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Friday, April 25, 2014

Una risposta @LordUdiebort

Confesso che nella estrema sintesi del tweet contestato non ho espresso bene il mio parere.
Il punto centrale di tutta la mia battaglia è che in Italia abbiamo -ANCORA, non per molto- un asset che vale oro, che è l'R&D tecnologica di Agrate. Gente che ha portato avanti la tecnologia ai livelli più alti, e che oggi, causa assenza di progetti di altissimo livello, inizia ad essere un po' in retroguardia. Questo è un asset che l'Italia ha e che sta perdendo. Senza questo asset, non possiamo neanche lontanamente parlare di produzione. Non c'è nulla da produrre. Questo asset va mantenuto e rinforzato a tutti i costi. Questo è prioritario.

Sul fatto della produzione a Singapore, confesso di essere stato superficiale nella rapidità del tweet. Però è un dato essenziale di cui tener conto. Anche quando tutti noi siamo stati assunti (io nel 1998) con i fondi della Regione Sicilia, questi sono serviti a colmare un gap che c'è ed è incolmabile, se non con qualche forma di "doping". Ma questo è proprio il doping che l'UE è disposta a dare, soprattutto (ne accennava Zanonato) alle zone obiettivo, tra cui c'è Catania. Ed è un gap in cui il costo del lavoro è un elemento secondario. Parliamo di costi delle materie prime, dell'energia (quest'aspetto è fondamentale: in un processo di fabbricazione di silicio si usano forni che arrivano ad oltre 1000 C, ed a Singapore l'energia costa molto meno), della legislazione statale che a Singapore strafavorisce la produzione ed in Italia la ostacola.

Quindi, in quel mio tweet molto superficiale, volevo dire solo la prima parte del discorso:

1)Se la politica è completamente cieca, faccia pure la produzione a Singapore, ma non molli l'R&D di Agrate (e lo dice uno che sta a Catania, ma è nato come "costola di Agrate").

poi c'è la seconda parte del discorso, nella quale ti dò pienamente ragione

2)Una politica un po' lungimirante non può prescindere dalla produzione (ed a Catania c'è un grossissimo capitale umano in tal senso) e DEVE IMPEGNARSI, con i fondi H2020, a colmare quel gap col Far East.

Ti dico di più: Micron, a Catania, è solo un sito di testing e R&D di prodotto. Produzione non ce n'è per nulla. Da anni continuavo a dire (in tempi non sospetti) che senza una produzione noi eravamo in forte rischio, perché tutto l'alto valore aggiunto viene solo se c'è produzione, cioè investimenti per cui il costo del lavoro diventi un fattore trascurabile.

E poi è successo l'inevitabile. Che, senza una forte presenza produttiva, Micron ha fatto ciò che ha fatto. Ed anche io sono stato travolto.

C'è un ultimo piccolo particolare, e Zanonato lo accennava nella risposta. Il pubblico non può PAGARE TUTTO (ma deve favorire, deve sovvenzionare!) per investire nella microelettronica. Ma per fare COSA? Al momento, in Italia, sembrano mancare le idee. Eppure basterebbe vedere cosa fanno gli altri (intendo Intel, Micron, Samsung, Hynix, Toshiba, per capirlo) e buttarsi in quel settore. Secondo me, è solo un problema di coraggio.

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