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Tuesday, April 15, 2014

LA MICROELETTRONICA ITALIANA -2- SE CI FOSSERO I PROGETTI, SAREMMO IN GRADO?

Supponendo che il punto 1) dell'ultimo post fosse falso, cioe` supponendo che ci fossero i progetti chiari su cui investire, SIAMO IN GRADO GLI INGEGNERI ITALIANI di reggere all'urto, alla pressione di una sfida ai massimi livelli?

Io invito gli ingegneri progettisti a rispondere dal loro lato: si`, siamo in grado, no, non siamo in grado. Io non sono -purtroppo- in grado di rispondere dal punto di vista tecnico sulla progettazione di dispositivi. Nella mia carriera sono stato in contatto diretto con colleghi progettisti di memorie NOR e DRAM. Mi sembrano persone estremamente capaci tecnicamente, ma non posso giudicare -non avendone la competenze tecniche- se il nostro know-how si puo` scontrare alla pari con la progettazione dei dispositivi di punta oggi sul mercato. Invito fortemente a supportarmi in tal senso.

Io posso parlare di tecnologia, della lavorazione del silicio, del problem solving e della Ricerca e Sviluppo. In questi anni ho lavorato in questo settore, ho avuto a che fare direttamente ed a lungo con i colleghi della R&D di Agrate (ST e Micron, con buona pace dei miliardi, del business e delle transazioni finanziarie, sono LA STESSA COSA: e` l'R&D di Agrate, e` una scuola, e` un metodo di lavoro, e` una cultura); sono cresciuto in una piccola costola dell'R&D di Catania, nata ad immagine e somiglianza di Agrate. Esperienza fallita per altri motivi, ma che ha dimostrato delle potenzialita` enormi, ahime` inespresse. Poi, con Numonyx, ho avuto modo di confrontarmi con i metodi di lavoro dei colleghi del CTC (California Technology Center) di Intel Santa Clara, con i colleghi di Folsom e della produzione di Israele (Qiriat Gat). Poi e` piombata su di noi la Micron. Ho avuto modo di entrare a far parte dell' R&D di Boise, collaborando con i colleghi  americani di Micron. Avendo conosciuto colleghi americani di un paio di aziende, e neanche delle ultime arrivate, posso avere dei termini di paragone.

Lungi da me dire che i colleghi di Agrate sono i migliori del mondo, ma gridero` con tutta la forza della mia tastiera che l'R&D tecnologica di Agrate e` ANCORA un asset d'oro dell'Italia, e non metterla nelle migliori condizioni perche' non si trovano progetti sarebbe un atto criminale che puo` bruciare migliaia e migliaia di posti di lavoro in futuro.

Se si tratta la microelettronica ed il capitale umano a disposizione in Italia come una qualsiasi vertenza di crisi, di sviluppo economico non si capisce nulla!

Sono qui per testimoniare che i colleghi di Agrate possono giocare qualsiasi partita ad armi pari con chiunque, se messi in condizione. E la collaborazione con la produzione di Catania, a fine anni '90, sulle NOR, e` stata una storia di successo che mostra che l'Italia ha tutte le cartucce da sparare per giocare all'attacco la partita della microelettronica. E l'EUROPA NON CI STA CHIEDENDO ALTRO.

Per questo e` stato veramente indecente il modo in cui e` stato trattato il #casomicron. In Italia, considerare le persone che hanno fatto il successo di ST per oltre un decennio come "uno dei 160 tavoli aperti" e` vergognoso. Significa non sapere di cosa si sta parlando. Significa non capire che questa gente e` non solo gente di valore (come gli altri 159 casi, non dubito!), ma per di piu` in un settore che puo` essere la gallina dalle uova d'oro. Ed invece il #casomicron e` stato trattato come se si parlasse di eccedenze qualsiasi, da ricollocare. Il mercato della microelettronica fattura attorno ai 350 miliardi di dollari. E noi non vogliamo buttarci a capofitto!?

Occorre subito il progetto ed il 12" ad Agrate e Catania! R&D ad Agrate, trasferimento e produzione a Catania. Ha funzionato in passato, non c'e` motivo che non possa funzionare in futuro.

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P.S. Come? Non ho parlato di progetti concreti? Si guardi il ranking dei top players mondiali. La risposta e` tutta li`. E` davanti a noi. Si tratta solo di voler ACCHIAPPARE i progetti, invece di DISMETTERLI. SVEGLIA, RENZI! SVEGLIA, GUIDI!

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