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Sunday, October 4, 2015

Papa Francesco fans club...

I miei dubbi sul comportamento di Papa Francesco si stanno rivelando più gravi del previsto. Antonio Socci addirittura evoca la possibilità di uno scisma. Spero di no. Però brevente sottolineo che a meno di una settimana dall'apertura del sinodo sono arrivati due uppercut al mento della Chiesa. La prima dal Cardinale Kasper, un progressista, il quale sostiene che "gay si nasce" (un giorno Kasper avrà anche la bontà di spiegare se la sua è un'affermazione di fede, di buon senso, di senso comune o scientifica).

Ecco il link

E poi, con un tempismo che in una qualsiasi azienda comporterebbe automaticamente il licenziamento immediato, un monsignore fa coming out dichiarando la propria omosessualità, sparando a zero sull'ex Sant'Uffizio e facendo un mischiotto micidiale tra omofobia, sacerdozio e relazioni sentimentali. Giustamente c'è chi fa notare (link su facebook) che l'omofobia non c'entra nulla con lo stato di sacerdozio, che per prassi richiede l'ASSENZA di legami sentimentali di qualsiasi genere. Non l'eterosessualità.

Però una cosa interessante questo monsignore l'ha detta, ed è bene approfondirla: "In ogni società di soli uomini ci sono più gay che nel mondo come tale." Allora, o derubrichiamo questo monsignore come uno che vuole solo togliersi sassolini dalla scarpa e calunnia la Chiesa, oppure sta dicendo esattamente l'opposto del Cardinale Kasper. Cioè, gay si può anche diventare.

Ecco gli effetti indesiderati del Papa Superstar: due prelati, più o meno alti, che sparano parole in libertà dicendo tutto ed il contrario di tutto, a mo' di rissa da pollaio. Un cattolico che segue la Chiesa può essere disorientato da queste "dichiarazioni stile Fassina-Civati-Bersani-Renzi"?

E' la Chiesa di Cristo o il Partito Democratico?

Saturday, September 26, 2015

Papa Francesco e i dubbi di un cattolico.



Non ho mai nascosto i miei dubbi sull'operato di Papa Francesco. La popolarità di cui egli gode (soprattutto al di fuori della Chiesa) è innegabile. Ma non dimentichiamoci che il ruolo primario del Papa è essere colui che porta avanti la "Barca di Pietro" nel solco della fede in Cristo, non di ricevere apprezzamenti a destra e a manca (più a manca che a destra).
Che Francesco dialoghi con Scalfari o con Pannella, non è cosa che stupisce. Stupisce molto di più un cattolico che il Papa dica "non esiste un Dio cattolico". Il prossimo passo potrebbe essere togliere il "cattolico" e la frittata sarebbe fatta. D'altra parte già in rete circolano battute o articoli del tipo : "il Papa è cattolico?" oppure "Il Papa scopre che Dio non c'è".
Non dobbiamo negarci il compito immane sulle spalle di Francesco nel mondo moderno: direi che ha 3 missioni, una più difficile dell'altra.
La prima, l'ho detta: proclamare Cristo figlio di Dio al mondo intero.
La seconda, adeguare la Chiesa ai tempi moderni. Che poi è il motivo per cui è stato eletto APPOSITAMENTE: una persona che stesse alla Curia di Roma come un sassolino nella scarpa, per non usare paragoni più efficaci, ma non rispettosi della figura del Papa. Insomma, una persona di rottura, che facesse capire al mondo che la Chiesa non è solo quei cattivoni dei cardinali che difendono i loro privilegi dimenticandosi del messaggio di fratellanza di Cristo. Che la Chiesa, soprattutto, non è fatta dai preti pedofili, ne' ne protegge minimamente il comportamento. Che figure come Paul Marcinkus, ancorché pur sempre sacerdoti ordinati, non sarebbero più adatte al nuovo corso della Chiesa, povera tra poveri.
L'immagine della Chiesa come ospedale da campo che Francesco ha dato fin dall'inizio è senz'altro realistica e veritiera. E' un ospedale da campo sia per le ferite esterne, degli attacchi subiti ultimamente, sia -soprattutto- per le ferite interne di comportamenti indegni dei propri membri. E' evidente che un Cardinale che rivendica a sè un attico a Roma di 700 mq, per quanto ne abbia diritto, è un pugno allo stomaco dell'immagine della Chiesa nel mondo. Ancor più gravi gli scandali della pedofilia. Ma su questo aspetto secondo me c'è poco da fare in quanto i casi di pedofilia nella Chiesa non mi sembrano statisticamente rilevanti: colpisce maggiormente perché i preti sono spesso educatori, e se da educatori si trasformano in carnefici, la cosa è molto grave.
Non c'è dubbio che Francesco sia stato estremamente efficace nel dare un cambio di rotta alla Chiesa. Negli ultimi decenni, direi dal '68 in poi, la Chiesa ha subito attacchi di ogni genere (molti dei quali a sproposito), da parte di una società che spesso è sembrata animata più da un senso di rivalsa per secoli e secoli di dominio ecclesiastico e di egemonia culturale. E' come se la società post sessantottina abbia desiderio di rinfacciare alla Chiesa tutte le malefatte di duemila anni di storia. Dal mio punto di vista, così si sega il tronco su cui ci si è seduti, ma questa è una considerazione personale.
Quindi: adeguare la Chiesa ai tempi. E credo che ci stia riuscendo. Certamente ha fatto breccia sui "sinistri". Credo che sia onestamente il principale punto di riferimento politico nel mondo, come alternativa all'economia di mercato ed al capitalismo sfrenato ed assassino. Il che può anche andare bene per un figlio dei fiori, o un sindacalista. Poi, onestamente, non gli si può rimproverare nulla in termini di "walk the talk". Non una minima concessione al lusso, alla cerimonia, puntare sempre all'essenziale, niente sfarzo. Da questo punto di vista è esemplare, ed il suo atteggiamento e la sua persona ha decisamente "bucato lo schermo" con i media di tutto il mondo.

Ma un cattolico.... cerca solo questo dal Papa?Veniamo alla terza, e più difficile missione del Papa di questi tempi. Non sono i paramenti liturgici, non l'arroganza dei cardinali, non l'arroccamento della Curia romana. Non è neanche la pedofilia, scandalo che tutto sommato è stato "raddrizzato", soprattutto col grandissimo Benedetto XVI, ma anche San Giovanni Paolo II aveva cominciato con il famoso "one strike and you're out". Però pedofilia, arroganza dei Cardinali, paramenti ridicoli ecc... sono solo fenomeni superficiali. Sotto c'è qualcosa di più grave e profondo. La pedofilia è venuta a galla per un indebolimento storico della Chiesa. Quando la Chiesa dominava nessuno si permetteva di dire "Quel cardinale sta in un attico", ed anche tutti gli scandali della pedofilia venivano messi a tacere con facilità. Perché adesso non è più così? Perché nel mondo occidentale, essenzialmente, Dio è morto. Nelle società tecnologicamente avanzate, Dio è un rottame. Semplicemente non serve. E se serve, è un concetto funzionale ai fini di giustificare questa o quella politica (penso in particolare agli USA ed al motto "in God we trust", che ha giustificato dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki alla guerra in Iraq). Ma Dio non esiste più, ne' come strumento di controllo, ne' come strumento di persuasione, ne' come filosofia per svolgere un'azione politica. Ormai il concetto di Dio è ridotto a fenomeno individuale o collettivo fortemente minoritario, per la serie "vabbè, fate pure, basta che non rompete le scatole".
E' la dittatura del  relativismo di cui parla Ratzinger nell'omelia "pro eligendo pontifice".

Leggiamolo perché ne vale la pena:

"Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie."

Già qui l'allora Cardinale Ratzinger inchiodava IL PROBLEMA della Chiesa: non esiste una visione organica dell'uomo, ai tempi di oggi, ed ognuno deve arrangiarsi come può a destra e a manca cercando di assecondare le proprie voglie ed aspirazioni. Questo è il main stream attuale, nella società ipertecnologica moderna. Dio prende molto di più piede nel terzo mondo, in Africa soprattutto.

Ma Ratzinger non si limita a questo, va oltre e dice:

"Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità."

Questo dà l'idea di che cosa significhi  seguire Cristo. Di questa impostazione, con Francesco non restano neanche i cocci. Chiesa povera, OK. Aprirsi al mondo, OK. Dialogare con tutti, sacrosanto. Ma quando Francesco dialoga con Pannella e con Scalfari e dice "non esiste un Dio cattolico", sta facendo il bene della Chiesa, che è unicamente ESSERE FEDELE A CRISTO?

Altra domanda che per me è cruciale: il bene della Chiesa è essere più credibile agli occhi del mondo ANCHE A COSTO DI SNATURARLA NEL PROFONDO?
Terza ed ultima domanda: così facendo, è chiaro che Francesco si è accattivato le simpatie di tantissimi intellettuali, soprattutto di sinistra. Ma quelli che lo lodano "questo sì che è un Papa!", "Se fossi Papa sarei come lui" ed altre idiozie simili, hanno mai pensato per un millesimo di secondo che nell'ostia consacrata c'è realmente Cristo che si offre per loro? O non gliene frega assolutamente nulla? "Vabbè, quelle sono cose interne a loro..." Eh, no! Cari sinistri, eh, no! Caro Papa Francesco... se tu cerchi l'uomo, cerchi il fratello, non lo devi blandire con parole e comportamenti che danno adito ad una FALSA accoglienza dell'altro. Non puoi dire "Non esiste un Dio cattolico", perché Scalfari ha un orgasmo intellettuale con tutti i suoi 90 anni... Pannella capisce che questo è un Papa con cui si può dialogare perché pensa alle cose pratiche, e che le storielle di Gesù morto sulla croce se le conserva al suo interno. Il che non fa vedere l'organicità del messaggio cristiano.
La mia è una critica all'impostazione gesuitica (che ho conosciuto con un altro sacerdote, mio insegnante di religione al liceo, Padre Felice Scalia, persona dall'intelletto finissimo). Un'impostazione bi-fronte: per cercare il fratello che non crede, tu gli parli di Cristo come di un hippie che predicava il "volemose bbene" e la povertà. Quello dice "figa 'sta cosa qqqua, ahò", ma di Cristo Nostro Signore morto sulla croce per noi e dell'eucaristia non capisce nulla.
Io vedo un Papa che continua a dare mazzate a preti, vescovi e cardinali, spesso persone sante e di buona volontà, e si fa mite e caritatevole all'esterno. Ma tu, Papa Francesco, devi SCUSARTI di essere cristiano, o devi annunciare Dio Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra?
I parenti di Asia Bibi sono arrivati fino a Roma ed hanno potuto salutare Papa Francesco solo in piazza San Pietro. Era troppo dare un'udienza? Era un'offesa al mondo musulmano?
Insomma, fustigatore internamente, blanditore all'esterno.
Con una personalità da Superstar che viene riconosciuta e lodata da tutto il mondo.

