Guitars

Guitars

Tuesday, March 31, 2015

Perché "tangenti"? (Post surreale)





Quando, in ambito corruttivo, sentiamo parlare di "tangente", viene in mente qualcosa di delicato, di quanta parte di un totale "tocca" ("tango-is-tetigi-tactum-tangere"="io tocco") alle persone che partecipano ad una spesa o ad un guadagno.  Io mi sono sempre figurato la tangente come un qualcosa che "di striscio", appena appena, delicatamente, senza lasciar traccia, "tocca"  l'intero sistema di realizzazione di un'opera.
Ma quando la corruzione assurge, come in Italia, a sistema endemico per la realizzazione di qualsiasi progetto, secondo me è corretto non usare più il termine "tangente" (che dà l'idea di qualcosa di illecito ma di raffinato) ma "secante", perché penetra con forza in ogni attività, non la tocca di striscio per non farsi notare.

E allora usiamo i termini corretti. Non "tangente", ma "secante". Non tocca, ma sega, taglia. Mi piacerebbe sentire un titolo "Arrestato per corruzione l'Onorevole xy. Queste erano le secanti che prendeva".

Secante, la corruzione in Italia non è un graffio di fioretto, ma un fendente che penetra gli organi vitali, ferendo, talvolta a morte, le attività del nostro Paese.

Sunday, March 29, 2015

Gli Ammucca passuluni.




E' della scorsa settimana la notizia della vendita di Pirelli ad un coloss(ino) cinese, ChemChina. Però ci sono ampie garanzie che "il cuore" dell'azienda rimarrà comunque in Italia.

A questo punto ci vorrebbe Totò con un "Ma mi faccia il piacere!"

Io vedo in quest'acquisizione i presupposti (ma su larga scala, ovviamente) per la ripetizione del #casomicron. Dove per #casomicron non intendo soltanto quello che è successo a noi, ma un generale modo di procedere della grande industria, che va come un motore a quattro tempi: acquisizione, comprensione, ristrutturazione, scarico. Arriva una multinazionale che acquisisce, ha bisogno di un certo tempo per comprendere i meccanismi della compagnia acquisita. Non appena il processo di comprensione è completo, ovviamente vi sono delle ridondanze, per cui è necessaria una ristrutturazione complessiva della compagnia acquirente ("transformation" l'hanno chiamata con noi), che ha come effetto collaterale il compattamento della forza lavoro, ed il conseguente licenziamento degli esuberi (lo scarico). Spesso lo "scarico" è accompagnato da un processo di delocalizzazione dell'attività. Acquisisco le competenze della compagnia che ho comprato, poi le trasferisco laddove le ritengo più utili e fruttuose, per ragioni di opportunità secondo la mia visione, e SPOSTO le attività da un posto all'altro.

Ora, non c'è assolutamente NESSUNO, nessun ente al mondo che può impedire questo processo di "scarico". Ciò che andrebbe impedito, o tutelato, comunque, è tutto nell'acquisizione. La Pirelli che trasferisce il 51% del proprio azionariato in Cina diventa cinese, punto e basta. A me non sorprende che Tronchetti Provera si faccia i propri affaracci. E' quello che qualsiasi persona di alto livello fa durante tutta la propria esistenza. Farsi gli affaracci propri. E' il segreto del successo.

Il punto è se il tuo Paese te lo permette senza battere ciglio.

I "passuluni" in Siciliano sono i fichi che sono giunti a maturazione e sono pronti per cadere dall'albero. L' "ammucca passuluni" è quindi colui che, per vivere, sta con la bocca aperta aspettando che il fico cada dall'albero. Fuor di metafora, è la persona sempliciotta, ma anche stupida, che non si costruisce il proprio futuro, ma aspetta che gli eventi provvedano a farlo andare avanti.

Conosco molti "ammucca passuluni". Anche io lo sono stato spesso nella mia vita. L'ultima volta, non più di due anni fa quando mi sono "ammuccato" di avere un ottimo futuro nell'azienda in cui lavoravo.
E' normale avere a che fare con persone, amici che, o per inesperienza o per carattere, di fronte agli eventi stanno con la bocca aperta, senza reagire per tempo. Lo faccio quotidianamente  con mio figlio, ovviamente, che ha l'innocenza dell'età.

