del problem solving e della Ricerca e Sviluppo. In questi anni ho lavorato in questo settore, ho avuto a che fare direttamente ed a lungo con i colleghi della R&D di Agrate (ST e Micron, con buona pace dei miliardi, del business e delle transazioni finanziarie, sono LA STESSA COSA: e` l'R&D di Agrate, e` una scuola, e` un metodo di lavoro, e` una cultura); sono cresciuto in una piccola costola dell'R&D di Catania, nata ad immagine e somiglianza di Agrate. Esperienza fallita per altri motivi, ma che ha dimostrato delle potenzialita` enormi, ahime` inespresse. Poi, con Numonyx, ho avuto modo di confrontarmi con i metodi di lavoro dei colleghi del CTC (California Technology Center) di Intel Santa Clara, con i colleghi di Folsom e della produzione di Israele (Qiriat Gat). Poi e` piombata su di noi la Micron. Ho avuto modo di entrare a far parte dell' R&D di Boise, collaborando con i colleghi  americani di Micron. Avendo conosciuto colleghi americani di un paio di aziende, e neanche delle ultime arrivate, posso avere dei termini di paragone.

Lungi da me dire che i colleghi di Agrate sono i migliori del mondo, ma gridero` con tutta la forza della mia tastiera che l'R&D tecnologica di Agrate e` ANCORA un asset d'oro dell'Italia, e non metterla nelle migliori condizioni perche' non si trovano progetti sarebbe un atto criminale che puo` bruciare migliaia e migliaia di posti di lavoro in futuro.

Se si tratta la microelettronica ed il capitale umano a disposizione in Italia come una qualsiasi vertenza di crisi, di sviluppo economico non si capisce nulla!

Sono qui per testimoniare che i colleghi di Agrate possono giocare qualsiasi partita ad armi pari con chiunque, se messi in condizione. E la collaborazione con la produzione di Catania, a fine anni '90, sulle NOR, e` stata una storia di successo che mostra che l'Italia ha tutte le cartucce da sparare per giocare all'attacco la partita della microelettronica. E l'EUROPA NON CI STA CHIEDENDO ALTRO.

Per questo e` stato veramente indecente il modo in cui e` stato trattato il #casomicron. In Italia, considerare le persone che hanno fatto il successo di ST per oltre un decennio come "uno dei 160 tavoli aperti" e` vergognoso. Significa non sapere di cosa si sta parlando. Significa non capire che questa gente e` non solo gente di valore (come gli altri 159 casi, non dubito!), ma per di piu` in un settore che puo` essere la gallina dalle uova d'oro. Ed invece il #casomicron e` stato trattato come se si parlasse di eccedenze qualsiasi, da ricollocare. Il mercato della microelettronica fattura attorno ai 350 miliardi di dollari. E noi non vogliamo buttarci a capofitto!?

Occorre subito il progetto ed il 12" ad Agrate e Catania! R&D ad Agrate, trasferimento e produzione a Catania. Ha funzionato in passato, non c'e` motivo che non possa funzionare in futuro.

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P.S. Come? Non ho parlato di progetti concreti? Si guardi il ranking dei top players mondiali. La risposta e` tutta li`. E` davanti a noi. Si tratta solo di voler ACCHIAPPARE i progetti, invece di DISMETTERLI. SVEGLIA, RENZI! SVEGLIA, GUIDI!

LA MICROELETTRONICA ITALIANA : -1- QUESTIONE DI VILTA`

Il #casomicron, che visto dall'interno -essendo io pienamente coinvolto- e` un dramma sociale, visto dall'esterno e` un salutare campanello d'allarme che dovrebbe consentire di "registrare" l'azione politica volta allo sviluppo economico.
Il modo pilatesco con cui e` stato trattato, come se fosse uno qualunque dei 160 tavoli di vertenza dello sviluppo economico, rivela tutta l'ottusita` di una classe dirigente (politici e funzionari di ministero) che fa veramente presagire il peggio per l'Italia.

Da tempo continuo a ripetere, totalmente inascoltato, che basterebbe vedere il fatturato complessivo delle aziende che operano nel nostro settore (parliamo di centinaia di miliardi di dollari l'anno) per capire che non siamo "uno dei 160 casi". Siamo uno dei casi in cui noi tecnici possiamo -se messi in condizione- generare miliardi. Cosa occorrerebbe?

Occorrerebbero due cose, che mancano totalmente all'orizzonte italiano:

1)Vedere che cosa, in prospettiva, tra 5-6 anni garantira` dei fatturati di decine di miliardi di dollari l'anno, E L'EUROPA CON H2020 HA MESSO TUTTI I SOLDI NECESSARI A DISPOSIZIONE!