Ma Francesco sta ESPANDENDO la Chiesa nel mondo? Se così fosse, mi starei zitto. Ma non vedo  le messe piene di giovani. Se l'operato di Francesco consiste nel rendere più "digeribile la Chiesa", senza tuttavia smuovere minimamente le coscienze verso Cristo FIGLIO DI DIO, NON DEI FIORI, mi sembra una cosa sterile. Se addirittura viene fatto cedendo APPARENTEMENTE sui fondamenti stessi della Chiesa, la cosa è grave.

Sempre per citare Benedetto XVI, "Se avessi continuato a ricevere soltanto consensi, avrei dovuto chiedermi se stessi veramente annunciando tutto il Vangelo".

Credo che questa frase stia bene a Papa Francesco, che riceve soltanto consensi, ed il massimo della critica è qualche dubbio di noi cattolici retrivi e bigotti.

In conclusione, Francesco è un Papa che mi ricorda che bisogna avere fede in Cristo e sul fatto che comunque è Lui, Nostro Signore, che conduce la sua Chiesa. Con Benedetto XVI io non avevo questo bisogno.

P.S. DOPO aver scritto la prima bozza di questo post è uscito quest'articolo sull' Huffington Post.

Saturday, September 19, 2015

INVITO ALL'ASCOLTO: So ist mein Jesus nun gefangen (Passione secondo Matteo di Bach)




Ehi tu.... sì tu... tu che ti strappi i capelli ai concerti di questo o di quel divetto rock pop, o gruppo che sia, o che ti bevi la storia di Allevi come novello Mozart, mi rivolgo a te: posso chiedere 60 secondi del tuo tempo prezioso, dopo ore ed ore di ascolto di musica leggera? 60 secondi è quello che ti chiedo per ascoltare l'inizio di questo pezzo, che è fatto nei primi 60 secondi di tre note sole. Niente batteria, basso, chitarra elettrica, acustica: violino e due fiati. Guarda lo spartito com'è semplice: due pentagrammi.... Semplicissimo. Eppure spazza via, nella sua semplicità e bellezza, tutti i  Ligabue, Jovanotti, Vasco Rossi, Litfiba, U2, REM, Springsteen e via cantando, i cui post inondano il web.

Poi non ti chiedo (se vuoi, buon per te) di arrivare fino alla fine, perché tutta la musica del '900 e l'80% della musica di sempre si può mettere da parte.
Ma 60 secondi, i primi, ascoltalo.

Due parole sul pezzo: Passione secondo Matteo di Bach. Cristo è stato catturato ed un duetto meraviglioso si dice: "Così Gesù è stato catturato...", mentre il coro in maniera perentoria implora "Lasciatelo! Fermatevi! Non legatelo!".



Tuesday, July 28, 2015

Cose giapponesi...




Anni fa mio cugino Michele, parlando di una siringa di plastica giapponese che gli durava, perfettamente funzionante, da una quindicina di anni, ottima per lubrificare le parti della catena "di fino", mi diceva "Ti rendi conto, Giusè, che quando io ero piccolo per dire che una cosa era di scarso valore dicevamo 'è 'na cosa giappunisi', ed ora quando si parla di prodotti giapponesi c'è da levarsi tanto di cappello per la qualità?"

Non c'è dubbio che Michele avesse ragione: negli anni '60 dire "giapponese" significava cosa di scarso valore, ed oggi la qualità giapponese è ai massimi livelli.

Ciò che non sapevo è che il termine "cosa giappunisi" non era limitato alla Sicilia, ma dopo 40 anni di ascolto ieri ho saputo che quando i Deep Purple andarono a fare una tournee in Giappone venne loro proposto di fare un disco del concerto, e loro erano riluttanti perché sembrava un qualcosa tipo "bootleg", quelle incisioni non autorizzate che vengono diffuse sul mercato praticamente di contrabbando. Accettarono a condizioni molto stringenti: che uscisse solo nel mercato giapponese, che a curarlo fosse il loro ingegnere del suono... insomma, non davano peso a quello che avevano fatto. E, sul semiserio, giocarono sul fatto (spiegava Ion Lord) che fosse una cosa non di grande qualità, che allora si diceva "giapponese" (quindi, anche gli Inglesi e gli Americani usavano questo termine), ed intitolarono quest'album, di "qualità scadente" appunto, "Made in Japan".

 Ovviamente si resero conto solo dopo che avevano fatto l'album dal vivo più bello della storia....

Per gli amanti del genere, questo è il link della RAI per la trasmissione andata in onda su RAI5 Sabato 25 luglio.

Thursday, July 9, 2015

La crisi greca vista da un motociclista




Un motociclista lo sa. Non c'è bisogno di essere Valentino Rossi, per accorgersene. Valentino Rossi è a livelli stratsferici, e la moto gliela preparano alla perfezione, certe cose non possono mai succedere a quei livelli. Parlo di un motociclista normale, non del più grande di tutti. Anche uno del mio livello lo sa bene, e sa quando c'è da intervenire senza esitazione. E quando capisce che le cose si mettono in un certo modo, rallenta, non fa delle accelerazioni micidiali. Tutto per preservare la moto ed il divertimento.

Cosa sa il motociclista?

Sa riconoscere, ad esempio, quando la catena ha un problema e sta per arrivare a fine vita. Prima inizia ad allentarsi, poi comincia a toccare sul telaio. Se il motociclista è attento, cura la propria moto, e non solo le parti migliori della catena. Quando la catena inizia a cedere, un trucchetto è quello di tenderla un po' di più, allontanando la ruota posteriore dal pignone. Ma un motociclista sa che è un trucchetto destinato a durare poco. Una catena che inizia a cedere ha 3-4 mila chilometri di vita al massimo. Ovviamente dipende da come il motociclista usa la propria moto dal momento in cui la catena inizia a cedere. Un motociclista che è abituato a fare staccate forti ed accelerazioni forti sa benissimo che continuando con questo modo di guidare, la catena lo molla in meno di 1000 km, e rischia di danneggiare tutto il sistema di trasmissione. Quindi, cerca di guidare in maniera più accorta. Meno frenate, meno accelerazioni. Dopo il primo trucchetto che serve ad evitare che la catena sbatta sul telaio, si sente in modo evidente (soprattutto in sesta a basso regime) che la moto va avanti "ad ondate" e non in modo regolare e costante. Cosa sta succedendo ad una catena che cede? Succede che, tra tutti gli anelli (fatti rigorosamente in acciaio, e con O-ring che servono per lo scorrimento di un anello con gli adiacenti), uno, il più debole di tutti, inizia a cedere. A quel punto, è quell'anello, il famoso "anello debole della catena", che sarà costretto a tenere gli sforzi maggiori, senza riuscirci. Se si mette la moto sul cavalletto, si vedrà che la catena presenta zone rigide alternate a zone molto più allentate. Nella zona allentata è presente l'anello debole. Uno, tra un centinaio, anch'esso fatto di acciaio con o-ring in acciaio. Ma che, dopo 20-30 mila chilometri di staccate ed accelerazioni, inizia a cedere.

Un motociclista con un minimo si esperienza queste cose le sa.

La catena deve essere fatta di anelli OGNUNO DEI QUALI deve poter reggere gli sforzi di una staccata e di un'accelerazione. Se uno degli anelli non regge questi sforzi, il motociclista sa che la catena è a fine vita e va cambiata. Ed il motociclista ha tantissimi segnali del cedimento, dal più debole, a quello peggiore (catena dura da una parte, e lenta dall'altra). MILIONI DI MOTOCICLISTI sappiamo queste cose, e se non siamo cretini non arriviamo all'ultimo stadio.  Non c'è bisogno di essere dei geni per capirlo. Basta un po' di buon senso.

Con la Grecia, in generale con tutta l'Europa, si è costruita una catena fatta da pezzi di acciaio, di ferro, di latta e di legno. E lo stile di guida non è mai cambiato. MAI, nonostante gli evidenti cedimenti dei pezzi di latta e di legno. Con la Grecia DA ANNI si hanno non I SINTOMI, ma l'evidenza provata che si trattava di un anello di legno, destinato a cedere. E che cosa ha fatto l'Europa PER ANNI? Invece di darsi degli "stili di guida" diversi, che non mettessero più sotto sforzo l'anello di legno, prima ha messo del fil di ferro a legare l'anello di legno agli altri due anelli; poi, non appena l'anello di legno cominciava a creparsi, si metteva il Vinavil; poi, il collaprene, poi l'attack; poi si mettono degli o-ring di carta, a sfregare sul legno... Già un motociclista che accettasse di avere una catena con acciaio e legno sarebbe un cretino. Quando poi il legno si rompe, che cosa fa? Invece di risolvere alla radice il problema, cambiando stile di guida, o sostituendo l'anello di legno, mette colla, pezze e fil di ferro per farlo reggere a tutti i costi. E "TUTTI I COSTI" sono a carico della Grecia. Solo degli imbecilli hanno potuto portare avanti questo gioco al massacro nei confronti dei Greci. Degli imbecilli, oppure persone, enti, istituzioni che avevano l'interesse a mantenere la Grecia moribonda, ma MAI FACENDOLA MORIRE.

Ora, tutto si può dire a Tsipras, che sia un cialtrone, che sia una minaccia, che sia un demagogo. Ma è chiaro che il suo obiettivo è NON CONTINUARE QUESTO GIOCO AL MASSACRO. Perché se i creditori chiedono al legno di reggere accelerazioni di 150 CV, e propongono di mettere l'Attack come aiuto, questi creditori stanno prendendo in giro l'anello debole. Onestamente, non riesco a definire Tsipras un cialtrone che sta prendendo in giro l'Unione Europea, dopo che l'Unione Europea per anni si è tenuta CONSEPVOLMENTE una catena con anelli di legno. Se l'è tenuta non facendo nulla, se non far succhiare alle banche gli interessi che l'anello di legno garantiva, CHE NON VUOLE PIU' GARANTIRE, e che gli altri vogliono che continui a garantire, per continuare il giochetto al massacro.

Dal momento che non posso credere che l'Europa sia fatta da funzionari talmente imbecilli da non capire che con una catena di legno non si può guidare, non rimane che la criminale malafede: che è interesse di tutti (Italia compresa, forse prima di tutti) che la Grecia sia tenuta costantemente come un malato TERMINALE ma MAI TERMINATO. Rispetto a questi cinici criminali, meglio un cialtrone e Checco Zalone Varoufakis che un pugno di politici interessati che ingrassano le banche degli Stati forti, con gli interessi insostenibili che pagano i cittadini più deboli. Non sono mai stato un comunista, e Tsipras non mi piace per nulla. Ma sto dalla sua parte se dall'altra tutti gli chiedono di sopravvivere con la bombola di ossigeno in modo che le banche si possano arricchire con gli interessi fasulli di un debito tenuto artificialmente in vita, quando è palese che non sia sostenibile.

La Grecia deve fare le riforme? Prima deve finire questo flusso di interessi dai più poveri ai più ricchi. Poi può dire ai poveri "e adesso smettetela di fare i cialtroni e cambiate".
Ma fino a quando le banche e tecnici finanziari continuano a sfruttare interessi del 15%, nessuno può fare la morale a quel cialtrone di Tsipras.