Ciò che è comprensibile nella vita di tutti i giorni, è inaccettabile quando l' "ammucca passuluni" non è una persona ingenua, un bambino, ma il governo del tuo Paese ed una parte totalmente dominante della politica italiana.

Abbiamo un manager che dichiara "per il bene dell'azienda che dirigo (e di cui, si badi bene, non sono proprietario) conviene farsi comprare dai cinesi, che portano soldi. Come tutela dell'Italianità dell'azienda, io ne rimango il Presidente. " Qui solo un deficiente non capisce che in quest'affare, la tutela è solo per Tronchetti Provera e per farlo arrivare ad una pensione di lusso con la solita buonuscita a sei o sette zeri. La Pirelli, intesa come know-how, come R&D, come capacità di produrre materiali, rimane TOTALMENTE INDIFESA ED IN BALIA DELL'ACQUIRENTE CINESE. E nessuno, ne' Renzi, troppo impegnato con le slides, ne' il MISE (ufficialmente Ministero Italiano Sviluppo Economico, in realtà Ministero Italiano Svendite Estere) con l'ineffabile Guidi, nessuno, ripeto, che abbia detto una parola.
Ora, se l'azienda Giuseppe Cinà e figlio viene venduta per 10.000 Euro ad un cinese, sono affari privati. Ma quando di mezzo c'è un patrimonio dell'Italia, come è la Pirelli, come in parte eravamo noi ST ceduti a Micron, io mi aspetto un "ALT! Voglio vederci chiaro!" da parte di chi ha responsabilità di governo. Ma invece vedo solo degli ammucca passuluni al posto di chi dovrebbe difendere i beni del Paese.  E la cosa è grave.

L'altro giorno, nella trasmissione "Virus", Vittorio Sgarbi faceva un appello al Ministro dei Beni Culturali Franceschini, perché scongiurasse un intervento che lui giudicava uno "scempio", sul cambio di collocazione della Pietà Rondanini. Un intervento del Ministro per avere un parere (uguale o contrario a quello di Sgarbi poco importa) è ESSENZIALE, anche se la Pietà Rondanini è di proprietà del Comune di Milano. Non importa. E' un bene culturale del Paese e non perché il Comune di Milano ne è proprietario significa che può vestire la Pietà Rondanini con tuta e maglione... è l'interesse del Paese che deve prevalere.

Allo stesso modo, anche se la cessione del capitale azionario di Pirelli ai Cinesi è un atto puramente privato, lo Stato dovrebbe poter dire la sua. Quest'acquisizione straniera porta capitali in un Paese in svendita e toglie know-how e margini di manovra. La Ricerca e Sviluppo si farà in Italia. E chi lo garantisce? E per quanto tempo lo garantisce? E cosa impedisce di trasferire immediatamente in Cina i risultati della R&D Italiana? Il modello della Ricerca e Sviluppo in Italia, e della produzione altrove è FALLITO. Lo stato di salute di un Paese si misura ANCHE (non solo) dalla capacità produttiva. Inoltre, è dove si concentra gran parte della produzione che comunque è più facile fare Ricerca e Sviluppo. E mentre una Pirelli tutta Italiana può mettere per statuto, anche non scritto, che la Ricerca e Sviluppo si fa in Italia, una Pirelli col 51% di capitale cinese questo statuto non scritto non lo può avere da nessuna parte. Queste cose possono cominciare gradualmente, creando un gruppo di trasferimento processi in Cina, che piano piano si espande, acquisisce competenze di Ricerca e Sviluppo, ed a quel punto è più conveniente far fare direttamente vicino la fabbrica le attività di R&D. Fine dei giochi in Italia. Se si è spregiudicati come gli Americani, queste cose le si liquidano in 4 anni, come è stato nel nostro caso. Magari i Cinesi sono più "fair", o magari veramente terranno la Ricerca e Sviluppo in Italia. Il punto è che NON LO DECIDE PIU' L'ITALIA, MA LA CINA.

Ecco, su tutti questi scenari possibili e futuri, avrei preteso l'intervento del governo, con una Golden Share, con delle clausole di salvaguardia grandi quanto una casa. Si tratta di Pirelli, non della "putìa do' zzu Iaffiu".

Nulla di tutto questo. La spoliazione dei beni italiani e dei gioielli del Paese avviene sotto lo sguardo inerte di qualsiasi governo. (Certo, nel caso nostro, sarebbe dovuto intervenire Scajola, allora al MISE. Ma anche l'acquisizione di Micron avvenne a sua insaputa.)