2)Avere fiducia che le persone coinvolte (cioe`, tutti i lavoratori della Microelettronica in Italia, Agrate, Arzano, Avezzano, Catania, di ST, di Micron, di Lfoundry) SAPPIANO COGLIERE LA SFIDA/OPPORTUNITA`.

Ora, parlando con i miei colleghi, di Catania e di Agrate, ho una sensazione abbastanza chiara: e` diffusa l'idea che manca il punto 1) in Italia. Cioe`, in sostanza, manca l'idea, il grande progetto che possa far fare all'Italia il salto di qualita`. Non c'e` NULLA che l'Italia ed i suoi ingegneri possano fare, che garantisca un ritorno economico in 5-6 anni pari agli investimenti necessari (parliamo di investimenti dell'ordine dei miliardi di dollari).

Fossimo un individuo, ci definiremmo "depressi".

Io voglio smontare questa affermazione. Il problema non e` che manca il progetto. Non e` il punto 1), ma e` il punto 2) Manca la fiducia nel nostro valore, nella nostra capacita` di realizzare grandi progetti. C'e` una sensazione -TUTTA ITALIANA- che non si possa correre il rischio di bruciare decine di miliardi di dollari in un progetto ben preciso, e che poi si riveli un fallimento.

E, con questa paura di rischiare, tipica di noi Italiani, quando agiamo vogliamo avere le spalle coperte, top manager (con le loro buonuscite QUALSIASI SIANO I RISULTATI) e lavoratori (con le loro tutele sindacali CHE COPRONO VERGOGNOSAMENTE LE PERFORMANCES INDIVIDUALI). Insomma, in Italia, a tutti i livelli, si ha paura della navigazione in mare aperto.

Friday, April 11, 2014

IL CASO MICRON - 2 - L'ipotesi di accordo. Si` o no?

La forza della nostra lotta, la compattezza del fronte, alla fine hanno portato ad un'ipotesi di accordo che lunedi` e martedi` voteremo.
Il mio giudizio sull'ipotesi di accordo e` estremamente negativo. Abbiamo portato a casa le briciole, da Micron. Un'azienda che negli ultimi 3 quarter ha fatto utili netti per 2.8 Miliardi di dollari, licenzia con 28 mensilita` (preavviso escluso, quindi 24) se il lavoratore se ne va subito. Micron e` uscita alla grande da questa vertenza. Non solo, ma ha spianato la strada alle altre aziende su come si fa un licenziamento di massa, uscendosene con un po' di schizzi di fango sulle scarpe, laddove invece sarebbe stato preferibile ricoprirla di sterco fino al collo. Dei famosi #zeroesuberi, non abbiamo visto neanche l'ombra. E` un accordo ben lontano dalla salvaguardia del livello occupazionale.

Ed io lo votero` convintamente. Come mai?
Innanzitutto, perche' dietro quell'accordo, tutto cio` che si e` ottenuto, dai 419 a casa, e` stato ANCHE frutto dell'anima e del sangue che ognuno di noi ha messo, che IO ho messo, che i miei colleghi Anfuso, Boemi, Costa, Furnari, Labriola , Puliafito  e tutti gli altri delle RSU hanno messo, che ha portato a ridurre notevolmente il numero degli esuberi, ed impegnare ST ad una ri-assunzione di 170 persone. Che significa 170 posti di lavoro .
E noi non sapremo mai QUANTI di questi 170 posti ST (+85 di Micron) sono stati ottenuti grazie al nostro sacrificio. Ma non credo NESSUNO. Siamo solo delle formichine che, nel loro piccolo, si sono incazzate.
Ma non e` solo questo il motivo per cui votero` SI` all'accordo. Il motivo per cui votero` SI` e` che, dovessimo far saltare l'accordo, libereremmo ST dall'impegno di riassumere 170 persone, saremmo tutti licenziati, cominceremmo una serie infinita di azioni legali, le quali non possono essere sostenute a cuor leggero da tutti i nostri colleghi. E non ottenendo comunque il reintegro, quindi lo #zeroesuberi. Magari verremmo reintegrati noi, e faremmo licenziare in tronco un nostro collega. E` quello che veramente vogliamo? Comunque, niente #zeroesuberi.