Monday, June 29, 2015

Sulla Grecia





La situazione della Grecia mi ricorda la parabola del figliuol prodigo, ma al contrario. Abbiamo un figlio (la Grecia) che di certo da tempo ha fatto un pessimo uso dei propri soldi, in proporzione alle proprie possibilità. In buona sostanza, si comporta come il figliuol prodigo, che chiede i soldi al padre, e li spreca con prostitute e gioco. Fine delle analogie. Perché in realtà il padre non è il padre buono che è sempre pronto a riabbracciare il figlio. Il padre, l'Unione Europea, è un padre padrone, aguzzino, anche bastardo, sanguisuga, nei confronti di questo figlio. Di questo figlio al padre interessano solo i debiti che vuole riavere. D'altra parte, il figlio, la Grecia, non è affatto tornato dal padre per chiedere "perdono padre, perché ho peccato contro il cielo e contro di te, e non son degno di esser chiamato tuo figlio". La Grecia, per mandato democraticamente ricevuto da Tsipras, si è presentata alle trattative con l'Europa con l'atteggiamento di chi dice "vabbè, abbiamo sbagliato, correggiamo qualcosetta, però roba di poco, voi nel frattempo continuate a darci i soldi che dobbiamo usare al gioco e con le prostitute, per come abbiamo sempre fatto". Un atteggiamento del genere è assolutamente inaccettabile, per due motivi.
Il primo, è che i Greci si presentano a tutti i creditori con la faccia di bronzo di chi vuol nascondere le proprie (enormi) magagne. Da questo punto di vista, l'ho sempre detto, per conoscenza diretta della tipologia di popolazione, i Greci sono terribilmente simili ai Siciliani, che con la Regione Sicilia sono uno scandalo vivente che continua a perpetrarsi da decenni, e continua a perpetrarsi anche e soprattutto dopo la grande depressione del 2008. La differenza tra Grecia e Sicilia è che la Grecia non ha un cuscinetto da frapporre nelle trattative con l'Europa. La Sicilia ha -per sua fortuna- l'Italia. Un po' meglio, un po' più presentabile. Fossimo soli di fronte all'Europa, noi Siciliani sarebbo stati presi a pedate nel sedere già da 10 anni. Mi immagino un Crocetta con le sue fanfaronate di fronte alla Merkel. Non parliamo di Lombardo o di Totò "vasa vasa" Cuffaro.
Il secondo motivo per cui un atteggiamento del genere è inaccettabile, è che così facendo non si mettono in luce le enormi storture di quest'Europa padre-padrone, burocratica e retta dalla finanza. Addirittura Juncker si dichiara "tradito". Amico Juncker, chi semina vento... c'è da ringraziare il cielo che la reazione dei Greci alle angherie dell'UE si sia riversata sulla sinistra di Tsipras, perché dietro l'angolo c'era Alba Dorata.  Come in Italia c'è il M5S e la Lega, in Francia il FN ecc...ecc...
L'impressione, da incompetente che legge qua e là, è che l'atteggiamento ottuso dell'Europa delle regole voglia mantenere l'agonia della Grecia... che si tratti di accanimento terapeutico di fronte ad un Paese che chiaramente non può reggere l'Euro. Però "guai a toccare l'Euro". E allora "per favore - dice l'Europa- continuate a soffrire perché non possiamo mandare a gambe all'aria il sistema".

Ma che il sistema in cui si sta inviluppando l'Europa è un sistema idiota, se non criminale, viene dimostrato proprio dalla Grecia, che se solo solo minaccia il gesto dell'ombrello fa crollare le borse, fa schizzare lo spread e quant'altro, pur essendo un'economia piccola, piccolissima.

In definitiva, considerazione da ignorante che guarda affacciato alla finestra, si sta consumando un braccio di ferro tra due enormi debolezze: una Grecia incapace di darsi un drizzone, avente un'economia debolissima e con un governo che parte dal principio di non impoverire la gente, ma non si capisce come faccia a chiedere soldi che non ha. E dall'altra l'Europa burocrate, delle lobbies, che salva le banche con una facilità disarmante e non salva gli Stati con lo stesso criterio. Che fa la voce grossa con i piccoli ed indifesi. Voce grossa che però torna a toni moooolto più miti quando i piccoli ed indifesi minacciano "sapete che c'è? andatevene a quel paese, facciamo da soli."

Se ci pensiamo, il ritorno alla Dracma non è detto che sia un dramma assoluto per i Greci. Si impoveriscono? Sì, può darsi, soprattutto su petrolio ed energia. Però poi potrebbero offrire una settimana a Santorini a 100 Euro, che è il prezzo che i Tedeschi offrirebbero per un'indimenticabile giornata a Berlino con B&B e visita al Bundestag. Sai che goduria...

E lì sarebbero i Greci a tornare a respirare e ridere degli altri, rimasti in questa gabbia di matti che si chiama UE. Che, mangiato come Crono un suo figlio, comincerebbe con gli altri. Ed allora toccherebbe a Spagna, Portogallo o Italia, a scelta...

Sunday, June 21, 2015

Lezione di struttura della materia per Salvini e per tanti leader europei.




Vi racconto una lezione di struttura della materia (terzo anno di fisica, allora, anno 1992, professore Rimini). Supponiamo di avere tante colonne vuote ed una riempita di palline. Supponiamo che un evento consista nel passaggio di una pallina da una colonna ad un'altra. All'inizio tutte le palline stanno su una colonna, mentre le altre colonne sono vuote. Le palline inizieranno a saltare sulle colonne accanto. Se assumiamo che il salto sia assolutamente casuale, a destra come a sinistra, dopo un certo tempo avremo una distribuzione a campana delle palline nelle varie colonne. Vanno sottolineate tre cose importantissime:

1)La campana è centrata là dove all'inizio degli eventi vi erano tutte le palline.
2)All'aumentare del numero di eventi (1 evento= salto di pallina) la larghezza della campana aumenta, ed il picco diminuisce
3)Il processo, caro Matteo Salvini, avviene sempre in un senso e non è praticamente possibile che si ritorni ad una configurazione in cui tutte le palline CASUALMENTE si rimettano nella stessa colonna di partenza.

Questa semplice lezione che vi ho raccontato è alla base di buona parte della tecnologia del silicio, dalle memorie ai transistori di potenza, alle logiche.

Mi son divertito ad estendere in maniera semplice semplice questo discorso. Supponiamo che in una colonna vi siano 5000 palline nere, ed in un'altra, a distanza, 5000 palline bianche. E' un qualcosa di simile, ad esempio, ad una bacchetta di metallo, in cui da una parte mettiamo del fuoco, e dall'altra spariamo elio liquido che va a 270 gradi sotto zero. Oppure, sempre ad esempio, che vi sia un continente di persone mediamente ricche (palline bianche) attaccato (o separato per mezzo del mare) da un continente di persone povere e disperate (palline nere). Supponiamo che NON FACCIAMO LAVORO e lasciamo evolvere questo sistema NATURALMENTE. Ho scritto un piccolo e semplice codice in Visual Basic per excel. Ecco quello che succede. Da sottolineare che l'altezza del filmato è di 256 palline. Questo è il motivo per cui all'inizio il picco non scende. Partiamo infatti da 5000 palline, quindi all'inizio siamo "a fondo scala".
A Salvini, a Le Pen ed a tutti i leader europei come Hollande che "si oppongono" a questo evento di massa in cui potenzialmente 600 milioni di persone si spostano, vorrei chiedere di vedere questo video, per capire due cose:

1)Naturalmente, le cose evolvono come mostra questo video. Cioè non ci saranno più ne' bianchi, ne' neri.

2)Volete IMPEDIRE che tutto ciò avvenga? Occorre compiere del lavoro. Ci sono i modi:
            -Un'azione di guerra, che peraltro fa un baffo ai disperati che comunque continueranno a provarci.
            -Arricchire l'Africa, cioè trasformare la colonna nera in colonna bianca, cioè organizzare missioni internazionali che portino acqua, cibo, industrie e benessere in Africa. A quel punto la diffusione sarebbe un evento non traumatico, di scambi "alla pari", palline bianche con palline bianche.
             -Blindare i confini delle proprie nazioni, come ha proposto l'Ungheria, come sta facendo la Francia a Ventimiglia.

L'Italia ha adottato un'altra soluzione, inconsapevole quanto geniale: si sta impoverendo, per cui gli Africani trovano questa "zona di svuotamento" e naturalmente diventano i nostri migliori alleati: i loro spostamenti coincidono con quello che noi chiediamo all'Europa. Pensino gli Ungheresi, i Francesi, gli Austriaci che succederebbe se Renzi (io lo farei) desse gratuitamente i permessi di soggiorno a chiunque, con libera circolazione, o accettasse (senza darla) la domanda di cittadinanza italiana per chiunque. Che fareste allora, cari leader Europei?

Comunque la si veda, cari leader Europei, nazionalisti e non, se volete "difendere" i vostri territori dicendo "è un problema italiano" è meglio che iniziate a metterci TANTI, MA TANTI, MA TANTI miliardi di Euro.

Quello che infatti non ho detto è che il lavoro necessario per opporsi ad una naturale evoluzione di un qualsiasi sistema è superiore al lavoro che fa evolvere il sistema naturalmente. E' il secondo principio della termodinamica. Non è facile da comprendere; forse è più facile dire che prima di aprire bocca sull'immigrazione è meglio che capiate la portata del fenomeno (e forse a questo ci arrivate) ed I SOLDI NECESSARI a realizzare qualsiasi cosa voi diciate (e qui, ammesso che lo capiate, ovviamente tacete).
           

Saturday, May 16, 2015

I riflessi di Pavlov.





Avete presente quell'esperimento in cui ad un cane viene dato il cibo dopo il suono di una campanella? Se si ripete la sequenza campanella-->cibo, il cane si abituerà al fatto che dopo la campanella deve arrivare il cibo, e come riflesso inizierà a sbavare, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno il cibo.

Non voglio offendere nessuno, ma voglio essere chiaro. In Italia, è così quasi sempre.
Prendiamo Renzi e la riforma della scuola. La conosco in maniera molto superficiale, non sono qui per criticarla o per lodarla, noto solo che, dal jobsact, alla riforma della scuola, alla riforma della legge elettorale, appena viene annunciato un cambiamento, le persone interessate reagiscono come il cane di Pavlov. Appena c'è la campanella dell'annuncio, subito parte la bava alla bocca "NON E' BUONA". "Così si rovina...." Si rovina il lavoro, nel caso del jobsact, si rovina la scuola nel caso della "buona scuola", rischi per la democrazia, nel caso  della riforma elettorale.

Signori Italiani, miei connazionali, insegnanti, lavoratori, costituzionalisti, ficcatevi bene in testa una cosa: QUANDO SI CAMBIA, CI SONO SEMPRE DEI RISCHI. Le persone che hanno avuto successo nella vita, da che mondo è mondo, sono quelle che hanno rischiato. Gli Italiani siamo così. Preferiamo morire asfissiati nei miasmi del letame in cui siamo, ma MAI cercare di cambiare. Porca miseria, tre cose ha voluto fare Renzi: la riforma elettorale, il jobs act, e la riforma della scuola. Tutt'e tre sono "pessime". Rischi per questo, rischi per quello.