Poi, dovesse un giorno avvenire per Pirelli il disastro com'è stato per il #casomicron, avremmo un governo che sarà rimasto a bocca aperta, perché i fichi saranno rimasti sugli alberi e non saranno diventati passuluni.

P.S. In altre zone della Sicilia si usa il termine "ammucca lapuni", cioè "mangia api". Il senso è più o meno lo stesso.

Sunday, March 8, 2015

Siracusa a "L'Arena" di Giletti.





Pietoso.
Chi, come me, ha avuto la sventura di assistere a quel disgraziatissimo collegamento con Siracusa, non può che darne questo giudizio, che, per quanto forte, mi sembra semplicemente oggettivo.
Pietoso.
I consiglieri siracusani hanno fatto una figura miserrima. E chi, come me, a Siracusa ci è nato, ha vissuto, ha studiato fino a 18 anni, prova vergogna. Profonda vergogna per questa immagine da "chiagne e fotte" che non solo caratterizza il Siciliano agli occhi degli altri Italiani, ma viene avvalorata con tutte le più macchiettistiche combinazioni. L'assessore che urla, quello che accusa l'altro in un contesto del tutto estraneo alla puntata, l'assessore del PD che "difende l'operato della giunta"... di tutto di più. Roba da "cupio dissolvi".

Ma veniamo al punto. Il punto è semplice: l'Italia è in recessione GRAVE. La povertà sta sempre più penetrando nella società. In tempi di vacche grasse, nessuno ti viene a fare le pulci su come sperperi i soldi. Ma in tempi di magra, è normale farlo, ed i nodi vengono tutti al pettine. Allora, nel momento in cui il governo fa capire che "non ci sono i soldi", quando si sentono enormità come quelle di Siracusa, 656.000 Euro spesi nel 2014 di gettoni di presenza, laddove Piacenza ne spende 30.000, non solo è ovvio, è normale, ma è anche GIUSTO fare la domanda ai Siracusani: voi, per intascare 656.000 Euro, cosa offrite alla cittadinanza in più rispetto a Piacenza?

Insomma, RENDETE CONTO DI QUESTA SPESA? Non del vostro lavoro. Del perché a Piacenza costa 30 e da voi 656.

Ed invece di rendere conto, si sono viste scene di isteria collettiva, urla, quasi svenimenti veri o presunti, "noi siamo padri di famiglia!"...
Ed il mio amico Marco che sta a Modena e vede la trasmissione è un padre di famiglia o  è un figgh'e 'ndrocchia? E l'altro mio amico Marco che sta a Milano, è un padre di famiglia o no? E Mirella, a Prato, è madre di famiglia? Solo a Siracusa ci sono padri di famiglia?

Rendere conto. Significa giustificare se, dati alla mano, 600.000 Euro è una spesa congrua rispetto ai 30.000 Euro di Piacenza.

Ho sentito delle risposte allucinanti: "In base alla legge 30..." "Noi ci siamo autolimitati..." "Avremmo potuto prendere 800.000 Euro, ma..."

Visto che questi sono padri di famiglia, si rendono conto che la domanda era semplice? Tu sei padre di famiglia, un tuo figlio va a scuola e spende 5 Euro per la merenda, l'altro ne spende 100. Tu, padre di famiglia, non chiedi conto e ragione al tuo figlio che spende 100 Euro? E, se la famiglia è in ristrettezze economiche, da buon padre di famiglia, non imponi a tutti e due i figli di spendere 5 Euro a testa?

Questo è stato chiesto da Giletti. "Vi sembra normale?"

Nessun consigliere Siracusano che abbia detto "effettivamente no, è frutto di leggi che ci danno il privilegio". Tutti a difendere a spada tratta quella spesa che -non entrando nel merito- è folle, se un comune equivalente come Piacenza spende 20 volte di meno.

Questa puntata è stata utile per far capire a cosa debbano pensare i Tedeschi di noi Italiani e dei Greci. Non per nulla, Siracusa è stata la principale città della Magna Grecia...

Questi signori non si rendono conto che in una qualsiasi azienda seria, Giletti non ci sarebbe neanche stato. Si arrivava con la ramazza e con la sega elettrica, e si tagliava, senza domandare.

VERGOGNA!