Su una cosa, tuttavia, non posso essere d'accordo, e cioe` che quest'accordo cosi` deludente sia stato ottenuto grazie alla "calata di braghe" dei rappresentanti delle RSU, o a causa di "voltafaccia" degli ultimi minuti da parte di alcuni di noi, perche' la linea era #zeroesuberi.
L'accordo cosi` al ribasso e` stato ottenuto perche' in una trattativa cosi` sbilanciata tra un'azienda di cow-boys con cappello e colt dal grilletto facile, da una parte, e lavoratori totalmente disarmati dall'altra, IL GOVERNO ITALIANO, il MISE, il Ministero del Lavoro hanno voluto tenere una parte pilatesca, per cui non si sono imposti pesantemente su ST al fine del raggiungimento dell'obiettivo #zeroesuberi. Se nessuno interviene a favore dei lavoratori come controparte decisiva a bilanciare le parti in gioco, non c'e` storia, e tutto cio` che si ottiene e` grasso che cola.
Il governo francese ha fatto rientrare (in condizioni leggermente diverse) 1300 unita`. Il Governo Italiano si e` attivato ed ha ottenuto 170 unita`. Tutta qui la differenza.
Noi lavoratori abbiamo fatto una battaglia all'attacco, tutta di principi. Io ho personalmente sostenuto la lotta delle RSU, seduto in poltrona con fb e twitter davanti, fino all'una di notte, "minacciando" le altre parti che avevano il fiato sul collo di 1000 di noi, e che non potevano deluderci.

http://www.squer.it/of/caso-micron-ipotesi-accordo-lavoratori-governo/

Col collega Matteo Marchesi abbiamo twittato all'impazzata sul #casomicron, fino a subire (ma e` una nostra medaglia) il blocco dell'account per abuso. Fino all'ultimo secondo ho twittato con #zeroesuberi.

Ma arriva il momento, che e` la fine della trattativa, in cui si deve prendere atto che ci sono i morti sul campo, che #zeroesuberi e` stato un principio di lotta sacrosanto che pero`, senza l'intervento decisivo del governo, non poteva essere mai e poi mai raggiunto.
Abbiamo fatto il massimo, abbiamo lottato fino alla fine, abbiamo raggiunto un accordo puttosto scarsino, ma e` IL MEGLIO viste le condizioni al contorno. Occorre sapersi fermare e non andare al macello, ammettere la sconfitta pesante MA NON  DISONOREVOLE, ammettere che anche se siamo stati un'armata di gliadiatori, Spartaco e` finito crocifisso sulla Via Appia perche' si e` trovato solo contro le 8 legioni di Crasso e non ha avuto piu` supporto da nessuno.

Occorre capire quali sono le forze in campo, occorre capire che spingere il principio oltre il ragionevole significa andare al massacro, occorre capire che e` giusto imporre i principi fino alla fine, ma fermarsi un centimetro prima del burrone.

Mi si ritorcono le budella, a sapere che i Francesi si sono salvati tutti ed io sto votando un accordo bruttissimo che non salva alcuni di noi, grazie all'inania del Governo Renzi (nomination per il PremioCrocetta). Ma il non votarlo sarebbe peggio. Sono costretto a scegliere il male minore.

Pretendevo molto di piu`. Ma non dai colleghi RSU, che sono stati perfetti e che ringrazio.

IL CASO MICRON - 1 - Il ricordo di una lotta

Il #casomicron e` giunto ad un livello di popolarita` -ritengo- notevolissimo, tenendo conto delle forze in campo, da parte dei lavoratori. 419 direttamente impattati, su 1028.

In questo periodo siamo riusciti a mettere a segno dei colpi veramente notevoli.
A Catania, in particolare:

-Il Presidente della Repubblica (http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Video&key=3147&vKey=3560&fVideo=4)

-l'on. Antonio Tajani (breve inciso, per la prima volta nella mia vita un politico ha fatto, ed ha fatto BENE quello che mi sarei aspettato dalla politica) che si e` adoperato per noi scrivendo una lettera ai capi di Micron
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/tajani/documents/2014-03-31-micron-case.pdf
Io nel mio piccolo ho contribuito con un'intervista rilasciata a Giancarlo Loquenzi, che ringrazio (zapping 2.0 del 3 Aprile):
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e8abb563-7cf4-4def-85ee-612bc8840b24-radio1.html#p=0

Sul fronte politico siciliano, voglio ricordare:
-il Sindaco di Catania Enzo Bianco e soprattutto il suo vice Marco Consoli, che sono sempre stati degnamente al nostro fianco, e li ringrazio
-l'assessore alle attivita` produttive Linda Vancheri (per la verita`, un paio di "toppatine" le ha collezionate, ma insomma e` stata sufficientemente attenta alla nostra questione, sa di che parliamo e mi sembra che sappia bene il fatto suo)
-il Presidente della Regione Crocetta -vera nullita` nel #casomicron- merita una citazione a parte, e lo faccio con questo magistrale articolo di Pietrangelo Buttafuoco che esprime perfettamente il mio giudizio su di lui, relativamente alla nostra vertenza:
http://www.ilfoglio.it/soloqui/19218

Sono sicuro che questo mio giudizio e` ampiamente condiviso dai miei colleghi di Catania.