E su tutto, garanti della fogna nella quale siamo piombati, si ergono i sindacati. I difensori dello status quo. Anche se lo status quo è insostenibile. Centinaia di migliaia di precari nella scuola, una disoccupazione giunta al 13%, disoccupazione giovanile al 40 e passa percento, eppure "ci sono dei rischi gravissimi in questa riforma" lavoro o scuola poco importa. E' un cambiamento, e quindi va combattuto. L'Italiano medio è così. L'Italiano medio è il Siciliano che pensa "megghiu 'u tintu canusciutu ca 'u bbonu a canusciri".

Sulla scuola in particolare, mi sembra di capire che con i Presidi onnipotenti si viola un principio sacro ed inviolabile, come l'insindacabilità dei metodi didattico-educativi dei docenti. I quali verrebbero pure giudicati.

Mamma mia che affronto. Perché io devo essere giudicato ogni anno sul mio lavoro, ed i docenti che hanno in mano il futuro dei nostri figli, non devono poter subire un "amico, così non va bene!" da parte di nessuno?

Non entro nel merito delle contestazioni. Alcune saranno pure ragionevoli, non ho elementi per dirlo. La conoscenza che ho della scuola risale ad una trentina di anni fa. Mi limito solo ad alcune osservazioni di carattere generale:

1)Le persone (i docenti, i sindacati, i costituzionalisti) che tendono in modo pavloviano a bloccare tutto "a prescindere" sono le stesse che poi pretendono dal governo "ricerca ed innovazione". Ma anche se il governo fosse fatto da illuminati, chi sono le persone che devono "ricercare ed innovare", le stesse che appena si cambia una iota si stracciano le vesti ed alzano le barricate?

2)Tutte le categorie italiane, professori, lavoratori, parlamentari,  sono composte da persone validissime e da persone fannullone. Sono pronto a scommettere che i fannulloni sono in prima fila per questo genere di scioperi (Non ho detto che li fanno solo loro, ma che loro sono in prima fila). Perché lo status quo evidentemente conviene alle nullità. Beh, se c'è qualcuno che cerca di cambiare uno status quo che difende le nullità dannose (perché questo sono i docenti fannulloni: nullità dannose), io preferisco accollarmi il rischio di qualche errore. E certo non mi schiero con chi parte a tempo zero, lancia in resta, a difendere una situazione indifendibile.

3)Non mi sono piaciuti per nulla il boicottaggio dei test INValSI avallato da certi professori, la minaccia dello sciopero degli scrutini ed altre azioni ridicole; tanto più carogne, perché sfruttano subdolamente coloro che, per definizione, non possono giudicare riforme del genere: gli studenti.

Mille volte meglio accollarsi i rischi sbandierati che sostenere l'insostenibile.

Un consiglio: quando si dice "tanto in Italia non cambia mai nulla", si abbia l'onesta di ammettere che i primi a non voler cambiare non sono i politici, ma siamo noi italiani.

E' quest'immobilismo che ci ha portato nello stato di morte cerebrale del Paese. Sarebbe meglio svegliarsi, anche a costo di sbagliare qualcosa.

Monday, April 20, 2015

Caro Salvini...





Quando ero giovane e non capivo nulla, non provavo "simpatia" -nel senso etimologico del termine, "=soffrire con"- per nessuno che non fosse il mio ambiente, la pensavo esattamente come Salvini: "ognuno si pianga i suoi problemi, noi dobbiamo proteggere i nostri confini e la nostra identità, gli altri... pazienza, prima dobbiamo difendere i nostri connazionali..."

La pensavo come Salvini.

Oggi, potrei parlare di Cristo e di fratellanza, di solidarietà nei confronti di disperati; potrei dire che, da padre, mi si ghiaccia il sangue al pensiero che uno dei bambini morti in mare potrebbe avere il volto di mio figlio.
Ma anche volendo evitare questi discorsi, caro Salvini, purtroppo ci sono le leggi della fisica che sono inesorabili.

Le leggi della fisica inesorabili sono le leggi della diffusione: se ho un foglio di carta e verso un po' d'olio, l'olio si espande "a macchia d'olio". Non ho mai visto, ne' è possibile, che una macchia d'olio si contragga fino a tornare ad essere una goccia. Se ho un bicchiere d'acqua e metto una goccia di china, la china si espanderà fino a quando sarà uniformemente distribuita nel bicchiere (tranne al bordo). Non è mai successo che la china, da che è distribuita uniformemente nel bicchiere, torni a concentrarsi in una goccia che io possa rimettere nel vasetto di china.

Potrei continuare all'infinito con gli esempi. Un gas che si espande, una piscina di plastica che si rompe.... ma vorrei spiegare il perché è così, da un punto di vista fisico.
Quando due sistemi termodinamici, di qualsiasi genere (gas, liquidi, plasmi) vengono messi a contatto tra di loro, se esiste una differenza di grandezze tra i due sistemi (temperatura, pressione, concentrazione di qualsiasi genere), il sistema complessivo reagirà SEMPRE in modo tale da ELIMINARE questa differenza, in modo tale che si formi un sistema unico avente grandezze uniformi dappertutto.

Se ho un blocco di ghiaccio a cui aggiungo acqua bollente, il ghiaccio si fonderà, l'acqua smetterà di bollire e si arriverà ad un sistema unico di acqua a circa 50 gradi.

Un altro concetto importante da comprendere è il gradiente di una qualsiasi grandezza. Dati due punti nello spazio in cui è definita una grandezza fisica (pressione, temperatura), il gradiente è il rapporto tra la differenza della grandezza tra un punto e l'altro, e la distanza tra i due punti.

Maggiore è il gradiente, maggiori saranno i fenomeni di diffusione.

Esempi di gradiente, in meteorologia, sono i venti, generati dal gradiente di pressione tra un luogo ed un altro.

Caro Salvini, un esempio micidiale di gradiente è nel Mediterraneo. Ed in particolare la Libia con Malta e con la Sicilia. Sopra, abbiamo 600 milioni di Europei "mediamente" benestanti. Sotto, abbiamo dei disperati che hanno fame, sono minacciati e rischiano la vita ogni giorno. E li abbiamo a pochi chilometri da noi. Il gradiente di ricchezza è altissimo proprio sotto la Sicilia. Sai cosa significa, caro Salvini? Che COMUNQUE ci sarà il flusso di persone in Europa. Se blocchi la Libia, se ne andranno dalla parte dell'Egitto, se blocchi l'Egitto se ne andranno in Tunisia... il flusso di migranti non si arresterà fino a quando ci sarà una differenza di benessere tra Europa e zone limitrofe. Cioè, non si arresterà MAI.

Io credo che il modo migliore per fronteggiare questo flusso, se si vogliono evitare le apocalissi, sia gestirlo in modo tale che sia CONTROLLATO, non IMPEDITO dall'Europa. Perché sia che l'Europa impedisca, sia che se ne freghi, come ora, il risultato è l'immigrazione clandestina di massa. Che è un fenomeno FISICO, non sociale o politico. FISICO. Non ci si può opporre, a meno di sforzi immani, che l'Europa (non l'Italia) non è in grado di sostenere. C'è più ricchezza? allora c'è immigrazione. Regolare o irregolare, ma c'è. PUNTO.

Salvini vuole impedire. Acchiappi pure voti, ma, a tempo perso, studi un po' di fisica.

Tuesday, April 7, 2015

Roba mia vientene con me




Sotto molti aspetti la figura attuale di Silvio Berlusconi appare come un misto di tragico, eroico, farsesco.

Leggiamo questo articolo apparso sul Corriere.it.
Avendo messo 119 milioni di Euro di fideiussioni, nessuno può appropriarsene contro la sua volontà. Innegabile. Ed è pronto ad una nuova idea, dopo le elezioni, per un rilancio. Questo è un po' l'aspetto eroico dell'ex Cavaliere. Un lottatore indomito, senza alcun dubbio, che fa fuori i lillipuziani che di volta in volta si presentano a contrastare il suo cammino. Una volta Follini, poi Casini, poi Fini, poi Alfano, poi i più fedeli, Bonaiuti, ora Bondi, la lista è lunghissima, ne sto trascurando tantissimi, e non è ancora finita. Il prossimo sarà con buona probabilità Fitto. E' veramente ammirevole lo spirito di combattente di Berlusconi, alla soglia degli 80 anni. Il punto è che ormai ha perso ogni tipo di credibilità, di appeal, ed anche di ragione di esistere, politicamente. E chiunque glielo faccia notare, chiunque gli faccia notare che Forza Italia va rifondato dalle macerie ed il solo metodo per riavere un centro-dx credibile è la legittimazione popolare, viene bollato come traditore. Fitto è solo l'ultimo. Ed ha ragione da vendere, Fitto, nel dire che Berlusconi è come chiuso nel suo bunker, totalmente privo di ogni contatto con la realtà. E viene gradualmente, ma sempre con maggior frequenza, abbandonato da tutti i suoi colonnelli. La stessa fine di Hitler, fatte le dovute e necessarie differenze (lì, era la fine di una tragedia immane, qui si va dal farsesco al ridicolo). Il grande leader di un tempo che perde gradualmente tutto, si figura una sua realtà, totalmente diversa dalla realtà "reale", e da quella costruisce scenari assolutamente improbabili.
Volete un esempio di scenario improbabile? Eccolo qui, sempre dal "corriere.it".
La Carfagna al vertice del partito per il ricambio generazionale. E secondo Silvio, la Carfagna ha lo spessore, la spina dorsale, le qualità per raccogliere i voti del centro-dx? Il mio voto, di certo, non lo riacquista così. Lo strumento per rifondare il centro-dx passa da una lunghissima traversata del deserto, dalle primarie e da una consacrazione popolare. Una pur diligente ragazza messa a capo perché così ha deciso il re, di per sè non vuol dire nulla.
Il fatto che Berlusconi non riesca ad uscire dal paradigma secondo cui è lui l'unico a muovere i fili, può voler dire due cose:
1)E' veramente totalmente cieco ed estraneo ad ogni processo reale degli ultimi 6-7 anni. Ormai la sua arma principale, "la sinistra illiberale", puntata contro Renzi, risulta patetica e ridicola. Renzi ha fatto riforme assolutamente più liberali e "di destra" di Berlusconi. Dire "l'avversario comunista" a Renzi è impossibile. Difficile che non lo capisca.
2)Non può uscire dal paradigma di muovere i fili semplicemente perché non vuole, o perché non può, o per un misto di non potere/non volere.... avendo messo i soldi, è inconcepibile che l'investimento fatto vada fuori dal proprio controllo. E' come se diventasse improvvisamente un investimento ad altissimo rischio, inconcepibile per lui.

Che Berlusconi abbia messo uno, dieci, cento milioni di Euro in Forza Italia, può essere vitale per lui, che ha il terrore di perdere ciò che ha costruito. E preferisce che la sua creatura muoia, piuttosto che perderla. Come il Mazzarò di Verga della novella "La roba". Ma tutto ciò poco importa a chi non ha il minimo interesse in Forza Italia. Ed ormai è il 90% della popolazione.
Possono pure esserci colpi di coda, un Forza Italia che arrivi anche al 20%, grazie al leone di Arcore.

Basta per portarlo a governare?

E' evidente che gli interessi degli elettori del centro-dx e quelli di Berlusconi sono ormai antitetici. Un vero elettore di centro-dx ha interesse a smantellare quanto prima questa montagna di ruggine, carie e cancrena creata da Berlusconi, inizialmente con merito, e da Berlusconi imbalsamata ed immobilizzata.
Smantellare per ricostruire.
L'interesse di Berlusconi è invece quello di controllare rigidamente la sua creatura, ormai asfittica.

Per quanto mi riguarda, faccia pure.

Non può che essere seguito da mezze calzette o gente che a Berlusconi deve tutto. Ma è destinato rapidamente a scendere sotto le due cifre.

Questo, fino a quando le decisioni verranno prese non dai milioni di elettori del centro-dx, ma dai milioni di Euro investiti.

(P.S. Banale, ma in questo momento Amadori su La7 sta dicendo la stessa cosa, sulle primarie)

Saturday, April 4, 2015

Il calcolo integrale e Silvio Berlusconi.





Il calcolo integrale è senza dubbio ľargomento che più ho amato nei miei studi scientifici. L'esistenza di una funzione detta primitiva, che è capace di esprimere ľarea della sua funzione derivata con ľasse delle ascisse, fu una scoperta meravigliosa per me. Ľintegrale come un processo al limite, il calcolo infinitesimale... insomma, è matematica di alto livello, che coinvolge concetti di filosofia.
Sognavo di poter spiegare semplicemente il meccanismo del calcolo integrale, di come una somma infinita di zeri dia un valore finito.
Finché non ha provveduto lui, Silvio, con ľappello ai dissidenti di Forza Italia, con il suo fido megafono Gasparri, a spalancarmi le porte della spiegazione lampante e facile da comprendere.
Come spiegare il concetto base del calcolo integrale a chi non capisce nulla di matematica? La somma di infiniti zeri che dà un numero finito? Prendete un partito come Forza Italia, prendete il numero di persone che hanno lasciato il leader. Prendete Maurizio Gasparri che puntualmente minimizza dicendo "Chiunque abbia lasciato il re Silvio ha poi avuto percentuali infinitesimali". Ed è vero. Tutti infinitesimi. Ma siccome sono stati tantissimi, Forza Italia è partito col 30% ed ora si trova al 10%.
Tutti infinitesimi, quelli che hanno lasciato Silvio. Ma ľintegrale di questi infinitesimi è il 20% di voti persi.
Questo è il calcolo integrale. Lo capirebbe chiunque.
Spiegarlo a Berlusconi.... rischi di trovarti in prima pagina di qualche suo giornale "photoshoppato" in un bordello, stile metodo Boffo.
Non rimane che spiegarlo a Gasparri.

Tuesday, March 31, 2015

Perché "tangenti"? (Post surreale)





Quando, in ambito corruttivo, sentiamo parlare di "tangente", viene in mente qualcosa di delicato, di quanta parte di un totale "tocca" ("tango-is-tetigi-tactum-tangere"="io tocco") alle persone che partecipano ad una spesa o ad un guadagno.  Io mi sono sempre figurato la tangente come un qualcosa che "di striscio", appena appena, delicatamente, senza lasciar traccia, "tocca"  l'intero sistema di realizzazione di un'opera.
Ma quando la corruzione assurge, come in Italia, a sistema endemico per la realizzazione di qualsiasi progetto, secondo me è corretto non usare più il termine "tangente" (che dà l'idea di qualcosa di illecito ma di raffinato) ma "secante", perché penetra con forza in ogni attività, non la tocca di striscio per non farsi notare.

E allora usiamo i termini corretti. Non "tangente", ma "secante". Non tocca, ma sega, taglia. Mi piacerebbe sentire un titolo "Arrestato per corruzione l'Onorevole xy. Queste erano le secanti che prendeva".

Secante, la corruzione in Italia non è un graffio di fioretto, ma un fendente che penetra gli organi vitali, ferendo, talvolta a morte, le attività del nostro Paese.

Sunday, March 29, 2015

Gli Ammucca passuluni.




E' della scorsa settimana la notizia della vendita di Pirelli ad un coloss(ino) cinese, ChemChina. Però ci sono ampie garanzie che "il cuore" dell'azienda rimarrà comunque in Italia.

A questo punto ci vorrebbe Totò con un "Ma mi faccia il piacere!"

Io vedo in quest'acquisizione i presupposti (ma su larga scala, ovviamente) per la ripetizione del #casomicron. Dove per #casomicron non intendo soltanto quello che è successo a noi, ma un generale modo di procedere della grande industria, che va come un motore a quattro tempi: acquisizione, comprensione, ristrutturazione, scarico. Arriva una multinazionale che acquisisce, ha bisogno di un certo tempo per comprendere i meccanismi della compagnia acquisita. Non appena il processo di comprensione è completo, ovviamente vi sono delle ridondanze, per cui è necessaria una ristrutturazione complessiva della compagnia acquirente ("transformation" l'hanno chiamata con noi), che ha come effetto collaterale il compattamento della forza lavoro, ed il conseguente licenziamento degli esuberi (lo scarico). Spesso lo "scarico" è accompagnato da un processo di delocalizzazione dell'attività. Acquisisco le competenze della compagnia che ho comprato, poi le trasferisco laddove le ritengo più utili e fruttuose, per ragioni di opportunità secondo la mia visione, e SPOSTO le attività da un posto all'altro.

Ora, non c'è assolutamente NESSUNO, nessun ente al mondo che può impedire questo processo di "scarico". Ciò che andrebbe impedito, o tutelato, comunque, è tutto nell'acquisizione. La Pirelli che trasferisce il 51% del proprio azionariato in Cina diventa cinese, punto e basta. A me non sorprende che Tronchetti Provera si faccia i propri affaracci. E' quello che qualsiasi persona di alto livello fa durante tutta la propria esistenza. Farsi gli affaracci propri. E' il segreto del successo.

Il punto è se il tuo Paese te lo permette senza battere ciglio.

I "passuluni" in Siciliano sono i fichi che sono giunti a maturazione e sono pronti per cadere dall'albero. L' "ammucca passuluni" è quindi colui che, per vivere, sta con la bocca aperta aspettando che il fico cada dall'albero. Fuor di metafora, è la persona sempliciotta, ma anche stupida, che non si costruisce il proprio futuro, ma aspetta che gli eventi provvedano a farlo andare avanti.

Conosco molti "ammucca passuluni". Anche io lo sono stato spesso nella mia vita. L'ultima volta, non più di due anni fa quando mi sono "ammuccato" di avere un ottimo futuro nell'azienda in cui lavoravo.
E' normale avere a che fare con persone, amici che, o per inesperienza o per carattere, di fronte agli eventi stanno con la bocca aperta, senza reagire per tempo. Lo faccio quotidianamente  con mio figlio, ovviamente, che ha l'innocenza dell'età.

Ciò che è comprensibile nella vita di tutti i giorni, è inaccettabile quando l' "ammucca passuluni" non è una persona ingenua, un bambino, ma il governo del tuo Paese ed una parte totalmente dominante della politica italiana.

Abbiamo un manager che dichiara "per il bene dell'azienda che dirigo (e di cui, si badi bene, non sono proprietario) conviene farsi comprare dai cinesi, che portano soldi. Come tutela dell'Italianità dell'azienda, io ne rimango il Presidente. " Qui solo un deficiente non capisce che in quest'affare, la tutela è solo per Tronchetti Provera e per farlo arrivare ad una pensione di lusso con la solita buonuscita a sei o sette zeri. La Pirelli, intesa come know-how, come R&D, come capacità di produrre materiali, rimane TOTALMENTE INDIFESA ED IN BALIA DELL'ACQUIRENTE CINESE. E nessuno, ne' Renzi, troppo impegnato con le slides, ne' il MISE (ufficialmente Ministero Italiano Sviluppo Economico, in realtà Ministero Italiano Svendite Estere) con l'ineffabile Guidi, nessuno, ripeto, che abbia detto una parola.
Ora, se l'azienda Giuseppe Cinà e figlio viene venduta per 10.000 Euro ad un cinese, sono affari privati. Ma quando di mezzo c'è un patrimonio dell'Italia, come è la Pirelli, come in parte eravamo noi ST ceduti a Micron, io mi aspetto un "ALT! Voglio vederci chiaro!" da parte di chi ha responsabilità di governo. Ma invece vedo solo degli ammucca passuluni al posto di chi dovrebbe difendere i beni del Paese.  E la cosa è grave.

L'altro giorno, nella trasmissione "Virus", Vittorio Sgarbi faceva un appello al Ministro dei Beni Culturali Franceschini, perché scongiurasse un intervento che lui giudicava uno "scempio", sul cambio di collocazione della Pietà Rondanini. Un intervento del Ministro per avere un parere (uguale o contrario a quello di Sgarbi poco importa) è ESSENZIALE, anche se la Pietà Rondanini è di proprietà del Comune di Milano. Non importa. E' un bene culturale del Paese e non perché il Comune di Milano ne è proprietario significa che può vestire la Pietà Rondanini con tuta e maglione... è l'interesse del Paese che deve prevalere.

Allo stesso modo, anche se la cessione del capitale azionario di Pirelli ai Cinesi è un atto puramente privato, lo Stato dovrebbe poter dire la sua. Quest'acquisizione straniera porta capitali in un Paese in svendita e toglie know-how e margini di manovra. La Ricerca e Sviluppo si farà in Italia. E chi lo garantisce? E per quanto tempo lo garantisce? E cosa impedisce di trasferire immediatamente in Cina i risultati della R&D Italiana? Il modello della Ricerca e Sviluppo in Italia, e della produzione altrove è FALLITO. Lo stato di salute di un Paese si misura ANCHE (non solo) dalla capacità produttiva. Inoltre, è dove si concentra gran parte della produzione che comunque è più facile fare Ricerca e Sviluppo. E mentre una Pirelli tutta Italiana può mettere per statuto, anche non scritto, che la Ricerca e Sviluppo si fa in Italia, una Pirelli col 51% di capitale cinese questo statuto non scritto non lo può avere da nessuna parte. Queste cose possono cominciare gradualmente, creando un gruppo di trasferimento processi in Cina, che piano piano si espande, acquisisce competenze di Ricerca e Sviluppo, ed a quel punto è più conveniente far fare direttamente vicino la fabbrica le attività di R&D. Fine dei giochi in Italia. Se si è spregiudicati come gli Americani, queste cose le si liquidano in 4 anni, come è stato nel nostro caso. Magari i Cinesi sono più "fair", o magari veramente terranno la Ricerca e Sviluppo in Italia. Il punto è che NON LO DECIDE PIU' L'ITALIA, MA LA CINA.

Ecco, su tutti questi scenari possibili e futuri, avrei preteso l'intervento del governo, con una Golden Share, con delle clausole di salvaguardia grandi quanto una casa. Si tratta di Pirelli, non della "putìa do' zzu Iaffiu".