Questo, per quanto riguarda Catania. Dalle altre parti d'Italia e` stata fatta una battaglia perfettamente in linea, e ad alto livello.

I colleghi di Arzano, pur essendo solo un centinaio, hanno avuto la trovata nettamente piu` geniale, con il famoso Manifesto degli Esuberi MICRON, che abbiamo copiato a Catania,

http://www.electronicsweekly.com/mannerisms/shenanigans/motorised-protest-micron-2014-04/

Poi da Agrate, dal collega Damiano Tardiola è venuta la messa in vendita su e-bay, che ha letteralmente fatto il giro del mondo.

http://www.electronicsweekly.com/mannerisms/shenanigans/micron-engineers-sale-ebay-2014-03/

Queste idee mostrano da sole il valore e la genialita` dei nostri colleghi. E mostrano, per inciso, anche cio` di cui Micron non ha alcun bisogno. Genialita` e fantasia.

Ovviamente non possiamo dimenticare i colleghi di Agrate, che da soli costituiscono la maggioranza e sono stati la colonna portante delle nostre tecnologie generosamente vendute a Micron. I colleghi di Arzano ed Agrate sono stati (per motivi logistici) i nostri portavoce nei vari servizi e talk show televisivi (La gabbia, con il collega Cosimo Ciminelli, Servizio Pubblico, con la collega Giusy Piccione, bravissimi tutt'e due, piu` degli ottimi servizi sulle reti RAI e sui TG nazionali).
E non dimentico i colleghi di Avezzano, in numero (relativamente) minore e che si sono trovati in questa vicenda vivendo le nostre stesse problematiche, ma partendo da una situazione diversa.

Tutta questa protesta e` stata una lotta che e` durata piu` di due mesi e mezzo, e che verosimilmente continuera` per i colleghi che resteranno in Micron. E` stata un'esperienza che non dimentichero` mai. Ci sono stati colleghi che -ognuno con le proprie motivazioni- si sono da sempre defilati, non partecipando con noi. A loro posso solo dire che hanno perso dei momenti indimenticabili e molto formativi. Voglio solo ricordarne uno, che mi fa veramente ridere di cuore: il TOTEM DI CATANIA.



Thursday, April 10, 2014

AL POSTO DEL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO. IL CASO MICRON.

Se fossi Federica Guidi, come affronterei il #casomicron e le conseguenze.

Distinguiamo l'emergenza dalla strutturalità.

EMERGENZA
Sono sicuro che nell'emergenza il governo Italiano, essendo fatto da Italiani, ha fatto meglio di quanto mi aspetto per una programmazione strutturale. Ha cioe` fatto male. Stando ai numeri trapelati, ST Microelectronics riassorbira` 170 persone, ma ben 48 ne resteranno fuori sicuramente. In realta` i numeri sono superiori a 48, per motivi che non approfondisco. Comunque non e` una critica all'ST, ma al governo Italiano. Il governo Francese, in condizioni simili (non identiche, per la verita`), ha costretto ST a riprendere oltre 1000 impiegati. Qui siamo a 170 con piu` di 48 certamente fuori. Il governo italiano ha fatto la figura del cugino scemo, e questo e` il primo vero jobsact. E chiudo il discorso qui.

LA STRUTTURALITA`
Nonostante le critiche che muovo al governo, sono convinto che l'emergenza e` stata gestita meglio di come sara` gestita la strutturalita`. Cioe` il "male" e` meglio di quello che seguira` sulla programmazione nella microelettronica.
Di fatto, con l'accordo di ieri, che per ovvi motivi verra` approvato a larga maggioranza da noi lavoratori, l'argomento microelettronica per i nostri politici e` chiuso nel migliore dei modi.
Cosa che non e` affatto.