Nulla di tutto questo. La spoliazione dei beni italiani e dei gioielli del Paese avviene sotto lo sguardo inerte di qualsiasi governo. (Certo, nel caso nostro, sarebbe dovuto intervenire Scajola, allora al MISE. Ma anche l'acquisizione di Micron avvenne a sua insaputa.)

Poi, dovesse un giorno avvenire per Pirelli il disastro com'è stato per il #casomicron, avremmo un governo che sarà rimasto a bocca aperta, perché i fichi saranno rimasti sugli alberi e non saranno diventati passuluni.

P.S. In altre zone della Sicilia si usa il termine "ammucca lapuni", cioè "mangia api". Il senso è più o meno lo stesso.

Sunday, March 8, 2015

Siracusa a "L'Arena" di Giletti.





Pietoso.
Chi, come me, ha avuto la sventura di assistere a quel disgraziatissimo collegamento con Siracusa, non può che darne questo giudizio, che, per quanto forte, mi sembra semplicemente oggettivo.
Pietoso.
I consiglieri siracusani hanno fatto una figura miserrima. E chi, come me, a Siracusa ci è nato, ha vissuto, ha studiato fino a 18 anni, prova vergogna. Profonda vergogna per questa immagine da "chiagne e fotte" che non solo caratterizza il Siciliano agli occhi degli altri Italiani, ma viene avvalorata con tutte le più macchiettistiche combinazioni. L'assessore che urla, quello che accusa l'altro in un contesto del tutto estraneo alla puntata, l'assessore del PD che "difende l'operato della giunta"... di tutto di più. Roba da "cupio dissolvi".

Ma veniamo al punto. Il punto è semplice: l'Italia è in recessione GRAVE. La povertà sta sempre più penetrando nella società. In tempi di vacche grasse, nessuno ti viene a fare le pulci su come sperperi i soldi. Ma in tempi di magra, è normale farlo, ed i nodi vengono tutti al pettine. Allora, nel momento in cui il governo fa capire che "non ci sono i soldi", quando si sentono enormità come quelle di Siracusa, 656.000 Euro spesi nel 2014 di gettoni di presenza, laddove Piacenza ne spende 30.000, non solo è ovvio, è normale, ma è anche GIUSTO fare la domanda ai Siracusani: voi, per intascare 656.000 Euro, cosa offrite alla cittadinanza in più rispetto a Piacenza?

Insomma, RENDETE CONTO DI QUESTA SPESA? Non del vostro lavoro. Del perché a Piacenza costa 30 e da voi 656.

Ed invece di rendere conto, si sono viste scene di isteria collettiva, urla, quasi svenimenti veri o presunti, "noi siamo padri di famiglia!"...
Ed il mio amico Marco che sta a Modena e vede la trasmissione è un padre di famiglia o  è un figgh'e 'ndrocchia? E l'altro mio amico Marco che sta a Milano, è un padre di famiglia o no? E Mirella, a Prato, è madre di famiglia? Solo a Siracusa ci sono padri di famiglia?

Rendere conto. Significa giustificare se, dati alla mano, 600.000 Euro è una spesa congrua rispetto ai 30.000 Euro di Piacenza.

Ho sentito delle risposte allucinanti: "In base alla legge 30..." "Noi ci siamo autolimitati..." "Avremmo potuto prendere 800.000 Euro, ma..."

Visto che questi sono padri di famiglia, si rendono conto che la domanda era semplice? Tu sei padre di famiglia, un tuo figlio va a scuola e spende 5 Euro per la merenda, l'altro ne spende 100. Tu, padre di famiglia, non chiedi conto e ragione al tuo figlio che spende 100 Euro? E, se la famiglia è in ristrettezze economiche, da buon padre di famiglia, non imponi a tutti e due i figli di spendere 5 Euro a testa?

Questo è stato chiesto da Giletti. "Vi sembra normale?"

Nessun consigliere Siracusano che abbia detto "effettivamente no, è frutto di leggi che ci danno il privilegio". Tutti a difendere a spada tratta quella spesa che -non entrando nel merito- è folle, se un comune equivalente come Piacenza spende 20 volte di meno.

Questa puntata è stata utile per far capire a cosa debbano pensare i Tedeschi di noi Italiani e dei Greci. Non per nulla, Siracusa è stata la principale città della Magna Grecia...

Questi signori non si rendono conto che in una qualsiasi azienda seria, Giletti non ci sarebbe neanche stato. Si arrivava con la ramazza e con la sega elettrica, e si tagliava, senza domandare.

VERGOGNA!

Sunday, February 22, 2015

COSA CHIEDEREI AL MISE (Reload)




A più di 10 mesi di distanza, rileggevo il post che avevo scritto all'indomani dell'accordo sindacale del 9 aprile. Rappresenta ciò che sognerei da un'azione politica seria. Al di là del finale semiserio, sono allibito e sconfortato dall'attualità di quello scritto nella seconda parte, "quello che farei". E, soprattutto, è sconfortante constatare come nulla di ciò che spererei è stato fatto, e nulla verrà fatto, neanche lontanamente. Eppure non mi sembra fuori dal mondo. Anzi, lo definirei il minimo.

Ma al MISE pensano solo a sanare vertenze.

Ecco il post.

http://cino1970.blogspot.it/2014/04/al-posto-del-ministro-dello-sviluppo.html

Thursday, February 19, 2015

AMAREZZA




Sperando che chiarisca la sua posizione, ma un po' di amaro in bocca ce l'ho...

Wednesday, February 18, 2015

ABORTO




Generalmente mi piace usare toni accesi quando l'argomento è frivolo o certamente non coinvolge la vita delle persone (l'Inter, Allevi ecc...ecc...). Insomma, toni accesi per le fesserie.

Con l'aborto no.

L'aborto è una cosa grave, seria, ed ha bisogno di calma nella discussione. Occorre essere rigorosi e logici fino in fondo. E quindi faccio tre domande a tutte le persone dotate di ragione e logica:

1)E' lecito ad un essere umano sopprimere un altro essere umano?
2)L'embrione è un essere umano a tutti gli effetti?
3)Se non lo è, quando lo diventa?

Rispondendo logicamente alle prime tre domande, senza pregiudizi, senza pre-condizionamenti, ponetevi adesso la quarta domanda:

4)Quando è lecito l'aborto?

Qualunque discussione autenticamente laica sull'argomento non può prescindere da queste quattro domande.

Tuesday, February 17, 2015

Giusè... quanno te rode...




Non è passata inosservata la presenza di Giovanni Allevi sul palco di Sanremo. Per lo meno, a me non è calata per nulla. Mi risulta indigesto che Carlo Conti (validissimo professionista di ciò che è "corretto" e della "vox populi") lo abbia definito "maestro" e si sia definito "onorato" di averlo sul palco.
Vediamo cosa si nasconde dietro questo titolo di "maestro", parola che ha in sè il concetto del "magis", del "maggiore", del "più".
Allevi è un musicista diplomato (come ce ne sono centinaia di migliaia nel mondo), con un indubbio "estro", con quella voglia di "esprimere" qualcosa che venga recepito dal grande pubblico. Come lui ci sono milioni di persone, da tutti i gruppi underground che si esibiscono nei locali delle città agli artisti di strada. Ovviamente, essendo diplomato in musica, possiamo immaginare che abbia le conoscenze basilari per capire cosa sia una melodia, e -a differenza di tantissimi diplomati in pianoforte, anche brillanti- riesce a capire cosa piace al grosso pubblico. Un bell'arpeggio con la mano sinistra, la destra si esibisce in melodie di terza o di sesta, mentre il pedale destro è abbondantemente calato, per far sì che i suoni del pianoforte si sommino e diano luogo a quel clima di sogno che proviene da un bell'accordo arpeggiato e tenuto a lungo.
Musica meravigliosa.
Allevi maestro... musicista "classico" moderno. Un po' come dire che Vasco Rossi è un filosofo moderno, sulle orme di Kant.
(digressione: per leggere la prima pagina della "Critica della Ragion Pura" ho impiegato mezz'ora sudando freddo. Potrei liquidare il fatto dicendo che Kant non aveva ritmo... più difficile ammettere di non essere all'altezza di capirlo)
Tutto ciò che fa Allevi provoca in me due sensazioni: invidia ed indignazione. Invidia, perché pur essendo le sue melodie di una banalità sconfortante, che qualsiasi ragazzo all'ottavo anno di pianoforte improvviserebbe per riscaldarsi, con queste melodie egli fa soldi a palate (e fin qui...) e riceve titoli da "maestro". E qui non ci sto. Ma "maestro" di che??? Del banale trasformato in soldi e titoli onorifici?

Quanto scritto finora può suscitare nel lettore due tipi di reazione: "hai ragione da vendere" (nell'1 per mille della popolazione), oppure "quanno te rode, grattete!" (nel restante 999 per mille).

Ma veniamo all'indignazione. Che Allevi abbia saputo vendersi in maniera straordinaria, millantando doti da genio della musica (i capelli ricci alla pazza, gli occhialetti intellettuali e quell'aria da finto ebete che non capisce nulla se non la musica), è fuori di dubbio. Ci ha scritto pure un libro "La musica in testa", in cui fa capire come con la musica lui riesca ad entrare in un'altra dimensione, e ragionare in modo musicale. Cose che uno che legge dice "questo è un Mozart". In realtà, ciò che dichiara Allevi -questo "sentire la musica"- è una cosa assolutamente naturale presente in MILIONI E MILIONI di persone, e che moltissimi studenti di musica possono provare. Il punto è che gli studenti di musica provano quello che dice Allevi studiando o suonando Mozart, Bach, Beethoven, Chopin. Egli, dopo aver provato quest'estasi artistica, partorisce melodie risibili e giri di do da terzo anno di pianoforte. Un po' come se io dicessi "quando penso alla bellezza delle parole e della poesia vado in estasi" e poi genero "La mamma mi ha comprato un lecca lecca"

E si è paragonato a Chopin. Ma Allevi ha idea di chi sia Chopin? Paragonarsi a Chopin può andare bene a chi non capisce assolutamente nulla di musica. Io non avrei mai scritto nulla su Allevi, che rimane un mediocre pestanote (per scelta sua), se un giorno non se ne fosse uscito con quella sparata su Beethoven "A Beethoven manca il ritmo. Quello che poi ho trovato in Jovanotti". Ecco, con quella dichiarazione ha scatenato il Mister Hyde che c'è in me. E' una dichiarazione che qualifica Allevi in due possibili modi: uno che di musica non capisce assolutamente nulla, oppure (ed io credo che sia "oppure") uno che ha iniziato ad intuire che cos'è la musica, ed ha capito che per mandare in estasi il pubblico serve una parte per miliardo della bellezza e varietà di Bach, Beethoven, Mozart. Senza i quali, Allevi sarebbe uno strimpellatore e non un pianista. Così, collocando volutamente le sue composizioni nell'ambito del nB (il "nanoBach") può campare di rendita per anni e può essere chiamato "maestro" e permettersi di dirigere un'orchestra al Senato della Repubblica.

Con quella dichiarazione, Allevi si è comportato come quei maestri degeneri che hanno studiato greco e latino, ma dicono agli alunni "Inutile che vi mettiate a leggere Cicerone o Platone, non hanno ritmo, meglio un bel tweet di Renzi". Allora, o sei cretino, o sei un subdolo. Io tendo ad escludere quasi del tutto la cretinaggine.