Ciò che ci è accaduto, se fossimo un popolo serio in mano ad un governo serio, dovrebbe essere valutato per quello che è: una fortunata contingenza di due fatti: il problema di un enorme esubero di manodopera su un settore avanzatissimo come la microelettronica, CHE C'È ED È GRAVE, ed il fatto che ad evidenziarlo non siano degli Europei, miti, blandi, sfumati nelle azioni, ma dei tagliagole americani che mandano al macello senza problemi ciò che è in eccesso nel loro business. Il perché gli Americani non ci abbiano mai voluto veramente inserire nel loro business, è un qualcosa che riguarda la loro mentalità e la loro chiusura ad ogni forma di cross cultural fertilization. Non mi riguarda, e non riguarda il governo, al di là del fatto che oltre 600 colleghi rimarranno in balia di questi gentiluomini americani. Ma che ci sia un eccesso di manodopera altissimamente specializzata a Catania, Agrate, Arzano ed Avezzano, questo è un dato reale. E lo si può vedere come un problema, o come un'opportunità. Un governo serio lo vedrebbe come un'opportunita`, data dalla formazione che ST ha messo in campo in due decenni, ed ha rilasciato al mondo, e direbbe "grazie" a Micron per aver palesato quanta forza lavoro in eccesso abbiamo nella microelettronica in Italia. L'accordo di ieri per un governo serio sarebbe l'INIZIO del lavoro sulla microelettronica. Mentre sono sicuro che verra` visto come la fine di una brutta rogna.
Perche' il #casomicron dovrebbe essere un'opportunità enorme? Avere questo bacino di competenze significa avere un motore di un'Alfa Romeo, se non di una Ferrari. Occorre mettere a questo motore ruote (condizioni lavorative favorevoli) e pilota/piloti (uno o più management di aziende all'altezza che sappiano come convogliare questa potenza). L'Italia ha solo in parte tale management.  Con ST e con Lfoundry ad Avezzano (realtà che viene spesso trascurata). Ma non sono al momento in grado di assorbire le eccedenze attuali e quelle che verranno, quelle che i galantuomini dell'Idaho manifesteranno nei prossimi anni con la stessa grazia e delicatezza che hanno mostrato in questi mesi. Parliamo di circa 1000 ingegneri e professionisti di lunga esperienza.


Allora, se fossi il governo Italiano, anzi, il ministro dello sviluppo economico, prenderei un sottosegretario in gamba, lo metterei su un aereo con destinazione Seul (prima tappa), e  gli direi: "Non tornare in Italia se non ti sei fatto il giro di tutti gli headquarters di Samsung, Hynix, Lg, poi te ne vai in Giappone da Toshiba, poi te ne vai nella silicon Valley in California, da Qualcomm, da PDF Sol., da google, da yahoo, vai a Portland da INTEL, da tutte le aziende del settore, poi salti a piè pari Boise e te ne torni in Italia. A tutti i CEO di tutte le 50 compagnie che incontrerai, dovrai passare il messaggio che in Italia c'è gente altamente qualificata che è stata messa alla porta con un'esecuzione di massa dai galantuomini di Micron. A tutti i CEO chiedi quali condizioni vorrebbero trovare in Italia per investire, a pacchetti PICCOLI (10-20 persone), a gruppi piu` grossi (penso al sito di Arzano), o anche siti di ricerca e sviluppo (questo e` quasi impossibile, ma se non ci provi neanche....). Dopodiché ascolti e prendi appunti, torni in Italia tra 6 mesi, e mi dici quali sono le condizioni che dobbiamo creare, E LE CREIAMO, per questi lavoratori. Tassazione agevolata, no art. 18, no licenziamenti collettivi, libertà totale e contratti individuali. Al di fuori del contratto nazionale. Il contratto che vorrà Samsung, che vorrà Hynix, che vorrà Toshiba. Chi ci vuole stare, ci sta."
Io ci starei. E con questi 1000, partirebbe la VERA ITALY SILICON VALLEY, fatta da piu` aziende del settore, non le stronzate pubblicitarie dette fino ad ora che afferiscono ad un unico soggetto in monopolio, peraltro meritorio per mantenere i livelli occupazionali, soprattutto in Sicilia e Campania. Che Dio ce la conservi a lungo, ST....

MINISTRO GUIDI, MI OFFRO COME VOLONTARIO PER LA PARTE TECNICA, PER QUESTA MISSIONE DI LUNGO TERMINE!!!! come contropartita, vitto ed alloggio gratis in tutti gli hotel, un salario decoroso per il ruolo (decoroso=non da politico, mi accontento di poco), ed al ritorno, un premio pari allo 0.1% degli investimenti che sarò riuscito a portare. Più una moto supersportiva 1000cc. Con una sola richiesta, se è possibile: evitare le Ducati, che non mi piacciono per nulla.
Magari non si otterrebbe nulla. Ma almeno avrei visto un ministro dello sviluppo economico che prova seriamente a rilanciare il mio settore, che genera nel mondo centinaia di miliardi di euro l'anno.

Se io fossi ministro. S' io fossi Cino, come sono e fui, torrei le aziende giovani e leggiadre, e vecchie e laide lasserei altrui.