Insomma, se "maestro" è, è uno di quei cattivi maestri da cui tenersi a debita distanza.

P.S. A proposito, mio figlio di 8 anni in questi giorni sta studiando un minuetto di Beethoven (No. 1 in Do+ WoO 10) ed un pezzo facile "Scozzese" di Schubert in sol+. I pezzi di Allevi (anche nel ritmo) stanno a questi piccoli gioiellini come un mio post sta ad un editoriale di Montanelli.
Altro che "Maestro".
A Ribera gente come Allevi la chiamano "allampaviddani".

Tuesday, February 10, 2015

Germania vs. Grecia




Libera interpretazione.

Sunday, February 8, 2015

A che serve la scuola? II




5)Al di là del fatto che non mi è chiaro come dovrebbe migliorare la scuola, c'è una domanda ancora più a monte ed ancora più ad alto livello: qual è la missione della scuola? Se lo si chiede ad un professore, la risposta non può che essere una sola: far sì che un bambino venga valorizzato al massimo in base alle proprie attitudini, in modo tale che, a 13 o a 18 anni, egli possa avere la più ampia scelta di ciò che può fare nella vita. Domanda: siamo sicuri che gli interessi della nazione coincidano con gli interessi dell'alunno? Immagino le risposte istituzionali: "Senza alcun dubbio gli interessi dell'alunno coincidono con quelli della sua nazione, perché un alunno ben formato avrà più possibilità di riuscire nella vita, e quindi accrescere il valore della nazione". Questa è una baggianata colossale, ancor più stridente se è un discorso fatto per l'Italia, che forma CON LA SCUOLA BORGHESE persone di ottimo livello, le migliori delle quali ringraziano, salutano e se ne vanno. Se considerassimo le Nazioni come aziende, l'Italia nel mondo apparterrebbe senza dubbio al reparto R&D. Forma persone, in perdita, e le esporta all'estero. Un ottimo modello di fallimento. Questa cosa è stata capita dai nostri governi. Questo è ciò che sta facendo adeguare "L'INVOLUCRO" della nostra formazione alla formazione "anglosassone", per intenderci. Che forma meno "Benedetti Croce", ma più persone in grado di fare un raddrizzatore di corrente. Sono venuto a sapere (grazie a mio figlio) che i programmi di storia delle scuole elementari arrivano sì e no (sono sconvolto, e mi debbo riavere ancora) all'impero romano. Insomma, i nostri figli, di storia, avranno soltanto un tenue sospetto. Di conseguenza, la nostra formazione "umanistica" certamente si va a fare benedire. Ne parlo inorridito, ma convinto di essere un sicuro perdente.

6)L'Italia risulta abbastanza indietro nei cosiddetti "test PISA". La cosa si concilia male con il fatto che gli Italiani all'estero, generalmente parlando, lavorano molto bene e sono apprezzati. E' più probabile che il tipo di test non si incastri bene con la nostra metodologia d'insegnamento. E' questo un valido motivo per cambiarla? Non ho risposte in merito. Ho una grande preoccupazione. Le scuole anglosassoni (che con tutto il rispetto non prenderei mai a modello per la formazione di una persona) sono ORIENTATE per tradizione al lavoro. E' un lunghissimo "avviamento al lavoro", sono finalizzate, molto più di quanto non sia la scuola italiana, che, a detta dei ragazzi di Barbiana, peccherebbe di settorialità borghese. Sparti! (terronismo='per giunta'). I ragazzi di Barbiana sarebbero impazziti in una scuola americana, molto più settoriale della nostra.  Negli ultimi anni, con l'avvento della globalizzazione, le regole del gioco sembrano consistere in una competizione massacrante tra Stati ed economie. Occorre quindi che la formazione sia orientata in tal senso? Se sì, crolla miseramente il concetto di "scuola per l'individuo", che è e rimane (da perdente) il mio ideale di scuola, e si fa avanti con forza il concetto di "scuola finalizzata". La scuola non come formazione, ma come avviamento al lavoro. Inorridisco a parlarne, ma è quello che vedo. Con mio figlio che studia tantissime cose pratiche, tecnico-scientifiche, ma al quale viene chiesto pochissimo di riflettere ad esempio sul "significato dei termini", sul "fare il collegamento". Atomo e tomografia, hanno qualcosa in comune? Non importa. Tu devi sapere cos'è l'atomo e cos'è la tomografia. Insomma, "fermarsi a riflettere" è una perdita di tempo. L'importante è acquisire informazioni. Ripeto il concetto: a me vengono i brividi al pensiero che la scuola venga impostata così. Tutto concorre, negli ultimi anni, ad una "formazione tecnica", piuttosto che alla formazione dell'individuo. In tal senso, quanto scritto dai ragazzi di Barbiana non puzza più neanche di stantio. E' semplicemente preistoria. Non puzza più, è roba fossile.

 Alle mie domande non dovrebbero rispondere i docenti, ma proprio la politica. Siamo sicuri che vogliamo una formazione orientata al lavoro, piuttosto che all'individuo? Io continuo a sostenere di NO. Ma se la risposta è "SI'", e la politica vuole agire in tal senso, allora è fondamentale che la gestione dello Stato sia più basata su criteri aziendali, di efficienza e di performance. Per far questo, occorrerebbe che l'Italia si desse una mission nel mondo, come già detto (ad esempio, l'Arte, ad esempio la medicina, io continuo a sostenere stupidamente l'High Tech, per chiaro conflitto di interessi), ed indirizzare la scuola pesantemente in tal senso. Allo stato attuale delle cose, ci avviamo verso una scuola che vuole scimmiottare il modello anglosassone, andando a giocare nel campo avversario, ma SENZA AVERE una chiara visione di dove si vuole andare (esempio: Corea--> Hi tech). Rischiamo soltanto di svilire la nostra scuola, svuotandola di contenuti e di impostazione, verso una settorializzazione della quale noi stessi non siamo convinti. Se infatti formi delle persone per l'Hi Tech, e poi tutte le aziende Hi Tech sono in estremo oriente o negli USA, non stai facendo altro che dare GRATS 250 mila euro a persona (tanto costa la formazione negli anni) ai paesi tuoi competitor.

 Per concludere, occorre avere chiaro se l'Italia deve essere uno Stato competitivo, prendere atto delle regole della competizione, individuare la propria mission nel mondo, e focalizzarsi su questa ANCHE CON LE SCUOLE. In modo tale che, in quel settore ben preciso, l'Italia sia all'avanguardia. Io continuo ad avere terrore di un Paese che orienti le scuole verso il lavoro, come fanno gli Stati Uniti. Ma l'alternativa, vista la globalizzazione, sembra essere un modello in perdita, e cioè Italia come R&D per dare i migliori elementi agli altri Paesi. Morte sicura della Nazione.

Thursday, February 5, 2015

A che serve la scuola? I




Parto da un Link visto su facebook, che fa riferimento al famosissimo libro dei ragazzi della scuola di Barbiana. Io ho dei dubbi. Dubbi che vanno molto a monte, e che voglio "iniettare" a mo' di veleno (in piccolissime dosi) nella classe dirigente scolastica. Cercherò di esporli per gradi.

1)SE (è un dubbio anche questo) uno Stato fosse gestito come un'azienda, le aziende migliori sarebbero quelle che più investono in Ricerca e Sviluppo, comunemente detta R&D (dall'Inglese Research & Development). In tutte le aziende, l'R&D è un dipartimento che per definizione è un passivo di bilancio. Ed in tutte le aziende buone, è un passivo molto consistente. E' il passivo che si trasformerà in attivo per l'azienda, a distanza di anni. SE uno Stato fosse un'azienda, quale sarebbe l'R&D? Ora tutti pronti a dire: "L'Università, la Ricerca Scientifica e Tecnologica". Ma non è così. L'R&D più spinta, per uno Stato, è la scuola. Ed è tanto più R&D quanto più si va indietro con la Scuola. L'R&D più pura, per lo Stato, sono gli asili, poi le scuole elementari, le medie, le secondarie, ed infine l'Università, che però non è tutta in passivo, e può gestire bilanci con voci in attivo. Quindi l'R&D pura di uno Stato è LA SCUOLA.

 2)SE uno Stato fosse gestito come azienda, occorrerebbe dargli una missione: io posso dare al mondo questo, mi focalizzo su questo, e su questo investo in R&D. E metto fior di soldoni. Per essere espliciti, MILIARDI DI EURO per l'R&D, per la SCUOLA. Facciamo un esempio molto pratico: la Corea, modello di Stato che più si avvicina ad un'azienda, si è data come missione quella di dare al mondo TECNOLOGIA all'avanguardia. Per far questo, ha investito una quantità smisurata di soldi in R&D (SCUOLA), focalizzata agli aspetti tecnici. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un paese di 40 milioni di anime che massacra l'Italia, la Francia, la "crante Cermania" su tutti gli indicatori, economici e scolastici. Sono i migliori al mondo, per quello che devono fare. Gli USA li superano solo perché hanno risorse sterminate, ma non c'è dubbio che in termini di efficienza su PIL, la Corea è impressionante. Ne ho già scritto in un post precedente.

 3)Veniamo alla scuola Italiana. L'obiezione per cui la scuola italiana non è un mezzo molto efficiente di scalata sociale non convince.
      3-1. Non lo è perché non lo è mai stata? O non lo è perché non lo è più? Se si leggono gli scritti dei ragazzi di Don Milani, non lo è mai stata perché è sempre stata "borghese". Di conseguenza sarebbe un male atavico. Tuttavia, ammesso e concesso che Don Milani avesse ragione, la stessa scuola borghese ha funzionato, per una "performance" italiana che dagli anni 50 agli anni 70 ha avuto un rendimento straordinario. Se quindi non lo è mai stata, in passato ha funzionato per il bene del Paese e, di riflesso, del tenore di vita medio anche dei contadini che, a detta dell'impostazione "Don Milani", erano scartati dalla scuola. Se invece non lo è perché non lo è più, questo è un problema del Paese intero in agonia. Nel momento in cui il paese è in agonia, è normale (ed altrettanto sbagliato) che ognuno cerchi di preservare il proprio orticello, e che questo riesca meglio a chi sta ai piani alti. La conseguenza è un'accentuazione delle disparità sociali ed il blocco della scala sociale. La scuola di questo non è colpevole, e non è neanche troppo impattata, rispetto ad altre realtà lavorative.
     3-2. Non convince in sé l'impostazione "Don Milani". Se io devo sviluppare la maturità e le capacità logiche dell'individuo ADATTANDO L'INSEGNAMENTO all'ambiente da cui l'individuo proviene, non favorisco la scalata sociale ma semplicemente pongo le basi perché l'individuo sappia fare meglio ciò che è sempre stato: un contadino migliore, un operaio migliore, un minatore migliore. Un'impostazione di questo genere afferma: "Ok, mi faccio carico io -scuola- di quello che sei e ti aiuto ad esserlo meglio." Per me quest'impostazione, che nasce con le migliori intenzioni sulla carta, rischia di essere molto più classista dell'impostazione attuale, che sarà ottusa e borghese, ma ha il merito -probabilmente inconsapevole- di fare "scontrare" i ragazzi non borghesi con una realtà più complessa. Non credo che vi sia la ricetta ideale per "la crescita dell'individuo". Ma questa scuola borghese dà una via, forse sommaria, forse sbrigativa, per introdurre i bambini non borghesi alle realtà più complesse. In definitiva, la scuola borghese butta i bambini non borghesi in piscina e dice loro: "adesso nuota".
     3-3. Discorso diverso (ma è quello che giustamente viene sottolineato nella risposta finale della "lettera ad una professoressa") se i professori sono ottusi e non capiscono la diversità della provenienza dei bambini. Umiliarli con la loro ottusità è criminoso. Ma quei bambini contadini, alla fine DEVONO essere portati a calcolare il volume della semisfera su una vasca semicilindrica, come tutti gli altri. IL METODO è a discrezione e disposizione dell'intelligenza (o ahimè della stupidaggine) dei professori. Ma il risultato deve essere quello di alzare il livello minimo. Non va bene dire: "E' contadino, deve sapere bene come si coltivano le arance e fare solo i conti della portata d'acqua necessaria, perché del volume della semisfera non se ne farà mai nulla".

 4)Checché se ne dica, e per quanto male se ne parli, la scuola "borghese" è la scuola della classe sociale più dinamica ed intraprendente di qualsiasi società. E' la scuola della classe degli arrampicatori sociali, i "borghesi", appunto, quelli che a Catania, in modo spregiativo, vengono chiamati "arripudduti", gli "arricchiti", che rimangono sempre delle persone rozze nei modi. Ma gli arripudduti sono i genitori di coloro che raffineranno i modi, insomma, quelli che il salto sociale lo faranno. La scuola borghese è una scuola settaria, limitata e con i paraocchi negli obiettivi? Senza dubbio, ma è un benchmark, e difficilmente riesco a trovare migliorie radicali. E comunque non vanno nel senso indicato da Don Milani, che per "valorizzare" la sua proposta si rivolge ad un'ipotetica professoressa piuttosto idiota. Ma l'idiozia è un fenomeno trasversale a tutta la società. Anzi probabilmente ne risultano più "nascosti" proprio i non borghesi, perché gli idioti vengono confusi con gli "incivili ed ignoranti". Mentre un professore idiota, purtroppo, lo si riconosce dopo due minuti di lezione.
                        (...continua...)

Wednesday, February 4, 2015

STORIELLA EBRAICA




Un giorno un professore di Fisica mi raccontò questa storiella ebraica.
Una famiglia era triste, tristissima, i figli erano scontenti, la moglie era scontenta, e non riuscivano a capire perché. Il padre va quindi dal rabbino e gli dice "Rabbino, noi siamo sempre tristi, siamo sempre nervosi. Ci trattiamo male gli uni con gli altri, litighiamo con i vicini...che possiamo fare?" Ed il rabbino dà il suo consiglio: "E' semplice. Per guarire da questo stato dovete mettervi una capra in casa per 15 giorni e non muoverla mai da casa."
Il padre fa come gli aveva detto il Rabbino. Porta la capra in casa e la lega in cucina, tra l'incredulità dei membri della famiglia. "E' solo per 15 giorni. Me lo ha detto il Rabbino". Ovviamente, tra i bisogni fisiologici, più l'odore naturale della capra, la casa viene infestata da una puzza nauseabonda. I membri della famiglia non ne possono più ed al decimo giorno obbligano il padre a togliere quella capra da casa. Il padre dice: "Un attimo, fatemi andare dal rabbino". Va dal rabbino e gli dice disperato "Rabbino, lei mi ha dato un consiglio, ma ha peggiorato la situazione. La mia famiglia è peggiorata: abbiamo tutti i nervi a fior di pelle...". Ed il Rabbino: "Ora togliete la capra". Il giorno dopo, il Rabbino incontra il padre di famiglia e gli dice: "Come va?" "Adesso che abbiamo tolto la capra siamo tutti felici."

E' bello vedere dopo 20 e passa anni gente come Scalfari, Mauro, Finocchiaro, Vendola, Bersani, e compagnia blaterando, insomma, i sinistri che sparavano a zero sulla DC, adesso tessere le lodi sperticate, felici di aver eletto Sergio Mattarella. Certo, abbiamo avuto una capra arcoriana per 20 anni, ma prima i comunisti sparavano a zero arrabbiatissimi contro i nemici del popolo, adesso sono felici per avere un Presidente della Repubblica democristiano.
E se sono felici i sinistri, siamo felici tutti!

Tuesday, February 3, 2015

Mario Capanna ed il nonno Franco.





Domenica ho visto una dichiarazione pubblica di Mario Capanna.
Per i più giovani che ignorassero chi sia questo signore, è un comunista, ex segretario di PDUP (Partito Democratico Unità Proletaria, ex segretario DP (Democrazia Proletaria), ex sessantottino, di quelli "alla Flaiano", perché se l'è sempre potuto permettere. E, da comunista che se l'è sempre potuto permettere, ha diritto a due vitalizi. Nulla di strano.
Non ho mai avuto stima di Capanna. Non perché comunista, ma perché l'ho sempre ritenuto un infido e sinistro doppiogiochista. Lo dobbiamo a gente come lui se è montato un '68 devastante che ha prodotto tantissimi caproni a forma di studenti, i quali chiedevano il "18 politico" all'esame di gruppo, o il "66 politico" alla laurea. Ma la cosa inquietante di Capanna, è che mentre i pecoroni belavano nelle piazze, lui studiava, studiava eccome, perché chi vuole essere leader VERO deve studiare seriamente. Famosa fu la sua relazione in Latino al Parlamento europeo. Insomma, un sinistro che sinistramente sfruttava "le masse" (entità indistinta e per lo più malleabile a piacimento) ma tenendosene ben al di sopra.
E, devo dire, non è stato sorprendente che la dichiarazione di ieri difendesse a spada tratta il suo vitalizio (doppio). E' una questione di principio, dice Capanna, perché se lo tolgono a me, lo possono togliere a tanti pensionati poveri, perché cade ogni forma di "diritto acquisito".
Commovente. Prima di continuare devo asciugare le mie lacrime.

Incidentalmente, nella trasmissione di ieri (l'Arena di Giletti) c'era un ex consigliere regionale del Veneto (stavolta, di destra), il quale, sostanzialmente, si incanalava nel solco della tradizione giurisprudenziale più bieca e ottusa. "Il diritto acquisito".

Potrei ripetere il pistolotto sul "diritto acquisito" già da me discusso in un post precedente. Lo eviterò.

A questi signori dai diritti vitalizi acquisiti, voglio contrapporre una figura insignificante ai più, ma non a me. Mio nonno Franco. Sottufficiale della Regia Marina, tra i mille superstiti (racconterò quello che mi raccontò in proposito, quello che ricordo) dell'affondamento della corazzata Roma, nel '43. Non aveva il mio Dottorato di Ricerca, non era laureato, e neanche diplomato. Studiò quello che fu necessario per passare ufficiale. Io mi ricordo, da bambino, gli ultimi anni del suo lavoro prima della pensione, da Tenente di Vascello, al Distaccamento Militare di Cava di Sorciaro, vicino Siracusa. Le persone come lui, che hanno fatto crescere l'Italia, non capivano molto di diritti acquisiti, ma insegnavano i doveri acquisiti. Essendo lui Capitano (titolo equivalente al Tenente di Vascello nell'Esercito), ed essendo il responsabile di un bel po' di Marinai ed Ufficiali di grado inferiore, aveva un modo semplice di interpretare il suo ruolo: "Io dovevo essere il primo ad entrare e l'ultimo ad uscire." Era un suo DOVERE ACQUISITO. Da Tenente di Vascello, non da Ammiraglio di Squadra.
A tutti questi "parassiti dei vitalizi" che alzano il "non possumus" della giurisprudenza, dico semplicemente una cosa. La giurisprudenza sancirà pure che voi avete ragione, e probabilmente l'ultima cosa che sancirà è il fallimento giuridico dell'Italia. Probabilmente, il diritto internazionale a cui vi appellate sa anche trattare il fallimento degli Stati Nazionali, sotto il peso di tutti i diritti acquisiti accumulati da gente come voi. Tuttavia, non posso non notare che l'Italia, da paese distrutto dal fascismo, è diventato un grande paese grazie al lavoro di uomini come mio nonno Franco, gli uomini dei DOVERI ACQUISITI, ed è ripiombato nel fango grazie a persone come voi, ominicchi dei DIRITTI ACQUISITI.
Chissà se nel chiuso delle vostre stanze, al buio, anche lontano dalle vostre mogli (o mariti) o compagne (compagni) avrete uno spazio per un po' di vergogna, o siete veramente convinti fino in fondo delle fesserie indegne -tanto più in questo periodo- che dite sui vostri "diritti acquisiti". Chissà...

Thursday, January 29, 2015

ANCHE LE FORMICHE, NEL LORO PICCOLO, S'INCAZZANO






Sono ammirato dal piglio di Matteo Renzi sull'elezione del Presidente della Repubblica. Sono sicuro che porterà a termine con successo, sabato mattina, ciò che ha detto, riuscendo ad "asfaltare" Berlusconi e gli altri "pigmei", come ha sottolineato Minzolini. Un premier, un leader. Quello che ci voleva.

Son sicuro che lo stesso piglio userà per risolvere il #casomicron, così per come ha egli stesso promesso a Catania lo scorso 28 novembre.

Sunday, January 25, 2015

Banca tedesca di Germania contro demos Greco




In questo momento sento che nella piazza di Atene (credo sia piazza Syntagma) c'è la canzone "People have the power" di Patti Smith. Tsipras ha vinto. Ecco come il "Corriere.it" riporta la notizia.

 Stride tremendamente che il primo commento venga dagli aguzzini. Il numero uno della Bundesbank Weidmann dichiara: «È nell’interesse del governo greco fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali. La Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio»
Ora, sorge spontanea la domanda: chi diavolo ti autorizza a dire alla Grecia cosa deve fare e non fare. Chi diavolo sei tu per parlare, se non uno di quei disgraziatissimi burocrati che hanno causato un voto così evidente di protesta? E continui a parlare...
C'è poco da fare, i Tedeschi non riescono a starsi zitti. Anche se avessero ragione, non stanno capendo che malessere c'è in Grecia. Le immagini del pentolone di pollo cotto sotto il Partenone, con tutti i nullatenenti che mangiano, sono un pugno nello stomaco. Questi della bundesbank si comportano come i Rottweiler: fino a quando l'avversario non è esangue non mollano le carotidi.
Io credo che la vittoria di Tsipras sia come il febbrone da cavallo che rivela una malattia gravissima. E come reagisce il Tedesco di fronte al febbrone da cavallo? "La Grecia deve continuare a correre."
"Io ho 39 di febbre e me ne sto a letto. Tu, fottiti."
Questo è stato il voto in Grecia. Una risposta alla Germania.

"People have the power" contro "La Grecia deve" detto da un banchiere. Secondo voi con chi sto?